CUBA LIBRE Y GAY! MENTRE RAUL E' A ROMA CON IL PAPA, A CUBA SUA FIGLIA CELEBRA IL PRIMO MATRIMONIO OMOSESSUALE DI MASSA, SIMBOLICO E NON LEGALE, UFFICIATO DA DUE PRETI CRISTIANI EVANGELICI
Natalie Turco-Williams per “Dazed Digital”
pronti per il gay pride cubano
Questo fine settimana Cuba celebrerà il suo primo matrimonio omosessuale, anche se non sarà legale. In occasione della parata del “Gay Pride”, Mariela Castro, attivista e figlia del Presidente Raul, celebrerà delle nozze simboliche per ribadire i diritti LGBT e chiedere nuove leggi che li tutelino.
Parlando alla “BBC”, la Castro ha detto: «Faremo una celebrazione dell’amore in presenza di alcuni capi religiosi, cristiani evangelici. Si teme che i matrimoni gay distruggano la società cubana, invece sono una fonte di arricchimento».
Da quando Fidel metteva gli omosessuali nei campi di lavoro, le cose sono migliorate. Ora è possibile riassegnare chirurgicamente il sesso col servizio sanitario nazionale e i cubani hanno eletto Adela Hernandez, prima trans della politica.
La cerimonia si ispirerà al matrimonio di massa dello scorso giugno a Toronto, dove 100 coppie hanno detto sì, e sarà officiata dai religiosi Roger LaRade e Silvia Gonzalez.
RAUL CASTRO HA INCONTRATO IL PAPA, POI RENZI: 'LA STORIA FA IL SUO CORSO, SCRIVERE UNA PAGINA NUOVA'
Da www.ansa.it
"Oggi possiamo toccare con mano che molto sta cambiando, la storia fa il suo corso e vogliamo e dobbiamo essere protagonisti. Oggi possiamo scrivere una pagina nuova e sono convinto che possiamo fare molto insieme". Così Matteo Renzi nell'incontro con la stampa dopo il bilaterale con Raul Castro. "I rapporti tra Italia e Cuba sono perfetti", ha detto Raul Castro.
raul castro papa francesco bergoglio
"Noi non avremmo mai dovuto essere inclusi nella lista dei paesi terroristi. Forse il prossimo 28 maggio il Senato degli Stati Uniti ci toglierà da questa famosa lista", ha aggiunto Castro davanti ai giornalisti dopo il colloquio con Renzi. "Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa. Leggo tutti i suoi discorsi e a Renzi ho detto: 'se il Papa continua così tornerò alla Chiesa cattolica'. Io sono del partito comunista che non ha mai ammesso i credenti" anche se ora si sono fatti passi avanti. Così Raul Castro elogia Papa Bergoglio dopo l'incontro con Renzi. "Noi - aggiunge Castro - veniamo accusati di non rispettare i diritti umani. Ma chi li rispetta nel mondo? Da noi la salute è un diritto per tutti come l'istruzione. Noi riconosciamo di aver compiuto degli errori ma i diritti umani non devono essere strumentalizzati per mala-politica".
E' durato circa un'ora il colloquio privato tra Papa Francesco e il presidente cubano Raul Castro nello studio del Pontefice presso l'aula Paolo VI. Al termine del colloquio Papa Francesco ed il presidente cubano Raul Castro si sono scambiati una lunga e cordiale stretta di mano. "Ho ringraziato il Santo Padre per il suo contributo al riavvicinamento tra Cuba e gli Stati Uniti", ha detto Castro
Dopo il colloquio privato durato 55 minuti, Raul Castro ha donato a papa Francesco una medaglia commemorativa dei 200 anni della cattedrale dell'Avana. "Di queste medaglie ce ne sono solo 25, e una è questa", ha detto al Pontefice il presidente cubano. Inoltre ha donato un quadro fatto dall'artista cubano Kacho, presente nella delegazione, che raffigura una croce realizzata con barconi come quelli che trasportano i migranti e con davanti una persona inginocchiata a pregare: il quadro, hanno detto i rappresentanti cubani, realizzato espressamente per la visita, è ispirato al viaggio fatto nel luglio 2013 dal Papa a Lampedusa.
"Questo è l'artista", ha detto a un certo punto Raul Castro presentandolo al Papa. "Ho preso ispirazione dall'attenzione del Papa per i migranti", ha detto l'autore del quadro. Kacho l'anno scorso aveva fatto una mostra al al Palazzo della Cancelleria, a Roma, dopo di che aveva scritto al Papa, che gli aveva risposto.
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Al termine del colloquio privato, papa Francesco ha donato al presidente cubano Raul Castro il Medaglione con San Martino. "Con questo mantello copre il povero - ha spiegato il Pontefice -. E' un'intuizione di quello che dobbiamo fare: dobbiamo coprire la miseria della gente e poi promuovere la gente. Mi piace molto regalare questo, perché è un segno di buona volontà". Bergoglio ha donato a Castro anche la sua esortazione apostolica Evangelii gaudium. "Questo è il testo dove ci sono alcune di quelle dichiarazioni che a lei piacciono", gli ha spiegato, sottolineando come nel documento ci sia "una parte religiosa e una parte sociale".