2021prostitute

IL CINEMA ITALIANO? UN GRAN CASINO – NELLA NOSTRA FILMOGRAFIA, SOLO TRA IL 1945 E IL 1965, C’ERANO PROSTITUTE IN PIÙ DI 200 PELLICOLE! – A INTERPRETARLE DIVE COME GIULIETTA MASINA, ANNA MAGNANI, SILVANA PAMPANINI E SOPHIA LOREN - MASCHERONI: “NEL CASO MIGLIORE ERANO ELEGANTI GUÊPIÈRE, NEI PEGGIORI, COLLANT DA DUE SOLDI SMAGLIATI. COSÌ ERA, ED È, L'ITALIA. COME SI DICE? PAESE DI SANTE E DI PUTTANE. QUANDO NON C'ERA IL METOO” – IL RECORD DI ALIDA VALLI E LA BATTUTA STRACULT IN “LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI”: “’A GUERRA L’HANNO VINTA PURE ‘E ZOCCOLE” – IL LIBRO

 

Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

alessandro chetta splendori e miserie delle prostitute nel cinema italiano

Solo un Paese come l'Italia, cattolico, col culto della famiglia e con un rapporto totalizzante nel bene e nel male col sesso, come peraltro col sacro, poteva riempire la sua cinematografia di così tante ragazze di vita e protettori, forse addirittura più di preti e religiose.

 

Del resto il mélo italico si muove tra due poli estremi, la suora e la prostituta. Si calcola che nella nostra filmografia, solo tra il 1945 e il 1965, in oltre duecento pellicole - il 10 per cento dei film usciti in sala, una cifra esorbitante - compaiono prostitute, squillo, escort o ragazze di vita, in vari ruoli, piccoli o grandi, ma incredibilmente sempre scritti benissimo: segno che sceneggiatori e registi conoscevano direttamente la materia. La lucciola non è una comparsa, ma una star.

 

Esempi: dive come Giulietta Masina, Alida Valli, Silvana Pampanini, Anna Magnani (Mamma Roma, 1962: abbandonare il mestiere e diventare una donna rispettabile non è così facile...), Sophia Loren (inarrivabile sia come squillo d'alto bordo nel celebre episodio «Mara» di Ieri, oggi, domani, 1963, sia come Filumena Marturano in Matrimonio all'italiana, 1964), Claudia Cardinale (l'ex prostituta Jill in C'era una volta il West di Sergio Leone, 1968) hanno svestito, alcune fra loro più volte nella carriera, gli abiti delle belle di notte odi giorno.

giulietta masina le notti di cabiria

 

Nel caso migliore erano eleganti guêpière, nei peggiori, collant da due soldi smagliati. Così era, ed è, l'Italia. Come si dice? Paese di sante e di puttane. Quando non c'era il MeToo. Mantidi, marianne, mamme, felliniane (dalle Notti di Cabiria alle peripatetiche del Satyricon), mantenute, maîtresse, Massaggiatrici (di Lucio Fulci, 1962) e «segnorine», come le chiamavano i soldati americani...

 

anna magnani mamma roma

Alessandro Chetta, filmaker e studioso di cinema, ce le fa rincontrare tutte nel suo saggio Splendori e miserie delle prostitute nel cinema italiano (Robin), incentrato sopratutto sul periodo compreso fra la guerra e gli anni '70, un libro sfogliando il quale, tra le altre cose, si scopre che...

 

«LAVORATRICI» NEOREALISTE

ugo tognazzi ilaria occhini il mantenuto

I film degli ultimi anni di guerra e quelli neorealisti - il cinema come «documento e interpretazione» con la sua ossessione per il sociale - sono quelli che più di tutti hanno assoldato professioniste del sesso: soldati, povertà e fame erano elementi che innegabilmente alimentavano il mestiere.

 

 

 

 

noi vivi

Si segnala il filone delle pellicole ambientate al Tombolo, la pineta fra Pisa e Livorno che nel '44-46 richiamò migliaia di donne che si davano alla prostituzione. Tombolo, paradiso nero (1947) di Giorgio Ferroni o Senza pietà (1948) di Alberto Lattuada.

 

PECCATO TOLLERATO

Le «peccatrici», professioniste o occasionali, erano presenti nei film in modo così massiccio che anche nell'Italia democristiana degli anni '50 passavano indenni i controlli ministeriali.

