CORONA HA FINALMENTE CAPITO PERCHE’ E’ FINITO IN GALERA - ‘LA TRAGEDIA DI LAPO ELKANN MI È COSTATA CARA: LA FIAT VOLEVA COMPRARE IL SERVIZIO PER 200 MILA EURO, POI MI DISSE: ‘NON SIAMO INTERESSATI’

Da ‘Il Fatto Quotidiano'

Fabrizio Corona sta scontando una condanna per estorsione. Scappato in Portogallo, fu estradato. Ha scritto un libro perché vuole che "suo figlio sia orgoglioso".

Venerdì 18 gennaio 2013, giorno della convocazione della Corte di Cassazione per confermare o annullare la condanna a cinque anni inflittami in appello dal tribunale di Torino per una presunta estorsione a un caro amico, con tanto di ricevuta fiscale regolarmente contabilizzata. Curioso. Quella mattina non avevo programmato nulla. (...) Armando e Antonio (detto «Cannuccia», personaggio stravagante nonché mio autista, collaboratore e grande amico-nemico) erano venuti a svegliarmi per fare colazione e smaltire la sbronza della sera prima, che avevamo passato insieme a casa mia. (...)

Quella mattina dunque, dopo essermi vestito, non so perché, comincio a preparare una borsa. Ci metto dentro un maglione, un beauty, un TomTom, un po' di contanti e la faccio lasciare da Armando nel baule di una Fiat 500 (strano fosse proprio una Cinquecento, l'ultima auto lanciata da Lapo Elkann, beffa e ironia della sorte). Uscito di casa, decido di andare in palestra insieme a Cannuccia. Mentre cammino, mi volto istintivamente e scorgo un'auto parcheggiata in modo strano. Mi avvicino... Sì, erano proprio loro, i due poliziotti del commissariato Garibaldi-Venezia di via Schiaparelli.

Quella notte, essendo in "affidamento sociale in prova" (sentenza definitiva sotto i tre anni di carcere e che prevede obblighi territoriali e di orario), erano venuti a controllarmi tre volte: alle tre, alle otto e alle otto e mezzo. (...) Eppure non avevo pensato di scappare, mai. Faccio un sorriso finto e, con tono sicuro, dico: "Seguitemi pure". (...) Di colpo la mia rabbia si trasforma in decisione, azione, rifiuto, protesta. "Antonio, vai a prendere la Cinquecento e vieni all'ingresso del bar. Ce ne andiamo!".


Quei 200.000 euro

Caro Lapo, non pensavo e non potevo immaginare che quella tua grande tragedia, forse un po' cercata, forse rincorsa, potesse costarmi così cara. Non ricordo con precisione il periodo, credo fosse tra settembre e ottobre 2005; come al solito trascorrevo le mie giornate tra interminabili ore di lavoro, litigi e direttive con i fotografi, amore e odio con mia moglie.

Doveva essere una mattina come le altre, e invece tutti i telegiornali avevano aperto con una notizia "clamorosa": Lapo Elkann trovato in fin di vita a causa di un'overdose in un piccolo appartamento del centro storico di Torino. (...) Presi un po' di contanti, mandai un fotografo di Firenze a Torino, e insieme a un operatore e a un giornalista, Gabriele Parpiglia, partii in direzione Torino alla guida della mia Bentley. Il mio fotografo aveva fatto il suo dovere ed era riuscito a scoprire il secondo ingresso dell'appartamento dove si era consumata la quasi tragedia, si appostò e vide uscire un transessuale, lo rincorse e lo fermò. Mi chiamò, me lo passò al telefono e gli diedi un appuntamento. Le cose come al solito giravano bene, la fortuna in quel periodo mi seguiva ovunque.

Quando lo incontrammo, gli diedi mille euro in contanti e Parpiglia lo intervistò, riprendendolo con una telecamera. Raccontò cose allucinanti, vergognose: serate "estreme" fatte di droga e sesso, e ci disse che il trans che ti aveva salvato chiamando l'ambulanza si chiamava Patrizia e abitava in via... Ovviamente quell'intervista venne pubblicata dal giornale Star Tv il cui direttore era mio padre. Solo lui poteva farlo. Andammo di corsa in quella via. (...)

Dopo averle promesso un bel po' di soldi, chiudemmo un accordo di esclusiva. Chiamai immediatamente Mentana, feci un'asta per l'esclusiva televisiva e chiesi 200.000 euro. Poi chiamai Brindani e Belleri, direttori rispettivamente di Chi e di Oggi, e chiesi 75.000 euro per la pubblicazione cartacea. Lasciai un po' di soldi a Patrizia, firmammo l'accordo e tornai verso Milano. Venni contattato da qualcuno dell'ufficio stampa della Fiat: "Buonasera, Corona. Mi hanno parlato di un'intervista: ecco, la vogliamo comprare noi, quanto vale?". "Quello che ho chiesto alla tv, 200.000 euro" risposi. "Ok, le faremo sapere entro un'ora". Mi telefonarono il giorno dopo dicendomi che non erano più interessati.


Il sindaco a metà

Caro Matteo, da te non me l'aspettavo, ci sono rimasto anche un po' male. Il corpo è comunicazione. Quella foto su Chi, anche se può sembrare banale e superficiale, ha un significato particolare. Per uno che ti seguiva come me, per uno che ha sempre pensato che l'unica possibilità per un futuro diverso, per un cambiamento, per un paese nuovo e giovane fossi tu.

Ma con quella foto mi hai dato l'impressione di una persona che lascia le cose a metà, di uno che nasconde la verità, di uno che vuole rappresentare la perfezione che non ha. Forse è per questo che, alla fine, non riesco a identificarmi nella politica: è perché - oggi quella foto mi ci ha fatto riflettere - non posso avere stima e fiducia per un modello in cui non mi riconosco.

 

fabrizio corona carcere FABRIZIO CORONA IN MANETTEFABRIZIO CORONA IN MANETTEfabrizio corona in tribunale LAPO ELKANN UGO BRACHETTI PERETTI SERATA CALENDARIO PIRELLI lpk13 lapo elkannRENZI E LETTA

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…