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COLPO DELLA STREGA! ADDIO NINFEO (FINITI I SOLDI?), PER I 70 ANNI IL PREMIO SI TRASFERISCE ALL’AUDITORIUM - LA CAPRIA: “AL NINFEO RIFUGGO DAL BUFFET. UNA ROBA STONATA” - VERONESI E IL GENERONE ROMANO CHE MAGNA!

NINFEO STREGANINFEO STREGA

Emilia Costantini per il “Corriere della Sera”

L’immagine simbolo del Premio Strega è quella del vincitore che, appena proclamato, tracanna la bottiglia del celebre liquore, davanti alla lavagna d’ardesia dove, con il gessetto bianco, si leggono i risultati della votazione.

 

Un’immagine che, da quest’anno, subirà un drastico cambiamento di location: l’importante premio letterario al suo settantesimo anno di vita trasloca all’Auditorium Parco della Musica. E cambia anche il giorno della settimana: secondo la tradizione, la cerimonia del prestigioso riconoscimento si svolge il primo giovedì di luglio. Stavolta sarà di venerdì, l’8 luglio. 
 

auditoriumauditorium

Ancora da decidere la collocazione precisa all’interno dell’Auditorium. Le opzioni sono due: in Sala Sinopoli oppure, se la serata lo consente dal punto di vista meteorologico, direttamente nella Cavea. La relativa cena, irrinunciabile, verrà offerta nei giardini pensili che circondano le tre cupole dell’Auditorium.

 

Una decisione presa all’unanimità dalla Fondazione Bellonci proprio in occasione dell’importante anniversario. L’intenzione è infatti di offrire una retrospettiva dei 70 anni ed è quindi necessario avere a disposizione uno spazio adeguato con una maggiore capienza e soprattutto un grande schermo con il relativo supporto tecnico. 
 

NINFEONINFEO

L’amministratore delegato del Parco della Musica, il manager spagnolo Josè Dosal, conferma la notizia pur restando prudente sulle modalità e fattibilità dell’evento ancora da definire: «Il Premio Strega ha in Italia la stessa importanza che il Planeta ha in Spagna. Se si concretizzerà quella che ho subito accettato come proposta, sarò felice e onorato di ospitare una manifestazione di tale livello, che rappresenta la cultura italiana». 
 

Nella lunga storia dello Strega si tratterebbe del terzo trasloco: ospitato fino al 1951 all’Hotel de la Ville in via Sistina, dal 1953 si è spostato a Villa Giulia dove, all’inizio, era collocato realmente nel rinascimentale Ninfeo e in seguito nel più ampio cortile, dove si è svolto fino al 2015. Una lunga storia, tanti ricordi di chi, nelle varie edizioni, ne è stato protagonista.

 

A cominciare da Raffaele La Capria che vinse il premio nel 1961 con il romanzo Ferito a morte : «Il Ninfeo è consono a una cerimonia forse unica nel suo genere, perché è il momento in cui la cultura e la mondanità si sposano, cosa rara nella socialità romana dove ci si aggrega ormai solo per la mondanità.

PICCOLO STREGAPICCOLO STREGA

 

La vera cultura, di solito, se ne sta in disparte. Io ci vado ogni tanto, l’atmosfera mi sembra bella con tutti quei tavolini sistemati nel cortile, ma rifuggo dal buffet, una roba stonata: l’idea di un ristorante che si mescola a un evento culturale è stridente. E poi nel Ninfeo a volte fa davvero troppo caldo».

 

È affezionata al luogo anche Dacia Maraini, che vinse nel 1999 con Buio: «Il posto è bellissimo, ma dovrebbe essere organizzato meglio dal punto di vista tecnico: la dipendenza dal collegamento televisivo comporta delle attese insopportabili.

 

nicola lagioia riceve il premio streganicola lagioia riceve il premio strega

L’estate scorsa è stata una cosa grottesca: quando si è materializzato il sospirato collegamento, gli ospiti del Ninfeo non sentivano nulla di ciò che stava andando in onda. La calura del posto? — ribatte — Sì, aggravata dalle lampade necessarie per la diretta tv». 
 

Nicola Lagioia che nella passata edizione ha vinto con La ferocia, di quella serata ricorda più che il luogo la «tensione di essere uno dei protagonisti. Tutto il resto va in secondo piano. La cornice è straordinaria, la macchina organizzativa rispecchia un po’ la realtà di una città, Roma, allo sbando. Ma dovunque spostassero lo Strega, sono contento di averlo vinto nello storico Ninfeo, sia pure nella canicola».

 

LA CAPRIALA CAPRIA

Non ha sofferto il caldo Sandro Veronesi, vincitore nel 2006 con Caos calmo : «Piovve a dirotto e ci fu un fuggi fuggi generale. A me la pioggia ha sempre portato bene: piovve nel 2000 quando ho vinto il Campiello e il Viareggio. Come location, quella che ho amato di più è Palazzo Ducale a Venezia che, a differenza del Ninfeo, non era occupata da tavoli con il generone romano che mangia».

Sandro Veronesi Sandro Veronesi

 

Per il torinese Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi , 2008), il ricordo è legato a «un posto che di Roma non conoscevo e il cui fascino è indiscutibile, pur nella sua polverosa mondanità. Traslocare lo Strega, sarebbe snaturarlo». 

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