severgnini cairo financial times

CUCÙ, 7! SEVERGNINI FUORI - ALLA FINE CAIRO SI È ARRESO E DI DUE CONTENITORI “LEGGERI” (SOPRATTUTTO LEGGERI DI PUBBLICITÀ), "7" E IL SUPPLEMENTO “LIBERI TUTTI”, HA DECISO CHE NE FARÀ SOLTANTO UNO. SOLO CHE L’ALCHIMISTA MESSO A CAPO DELLA FUSIONE NON È STATO BEPPE-BEPPE MA LA VICEDIRETTRICE BARBARA STEFANELLI - IL SOLDATO SEVERGNINI, CHIAMATO A COMBATTERE A FIANCO DELLA RIVOLUZIONE DELLA LEGGEREZZA, È FINITO SCHIACCIATO DA QUESTA. CARO BEPPE C’È SEMPRE QUALCUNO PIÙ LEGGERO (E PIÙ VICINO AL MARKETING) DI TE

CUCÙ, SETTE! SEVERGNINI FUORI -LETTERA DI ADDIO

beppe severgnini

Care colleghe e cari colleghi, credo sia giusto sappiate da me, per tempo, che lascerò la direzione di 7. E’ in progetto una fusione tra il nostro settimanale e Liberi Tutti, sotto la guida di Barbara Stefanelli, alla quale va un affettuoso in bocca al lupo.

 

La mia direzione di 7, iniziata il 1° marzo 2017, si chiuderà il 16 aprile 2019. Un viaggio lungo 777 giorni (non male, come combinazione!). Un’avventura professionale della quale sono orgoglioso, e non ho certo realizzato da solo.  Edoardo Vigna mi è stato vicino e ha sopperito alla mia inesperienza come direttore.

 

severgnini e chiale stefania.xu

La nostra piccola redazione è stata formidabile. Ma, senza il sostegno dei colleghi del quotidiano, non ce l'avremmo fatta. Ho cercato infatti di creare un ambiente sereno e un prodotto nuovo e diverso, che coinvolgesse tutto il giornale. Le interviste, le (poche) rubriche, i viaggi, i servizi, i commenti, le 48 ore, il Critico Rotante, le Correcensioni, il Lunghissimo Lungomare! Mi avete aiutato in tanti modi, e non lo dimenticherò.

 

annalisa chirico urbano cairo

Le quattro giovani colleghe che ho voluto con me al nuovo 7, come sapete, sono state assunte a tempo indeterminato. Hanno talento ed entusiasmo, sono generose e precise: un grande acquisto per il nostro giornale, come capirà chi avrà la fortuna di lavorare con loro.

 

Un abbraccio a tutti, e viva il "Corriere".

 

Beppe Severgnini

 

DAGOREPORT

barbara stefanelli

Ieri sera, in un salotto milanese vicino al “Foglio”, la caduta di Beppe Severgnini  (una delle due star promosse da Urbano Cairo, l’altra è Gramellini), che segue la caduta di Calabresi a “Repubblica”, è stata battezzata come la “caduta dei cretini”. Ma sarebbe troppo aspettarsi da questi segnali una svolta verso la competenza nei quotidiani. L’addio di Severgnini al “Corriere” (se ne andrà tra circa un mese) si iscrive, ma va anche oltre, le comuni ragioni di mercato: ovvero la pubblicità che non tira e la fatica a vendere copie cartacee...

 

Stefania Chiale, Beppe Severgnini e Anna Masera

Nella caduta c’è un po’ di hybris severgnignana e c'è l’ostilità  delle Guardie della rivoluzione che da una dozzina d’anni hanno trasformato il “Corriere” in un campo di rieducazione stile Pol Pot: chi viene da fuori, così come chi sa leggere e scrivere, chi porta gli occhiali, chi è un "vecchio corrierista", chi conosce argomenti è sospetto.

 

sette CORRIERE

“Tutti possono scrivere tutto” è lo slogan rivoluzionario e meglio se a scrivere siano giovani donne. “Alleggerire”, essere “pro Lgbt”, “politically correct”, “frou frou” è l’orientamento. A Beppe-Beppe iscriversi a questo club non è bastato: era rimasto un po’ un “esterno”, pur sempre un "sospettato", uno che va in tv, che scrive libri.

 

Liberi Tutti

Severgnini si era presentato alla direzione di "7" portandosi dietro la sua giornalista preferita, Stefania Chiale, e se ne va dopo che questa è stata assunta (con altre): e questo è stato il suo successo. Si è visto arrivare anche una causa per dequalificazione professionale (in corso) presentata da una dipendente di “7”: e questo si iscrive nel generale azzeramento delle competenze in atto (fatta salva l’Economia, altrimenti controllata).

 

I suoi libri non vendono più come un tempo, perché in Italia nessun libro vende. Il suo “7”, che sembrava un giornalino di liceo ampiamente scritto in prima persona, è stata una scommessa non da tutti apprezzata. Alla fine anche Cairo si è arreso e di due contenitori “leggeri” (soprattutto leggeri di pubblicità), "7" e il supplemento “Liberi tutti”, ha deciso che ne farà soltanto uno.

 

stefania chiale intervista beppe severgnini ini

Solo che l’alchimista messo a capo della fusione non è stato Beppe-Beppe ma, ancora una volta, Barbara Stefanelli, la vicedirettrice che con le sue vestali signoreggia sull’ex quotidiano della borghesia milanese. Sarà lei, con Michela Mantovan –  una delle giornaliste più apprezzate dal direttore Fontana – a guidare il nuovo “7 Liberi tutti” o come diavolo si chiamerà.

 

Michela Mantovan, Urbano Cairo, Ernst Knam e Luciano Fontana

A furia di alleggerire, Cairo e i “giornalisti” scelti da lui sono stati ingabbiati nella rete di chi, sull’argomento, è più realista del re e apparecchia pagine sui programmi di Mika, sul compleanno di Jovanotti, su qualunque cosa facciano le donne nel mondo... Solo che i risultati di questo orientamento giornalistico, introdotto ormai da una decina d’anni, sono magri: l’on-line dovrebbe ormai essere trainante e invece non traina; i giovani non si abbonano e i "vecchi" lettori non si ritrovano più nei contenuti del giornale di carta. Il soldato Severgnini, chiamato a combattere a fianco della rivoluzione della leggerezza è finito schiacciato da questa. Caro Beppe c’è sempre qualcuno più leggero (e più vicino al marketing) di te.

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