sara colangelo

IL CINEMA DEI GIUSTI - SVEGLIA! ALTRA BELLA NOTIZIA PER IL CINEMA ITALIANO NON PRODOTTO DAI NOSTRI PRODUTTORI - SARA COLANGELO, CHE HA STUDIATO ALLA NEW YORK UNIVERSITY, VINCE IL PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA AL SUNDANCE CON “THE KINDERGARTEN TEACHER” - IL SUO SUCCESSO DIMOSTRA QUANTO IL NOSTRO MIGLIOR CINEMA E I SUOI TALENTI NON TROVINO MODO DI SVILUPPARSI DA NOI, CON UN'INDUSTRIA PER NULLA INTERESSATA A GUARDARE OLTRE L’OVVIETÀ

Marco Giusti per Dagospia

SARA COLANGELO E MAGGIE GYLLENHALL

 

Sveglia! Un’altra bella notizia per il cinema italiano che non viene prodotto dai nostri produttori. Sara Colangelo, italiana che ha studiato al New York University, vince il premio per la migliore regia al Sundance con The Kindergarten Teacher, il suo secondo film dopo Little Accidents. Gli altri premi vanno tutti a ragazze registe. Miglior film è The Miseducation of Cameron Post, diretto da Desiree Akhavan.

 

SARA COLANGELO

Miglior documentario Kailash, su un premio Nobel indiano che lotta per abolire la schiavitù dei ragazzini nel proprio paese. Miglior sceneggiatura a Christina Chloe per Nancy. The Kindergarten Teacher, remake di un film israeliano, è la storia di una insegnante, interpretata da Maggie Gyllenhall, che scopre il talento poetico di un bambino di origini indiane di 5 anni, Parker Sevak, e cerca di farlo emergere in un ambiente che non sembra particolarmente adatto alla ricerca poetica. Il film, dominato dalla performance della Gyllenhall, sembra che abbia doti e grazia per fare la stessa strada di Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, lanciato proprio un anno fa al Sundance.

 

The Kindergarten Teacher

Sara Colangelo aveva girato un corto in Italia, Un attimo di respiro, nel 2007, e un altro lungometraggio, Little Accidents, presentato a Berlino. Il successo del suo film dimostra, ancora una volta, quanto il miglior cinema italiano e i suoi talenti non trovino proprio modo di svilupparsi da noi, con una industria che non sembra per nulla interessata a guardare oltre l’ovvietà e le soluzioni facili.

 

Ma neppure i critici e i direttori di festival sembrano così interessati alle nuove scoperte. Ancora una volta è un festival non italiano, il Sundance, a indicarci le persone e le opere. Teniamoci Don Matteo e i tanti capolavori che produciamo durante l’anno.

 

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