marianne koch clint eastwood per un pugno di dollari

"CLINT EASTWOOD? VOLEVA FARE IL REGISTA, MA NESSUNO GLI CREDEVA" – LA 93ENNE MARIANNE KOCH RICORDA QUANDO RECITO’ IN UN PUGNO DI DOLLARI (USCITO 60 ANNI FA): "CLINT SE NE STAVA LÌ COL SUO CAPPELLO, IL PONCHO E IL SIGARO. DOPO IL CIAK NON SUCCESSE NIENTE. CI SIAMO GUARDATI PREOCCUPATI, E QUESTO SAREBBE IL TIZIO INTORNO A CUI RUOTA TUTTO IL FILM?" – IL PRANZO CON SERGIO LEONE E LE ESPERIENZE SUL SET: “NON HO MAI AVUTO PROBLEMI DI SOPRAFFAZIONE O INSIDIE SESSUALI" - VIDEO

 

Estratto dell’articolo di Franco Giubilei per www.lastampa.it

 

per un pugno di dollari 9

«Giravamo da un paio di giorni quando Clint arrivò sul set per la prima volta: era un primo piano e lui se ne stava lì col suo cappello, il poncho e il sigaro, mormorando la sua battuta. Poi arrivò il ciak ma non successe niente, nessuna recitazione, nessuna espressione del viso, nessuna declamazione del testo... Nella troupe ci siamo guardati preoccupati: e questo sarebbe il tizio intorno a cui ruota tutto il film?».

 

È l’immagine più vivida del protagonista di Per un pugno di dollari impressa nella memoria di Marianne Koch, unico ruolo femminile di rilievo - l’altra donna, Margarita Lozano, era la moglie di John Baxter - nella parte di Marisol, rapita dal cattivissimo Ramon Rojo di Gian Maria Volontè.

 

Marianne Koch

Sessant’anni fa, in Almeria, Sergio Leone girava la pellicola destinata a rivoluzionare il western, anche se nessuno dei protagonisti poteva immaginarselo, e Marianne era lì con loro. Avrebbe lasciato il cinema di lì a pochi anni per completare gli studi di medicina e poi lavorare come medico per altri venti, prima di diventare giornalista scientifica, attività che svolge tuttora.

 

Oggi che ha 93 anni, le sue impressioni sulla lavorazione del film sono nitidissime: «Due giorni dopo le prime riprese ci ritrovammo in un piccolo cinema per visionare i giornalieri e successe una strana cosa: c’era Clint col cappello e il poncho e la reazione di tutti fu Wow!, perché è vero che non aveva recitato, ma potevi vedere cosa pensava e sentiva nel suo ruolo dello straniero. È qualcosa che non puoi imparare, è un dono, un talento, Clint ne aveva in abbondanza e noi eravamo felici!».

 

clint eastwood per un pugno di dollari

L’aneddotica sull’espressività dell’attore americano ruota su una frase celebre di Leone, che Eastwood avesse due sole facce, una col cappello e una senza, ma a Marianne piace citarne un’altra: «C’è la storia di Sergio che incontra Clint per la prima volta all’aeroporto di Roma, e la sua prima impressione fu: “Ora penso di capire cosa deve aver provato Michelangelo davanti al blocco di marmo che stava per trasformare nel David”». […]

 

«Ci diceva che presto sarebbe diventato un regista che avrebbe realizzato da solo i propri film, il che, al momento, sembrava un’idea piuttosto audace... Siamo rimasti in contatto amichevole per alcuni anni, anche quando era diventato il regista famoso che è tuttora».

per un pugno di dollari 1

 

Riguardo a Volontè, che in un’intervista all’Unità aveva liquidato la prima esperienza con Leone con la necessità di pagarsi i debiti di una pièce teatrale andata male con «un filmetto fatto in fretta e furia», salvo poi tornare a lavorarci in Per qualche dollaro in più, Koch non ha molto da dire se non che «era un attore italiano famoso e affascinante con cui ho avuto molto poco a che fare».

per un pugno di dollari 11

 

Di Sergio Leone, invece, conserva un ricordo meraviglioso: «Una persona incredibile, un grande regista, un uomo di grande cuore e, ai miei occhi, la quintessenza dell’italianità col suo amore per la gente, l’architettura, il buon cibo e la vita». Un episodio su tutti: «La sua famiglia era quasi sempre con lui e spesso cenavamo tutti insieme con la troupe in qualche bel ristorante, con Clint che si univa.

 

Una volta Sergio disse: Marianna, vieni con noi, stiamo andando a un fantastico ristorante di pesce. Guidammo per più di un’ora per un centinaio di curve lungo la costa per arrivarci, più un’altra ora e mezza al ritorno e il tempo del pranzo. Pensai: sono pazzi questi italiani, ma venivo dal grigio dopoguerra in Germania e ho amato quel modo di godersi la vita».

 

Marianne Koch

Un’ultima annotazione sul mondo tutto maschile che la circondava sul set di Per un pugno di dollari, fra colleghi attori (con l’eccezione già citata di Margarita Lozano), tecnici e macchinisti: «Il loro atteggiamento era amichevole, disponibile, empatico. Magari sembrerà strano, ma nei miei vent’anni di carriera cinematografica non ho mai avuto problemi di sopraffazione o insidie sessuali, nessuna difficoltà di ordine MeToo con attori, produttori o altri uomini con qualche potere.

 

Penso fosse per la mia diversa attitudine verso il cinema: ero una studentessa di medicina quando mi fu offerta la prima parte in un film e ho sempre saputo che un giorno sarei tornata all’università e sarei diventata un medico, così non sono mai stata dipendente da produttori e registi».

sergio leone l italiano che invento l america 4sergio leone l italiano che invento l america 3MORRICONE PER UN PUGNO DI DOLLARI 6

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…