 

 Il sesso in vendita alla fine era quello che nuoceva meno al comune senso del pudore. E forse il moralismo comunista era anche più pruriginoso del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega sul cinema Giulio Andreotti, per il quale le prostitute commettevano un peccato già rimesso dalla Storia e quindi tollerabile.

 

 

MESTIERE FACILE?

claudia cardinale c'era una volta il west 2

 Ma perché così tante passeggiatrici lungo i viali del nostro cinema? Forse la risposta migliore è nello scambio di battute, firmato da Luciano Salce, sceneggiatore del film Il mantenuto (1961), fra Ugo Tognazzi e Ilaria Occhini: «Ma perché ti sei messa a fare quel mestiere?». «Perché è facile».

 

CASE «CHIUSE»

Alcuni titoli emblematici. Persiane chiuse diretto nel 1951 da Luigi Comencini e girato a Torino: le case di tolleranza all'epoca avevano l'obbligo di lucchetto alle finestre perché ciò che accadeva dentro le stanze del piacere non disturbasse il pubblico decoro, da cui l'espressione «case chiuse».

 

La tratta delle bianche, del '52, sempre di Comencini: pellicola fra il poliziesco e il drammatico sul traffico di donne. Le soldatesse, del '65, di Valerio Zurlini; trama: durante l'occupazione italiana della Grecia un ufficiale (Tomas Milian) riceve l'ordine di accompagnare alle rispettive sedi un gruppo di dodici prostitute destinate ai militari.

adua e le compagne 1

 

Film d'amore e d'anarchia, prima parte del chilometrico titolo del film del '73 di Lina Wertmüller il cui seguito è: Ovvero "Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza...". Poi naturalmente verrà anche Paprika di Tinto Brass, anno di ubertosa grazia 1991.

 

BATTUTE CULTO

Fra le tante, due. In Campane a martello (1949) di Luigi Zampa un gruppo di «segnorine» salutano commosse gli ultimi marines in partenza dall'Italia. Una di loro dice all'amica: «Senti, io me ne vado». E l'altra: «E aspetta, no? Lasciameli guarda' nantro po'... fino alla prossima guerra chi li rivede più?». In Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy dalle finestre - per una volta senza lucchetto- di una casa chiusa spunta il tricolore e una voce: «'A guerra l'hanno vinta pure 'e zoccole».

la tratta delle bianche 2

 

RECORD

Alida Valli (nata a Pola, come la Paprika-Debora Caprioglio di Tinto Brass...) interpreta «una di quelle» per ben tre volte, ma sempre prostituendosi per giusta causa: per salvare un figlio (La vita ricomincia), o l'uomo che ama (Ultimo incontro) o il matrimonio (Noi vivi).

 

COSE ROMANZESCHE

claudia cardinale c'era una volta il west

In Miss Italia di Duilio Coletti il personaggio di Lilly (ragazza molto schietta: «Quando portavo a casa le scatolette e il tabacco, nessuno mai mi domandava come li avevo avuti... eppure ora si ricordano il resto»), è interpretata da Constance Dowling, l'attrice statunitense di cui si innamorò Cesare Pavese. Il film esce nel 1950, anno in cui lo scrittore muore suicida.

 

DOPO LA MERLIN

Arrangiatevi, film del 1959 diretto da Mauro Bolognini, non è solo un'opera selezionata tra i 100 film italiani da salvare; ma anche il miglior instant movie - insieme forse a Adua e le sue compagne, del '60 - sulla celebre legge Merlin, passata nel 1958. Il film si conclude con Peppino De Filippo che dalla finestra grida ai militari - i quali hanno scambiato la sua palazzina per un casino - che ormai quelle case le hanno chiuse. «E ora, Arrangiatevi!». Appunto.

miss italia duilio coletti sophia loren matrimonio allitaliana mariangela melato film d'amore e d'anarchia tombolo, paradiso nero alida valli in la vita ricominciaadua e le compagne alida valli ultimo incontro persiane chiuse la tratta delle bianchepersiane chiuse alida valli la vita ricomincia film d'amore e d'anarchia 2le quattro giornate di napoli le soldatesse 2anna magnani mamma roma film d'amore e d'anarchia le massaggiatrici miss italia sophia loren ieri, oggi e domani ilaria occhini ugo tognazzi il mantenuto film d'amore e d'anarchia massaggiatrici lucio fulci adua e le compagne sophia loren matrimonio all'italiana tombolo, paradiso nerosophia loren ieri, oggi e domani la tratta delle bianche giulietta masina le notti di cabiria 2le soldatesse

Ultimi Dagoreport

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…