
VAI COL LISCIO! - DOPO 36 ANNI IL MITICO RAOUL CASADEI TORNA SUL PALCO CON LA BAND, IL FIGLIO MIRKO, GORAN BREGOVIC, IL CANTAUTORE MASSIMO BUBOLA E IL RAPPER FRANKIE HI-NRG: “IL LISCIO HA QUALCOSA DI EROTICO. È L' UNICA FORMA DI MUSICA FOLK CHE UNIFICA L'ITALIA”
Antonio Lodetti per “il Giornale”
«Se passa da Cattolica mi telefoni, anche il giorno prima, la invito a pranzo a casa mia e vado a prenderle due sogliolette direttamente dalla barca, mi raccomando, lo faccia... Ho anche un orto biologico eccezionale che coltivo personalmente...Parleremo di caccia, di politica e soprattutto di musica...». È fatto così Raoul Casadei, semplice e diretto come la sua musica.
Si è ritirato dalle scene 36 anni fa ma ora è pronto per il grande rientro, il «Casadei Social Club» (per parafrasare la celebre reunion dei cubani Buena Vista Social Club che tanto successo fece nei teatri e al cinema), la rinascita della sua Orchestra Spettacolo con tutti i membri originali che si svolgerà il sabato a Rimini con tanti ospiti come Goran Bregovich,
sotto il patrocinio di Mirko Casadei, che ne ha raccolto l' eredità, ha appena pubblicato l' album SocialLiscio e aprirà con la sua orchestra «La notte del liscio», stasera a Cervia prima di girare tutta l' Italia - dal Friuli alla Puglia - con la sua orchestra. «Mi ha telefonato Mirko con questa idea di farmi tornare sulle scene - dice Raoul - ma io ero un po' perplesso; ho dovuto cercare i vecchi orchestrali uno ad uno.
C'era chi passava il tempo giocando a carte, chi si era ritirato chissà dove. Ma tutti hanno risposto entusiasticamente. Ho fatto fatica a convincere la nostra cantante, Rita, detta coscialunga per le sue minigonne. Diceva: «sono invecchiata, sono ingrassata, ma quando ho insistito alla fine ha risposto: Signorsì».
Quindi ci sarà tutta la vecchia guardia a intonare successi come Ciao mare (il suo primo successo, bocciato dalla Rai e lanciato da Vittorio Salvetti), Romagna mia, Simpatia, Mazurka di periferia, La mia gente. Al suo fianco, accanto a Mirko, ci saranno personaggi che centrano poco o niente col liscio come Goran Bregovic e Cisco dei Modena City Ramblers.
«Sarà il trionfo della tradizione folk ma anche della contaminazione - interviene Mirko, che nel suo album e al concerto di stasera ha invitato artisti come Massimo Bubola - un grande cantautore che metterà il giusto tocco di ballate d' autore» e Frankie Hi-Nrg «che rapperà sui nostri brani così come noi rileggeremo i suoi». Insomma la rinascita del liscio «che non è mai scomparso - dicono i due in coro - ma è l' unica forma di musica folk che unifica l' Italia e si balla ovunque».
Ne è buon testimone Mirko che ha portato il liscio in tutto il mondo, dall' Australia a Cuba, dove i ballerini locali sono impazziti per la mazurka e la polka. «Pensare che da ragazzo suonavo il rock di Bill Haley nei localini - ricorda Raoul - ma poi la musica di Secondo Casadei, mio zio che creò l' orchestra nel 1928 mi ha fulminato per la sua capacità di unire la gente, il hop fatto a lungo il maestro elementare, poi cominciai a scrivere brani per mio zio e da lì entrai definitivamente nell' orchestra. Solo Secondo Casadei ha passato un periodo di crisi nel secondo dopoguerra, quando in Italia è arrivato lo swing.
Io ho sempre fatto 300 concerti l' anno e ho lanciato la frase vai col liscio... Accadde una sera a Garlasco, vicino a Pavia, un posto modernissimo con quattro o cinque piscine, la gente che si scatenava in pista, le coppiette che si baciavano, così gridai vai col liscio, perché il liscio ha anche qualcosa di erotico, e il giorno dopo la frase uscì su Sorrisi & Canzoni e divenne un marchio di fabbrica della nostra musica».
A mantenere viva la tradizione, con quel tanto che basta di modernità, ci pensa Mirko, che per stasera sta programmando un' entrata a sorpresa sul palco a bordo di una limousine e che continua a scrivere canzoni nel solco delle radici come la neonata Io sono romagnolo, tu di chi sei figlio? (il titolo originale è in dialetto), «che vuole sdrammatizzare il problema dei migranti e della multietnicità», per rimanere nell' attualità. La tradizione continua, via alle danze....