giovanna botteri

CROLLA IL RUSSIAGATE, CROLLA ANCHE LA BOTTERI: COME DAGO-ANTICIPATO, LA CORRISPONDENTE DA NEW YORK, FERVENTE ANTITRUMPIANA, VIENE MANDATA IN CINA, E IL SUO POSTO LO PRENDEREBBE CLAUDIO PAGLIARA, CHE AL MOMENTO È A PECHINO - IL DEPUTATO DI FRATELLI D'ITALIA MOLLICONE: ''SICURAMENTE SI TROVERÀ A SUO AGIO NELL'IMPERO COMUNISTA CINESE... SPERIAMO RIESCA A CURARSI DI PIÙ I CAPELLI, SONO NEL COSTOSO BUDGET RAI A SUA DISPOSIZIONE''

 

 

DAGOSPIA, 5 MARZO 2019: LA BOTTERI VERSO PECHINO

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/nomine-rai-ndash-chi-si-prendera-mega-direzione-che-197361.htm 

 

 

1 - IL TWEET DI FEDERICO MOLLICONE, DEPUTATO DI FRATELLI D'ITALIA E CAPOGRUPPO IN COMMISSIONE CULTURA

#GiovannaBotteri si dice dovrebbe diventare nuova inviata #RAI da #Pechino. Dopo le cantonate sul Russiagate sicuramente si troverà a suo agio nell'Impero comunista cinese... speriamo riesca a curarsi di più i capelli, sono nel costoso budget RAI a sua disposizione

 

 

2 - ALTRO VALZER IN RAI: LA BOTTERI VA IN CINA

Enrico Paoli per “Libero quotidiano

nerina di nunzio federico mollicone

 

giovanna botteri

Certi dettagli, in Rai, sono più importanti dell' insieme stesso. Giovanna Botteri, corrisponde da New York per viale Mazzini, è stata una «fervente» sostenitrice dell' antitrumpismo e quindi del «Russiagate». Però, nel giorno in cui la notizia dalla Grande Mela è il crollo del «Russiagate», in pratica sarebbe stato una grande bufala, non è la Botteri a metterci la faccia, ma la giornalista del Tg1, Francesca Biancacci. È toccato a lei dare la notizia. I gossip aziendali, dentro e fuori viale Mazzini, sono letteralmente impazziti. E sono solo quelli, però. Vuoi vedere che...

crozza imita giovanna botteri

 

Secondo alcuni siti specializzati, in particolare Lo Specialista.it, la Botteri sarebbe stata rimossa dalla sede di New York con destinazione Pechino. La corrispondente, a capo della sede americana da più di dieci anni, avrebbe ricevuto dal vertice della Rai una lettera di disdetta dell' incarico. Dietro la mossa ci sarebbero ragioni di carattere politico e aziendale. Probabile, come spiega ancora Lo Specialista.it lo scambio di sede, con la Botteri destinata a Pechino e Claudio Pagliara (attuale corrispondente dalla Cina e gradito alla maggioranza gialloverde che sostiene il governo Conte) destinato alla Grande Mela per raccontare le vicende del presidente Donald Trump.

 

Un giro di valzer, quello fra Pechino e New York, che apre la strada ad un passaggio chiave: l' apertura della nuova sede della Rai di Washington per raccontare finalmente in «presa diretta» la politica americana, sempre più strategica per l' Europa. A quel punto New York resta importante, ma non più strategica. Ovviamente se dovesse muoversi la Botteri, la sua via della seta» darebbe la stura ad complesso articolato valzer di poltrone nelle 11 sedi di corrispondenza della Rai.

 

Intanto ieri il consiglio d' amministrazione della Rai, guidato dal presidente Marcello Foa, ha approvato il progetto di assetto macro-strutturale proposto dall' amministratore delegato, Fabrizio Salini, che prevede l' introduzione della figura del Direttore generale Corporate, in coerenza con le linee del piano industriale approvato il 6 marzo scorso. Il direttore generale avrà, tra l' altro, il compito di dare «esecuzione alla strategia dell' amministratore delegato rispetto alle strutture operative, e di ottimizzare i meccanismi aziendali», spiegano dalla Rai.

 

VALERIA PANNUTI E CLAUDIO PAGLIARA

Il progetto contempla poi il riassetto dell' area Comunicazione e Relazioni esterne, rendendo autonome le Direzioni per le Relazioni istituzionali e per le Relazioni internazionali.

 

Sono inoltre stati istituiti l' Ufficio Studi e la funzione Transformation Office, mentre la Direzione Pubblica Utilità è stata scorporata dall' Area Digital quale segno di maggiore attenzione agli obblighi imposti dal Contratto di servizio. L' amministratore delegato ha comunicato al Cda la sua intenzione di nominare Alberto Matassino direttore generale, Roberto Ferrara capo staff dell' ad, Marcello Ciannamea coordinatore editoriale dei palinsesti televisivi, e Roberto Nepote direttore del Marketing.

 

Resta fermo che il nuovo assetto organizzativo, nel suo complesso, ha come obiettivo «il miglioramento della macchina operativa della Rai senza aggravio di costi per l' azienda». Il Cda ha anche approvato il Piano di gestione e sviluppo delle risorse umane, la cui elaborazione è prevista dall' articolo 24 del Contratto di servizio.

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…