''COME SE AVESSI PARTORITO TRE GEMELLI''. ALESSANDRO GASSMANN DAVANTI ALLA TV MENTRE IL FIGLIO LEO PASSA IL TURNO TRA I GIOVANI DI SANREMO, TRA RAGAZZINE (E MILF) IN CALORE E TWEET SUL SUO LOOK IN STILE AMBRA ANGIOLINI A ''NON È LA RAI''. '' - CHE VUOL DIRE ''ASIMBONANGA'', LA FRASE CHE HA INFILATO NELLA SUA CANZONE. ED È SUBITO RE LEONE
...come se avessi partorito 3 gemelli....?
— Alessandro Gassmann ? (@GassmanGassmann) February 4, 2020
SANREMO 2020, "ASIMBONANGA": COSA SIGNIFICA LA CITAZIONE NEL BRANO DI LEO GASSMANN
Roberta Lancellotti per www.repubblica.it
Leo Gassmann ha debuttato sul palco dell’Ariston tra la nuove proposte con la sua canzone "Vai bene così". Al termine del brano il coro canta ripetutamente "asimbonanga", una parola in lingua zulu che significa "non l’abbiamo visto" e si riferisce al titolo di una canzone sudafricana simbolo della lotta all’apartheid scritta per Nelson Mandela dal cantante Johnny Clegg, nato in Inghilterra, vissuto in Sud Africa e scomparso lo scorso 16 luglio.
LEO GASSMANN: SFIDO I PREGIUDIZI SUL COGNOME
Dal ''Corriere della Sera''
Sanremo Se parente d' arte deve essere allora altro che nonno Vittorio o papà Alessandro, Leo Gassmann sceglie un trisavolo. Il quasi omonimo Leopold, compositore settecentesco e maestro presso la corte asburgica che ebbe fra i suoi allievi anche Mozart e Salieri.
«Lo abbiamo scoperto di recente facendo delle ricerche. Le sue opere sono rappresentate ancora oggi. Più che la recitazione che è una cosa che hai o che non hai, è la musica che mi ha sempre fatto stare bene». Leo, 21 anni, ha passato ieri la prima sfida (come Tecla) ed è in semifinale. «Su questo palco ho respirato aria di storia, ma voglio vivere l' esperienza divertendomi e cogliendo l' occasione per presentare il mio primo album». Un bel ragazzo, il cognome che pesa, un talent ( X Factor ) nel curriculum: il pregiudizio al cubo.
«Inevitabile. Per me è una sfida affermarsi e dimostrare che vali il posto in cui ti trovi. Il mio obiettivo è convincere chi non mi apprezza». In tasca ha il consiglio di papà: «Fatti scivolare addosso le cose e lavora con umiltà e sacrificio». Nonno Vittorio cantò con Mina, il papà con Irene Grandi e per ribaltare i campi lui si divertirebbe con il doppiaggio: «Mi piacerebbe fare un cartoon Disney, magari proprio Il Re leone cui nonno prestò la voce per il cattivo Mufasa».
Al Festival ha portato «Vai bene così»: «Una canzone sui fallimenti e sugli errori. Era uno di quei momenti in cui non ti senti adatto e hai bisogno di sentirti dire certe cose».
«Strike» è il suo album di debutto, che esce venerdì: «È la mia presentazione, una raccolta di brani in cui parlo di me e delle persone incontrate in questo percorso.
Musicalmente cerco di tenere assieme le sonorità del rock angloamericano con cui sono cresciuto e il cantautorato italiano che ho scoperto più di recente». La canzone che dà il titolo al disco «nasce da un viaggio in tenda per l' Europa fatto quest' estate», «Mister Fonda» è «una dedica a Peter, amico di famiglia scomparso di recente e racconta come uno della mia età vede il tema della morte».
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