pasolini pelosi

“SPERIAMO CHE LA MORTE DI PASOLINI NON RESTI UNO DEI MISTERI ITALIANI COME PIAZZA FONTANA O LA STRAGE DI BOLOGNA” -L’APPELLO DI DACIA MARAINI: "RIAPRIAMO IL CASO PASOLINI, PELOSI NON HA DETTO CHI HA UCCISO PIER PAOLO, MA HA AMMESSO DI NON ESSERE STATO LUI E SOPRATTUTTO CHE QUELLA NOTTE NON ERA DA SOLO - L' IMPRONTA DI UNA MANO INSANGUINATA TROVATA SULLA MACCHINA DI PASOLINI E QUEL MAGLIONE... - QUALCUNO IMMAGINA CHE IL DELITTO SIA IN QUALCHE MODO LEGATO AL CASO MATTEI

Maria Berlinguer per "la Stampa"

 

MARAINI PASOLINI

«Speriamo che la morte di Pasolini non resti uno dei misteri italiani come piazza Fontana o la strage di Bologna, purtroppo abbiamo una triste tradizione di colpevoli senza mandanti». Dacia Maraini, scrittrice da milioni di copie, amica intima con Alberto Moravia di Pierpaolo Pasolini, con il quale ha condiviso la casa delle vacanze a Sabaudia, i viaggi e anche una fruttuosa collaborazione artistica, torna a chiedere che vengano riaperte le indagini sull' omicidio di uno degli intellettuali maggiori del dopoguerra, barbaramente ammazzato all' Idroscalo di Ostia 46 anni fa.

 

IL CADAVERE DI PIER PAOLO PASOLINI

Il caso fu chiuso rapidamente per la confessione di Pino Pelosi, allora 17enne, ma a distanza di quasi mezzo secolo, e a 4 anni dalla sua morte, i tanti i dubbi non si sono affatto diradati. E non solo perché Pelosi, una volta scarcerato, nel 2005, aveva ritrattato.

 

Ha senso dopo quasi 50 anni riaprire le indagini?

«Oggi abbiamo strumenti tecnologici molto avanzati e si potrebbero ingrandire segni anche molto piccoli o macchie di sangue non viste, allora. Ci sono degli interrogativi che sono rimasti in sospeso da anni, dal giorno della morte. Noi amici non abbiamo mai creduto alla versione di Pelosi, lo abbiamo detto e manifestato da subito. Poi è stato lo stesso Pelosi a ritrattare. Non ha detto chi ha ucciso Pasolini, ma ha ammesso di non essere stato lui e soprattutto che quella notte non era da solo».

PINO PELOSI E LA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI

 

In base a che cosa avete pensato che non fosse Pelosi l' omicida?

«Intanto, quando il ragazzo è stato fermato, non aveva addosso nessuna goccia di sangue. Pier Paolo è stato picchiato con un bastone, una spranga di legno. C' è stata una lotta corpo a corpo con il suo assassino. E Pier Paolo non era un uomo debole, era fortissimo, faceva sport, era un uomo pieno di vitalità. Difficile immaginare che non si sia difeso.

 

Poi c' è quell' impronta di una mano insanguinata trovata sulla macchina di Pasolini che non era di Pier Paolo né di Pelosi. E, ancora, un maglione ritrovato che non era di nessuno dei due. Allora, se si fosse approfondito nelle indagini, avremmo potuto scoprire la verità. Oggi, certo, è più difficile, ma qualcosa si può tentare».

pasolini moravia morante

 

Perché allora non si è fatto?

«C' era uno che si dichiarava colpevole. E la giustizia si è fermata là».

 

Solo negligenza o qualcosa di più? Qualcuno allora ha scritto che Pasolini se l' era andata a cercare?

«Un po' come oggi succede alle donne stuprate, per questo in tante ancora non denunciano. Ci sono stati anni di sospetti e riprovazione. Un giorno io e lui eravamo al teatro Quirino. Durante l' intervallo siamo usciti a prendere un caffè. La gente si allontanava come se fosse un appestato. Era il pubblico del teatro, la borghesia romana. Lo evitavano come se avesse i bubboni della peste. Succede sempre così, quando si lasciano le persone socialmente isolate e sole: si indicano come colpevoli e poi qualcuno tira fuori il coltello».

 

È andata così?

PASOLINI LA LUNGA STRADA DI SABBIA

«Non lo sappiamo. Si sono fatte tante ipotesi. Qualcuno ha sostenuto che a uccidere Pier Paolo fosse stato il padre di Pelosi, pregiudicato che entrava e usciva di prigione. Si è parlato di una punizione di tipo "moralistico". Del resto, quando Pelosi, che all' epoca aveva solo 17 anni, ha ritrattato, il padre era già morto.

 

Ma le ipotesi e i dubbi sono tanti. Qualcuno immagina che il delitto sia in qualche modo legato al caso Mattei. Erano stati rubati dei capitoli di un libro al quale stava lavorando Pasolini (Petrolio, uscito poi postumo), nel quale si indagava sullo stragismo e i possibili legami con la morte di Enrico Mattei. Chissà. Magari qualcuno temeva che Pasolini avesse scoperto verità pericolose. I misteri sono ancora tanti. Per questo chiedo di riaprire il caso».

pasolini

 

Lei andò in carcere a parlare con Pelosi?

«Sì, volevo capire, ma lui era chiuso come un' ostrica. Speravo che mi facesse capire, ma non ho potuto tirare fuori niente: rispondeva alle domande, ma era costruito come se avesse una corazza di ferro, era impenetrabile. Non diceva la verità. Si identificava con il suo destino. Come succede alle persone ignoranti che non riflettono sulle loro azioni».

 

Osteggiato per anni, Pasolini è oggi un mito. Quando ha cominciato a diventarlo?

«Dopo il '68. Pier Paolo era un ribelle, si rivoltava contro i luoghi comuni. L' Italia era molto bigotta. Ma è soprattutto oggi che è molto amato. Quando vado nelle scuole mi chiedono di raccontare di lui. È diventato un punto di riferimento per tanti ragazzi. Mi chiedono cosa avrebbe detto, come era davvero».

dacia maraini

 

Glielo chiediamo: che avrebbe detto oggi Pasolini?

«Credo che sarebbe stato molto critico: era in certo senso cristiano come pensiero e avrebbe avuto attenzione verso gli umili, i più poveri e senza potere. Aveva creato il mito del sottoproletariato, in odio verso la borghesia, che lui considerava corrotta e odiosa. Basta pensare a uno dei suoi primi film, Accattone, con il ragazzo che muore sul letto di contenzione solo perché ha seguito i suoi istinti da sottoproletario senza arte né parte. Penso che oggi sarebbe dalla parte dei migranti, dei poveri, di chi soffre».

PASOLINIPASOLINIPASOLINIfoto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 9foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 8foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 6foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 7foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 5foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 13foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 10foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 12foto di pasolini dal libro massacro di un poeta di simona zecchi 4PASOLINIPASOLINI 4PIER PAOLO PASOLINI

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…