IL CINEMA DEI GIUSTI - DELUSIONE TOTALE DA FICARRA E PICONE: ANCHE SE È UN FILM COMICO NON SI VEDE - SARÀ LA STORIA, UN PO’ BLANDA E POCO ADATTA A GRANDI SPUNTI COMICI, SARÀ L’AMBIENTAZIONE TORINESE, MA NON SI RIDE COME SI DOVREBBE - E’ VERO PURE CHE È UN FILM SENZA VOLGARITÀ, SENZA APPARENTI RACCOMANDATE DI FERRO (UN FILM MEDUSA SENZA ISABELLE ADRIANI? STAVA MALE?), BATTUTE ANTIPATICHE SULLE DONNE, MA AVREMMO VOLUTO QUALCOSA PIÙ ADATTO ALLA LORO SICILIANITÀ…

Marco Giusti per Dagospia

Soprassediamo! Onore al duo comico palermitano formato da Salvatore Ficarra detto Salvo e Valentino Picone, i soli che riprendono modi e situazioni comiche dei grandi Franco e Ciccio, anche se notevolmente imborghesiti e ripuliti (chi si può vantare oggi di aver fatto il comico di strada? giusto Berlusconi...).

Ma "Anche se è amore non si vede", il loro primo film da registi assoluti, cioè senza l'apporto di uno sguardo esterno, come quello di Giambattista Avellino, malgrado la sceneggiatura di Francesco Bruni, già autore di tutti i film della coppia e ora celebrato regista di "Scialla", è una totale delusione. Dopo "il 7 e l'8" e "La matassa", diretti assieme a Avellino, i loro film di maggior successo (7 milioni e passa ciascuno), da Ficarra e Picone ci aspettavamo qualcosa di più sostanzioso.

Sarà la storia, un po' blanda e poco adatta a grandi spunti comici, sarà l'ambientazione torinese (ma perché questi comici terroni devono sempre stare al nord? lasciatelo a Macario e a Chiambretti...), sarà questa produzione Medusa, coi set, gli abiti e le musiche così uguali a quelli di altri mille film, ma non si ride come si dovrebbe e non ritroviamo le figure sicule e paterne dei film precedenti, come Gigi Burruano, Tony Sperandeo e Tuccio Musumeci.

E' vero che c'è qualche battuta sulla situazione italiana, come quando, di fronte a montagne di macerie se ne escono con un esplicato "è l'Italia in miniatura" o come quando all'americano antipatico che dice che non è più l'Italia di un tempo, Salvo risponde con un "sei fortunato che ancora l'hai trovata".

E' vero pure che è un film senza volgarità, senza apparenti raccomandate di ferro (un film Medusa senza Isabelle Adriani? Stava male?), battute antipatiche sulle donne, situazioni copiate da sitcom inglesi o spagnole e l'unica battuta riciclata, "Non fate un cervello in due" detta da Ambra, è un giusto omaggio a Stanlio e Ollio.

Ma avremmo voluto qualcosa di più divertente e più adatto alla loro sicilianità, anche perché Ficarra e Picone, con gli occhi strabuzzanti alla Musco e alla Franco Franchi del primo e l'aria da ragazzotto viziato palermitano il secondo, sono figure abbastanza anomale nel panorama italiano. Tutto ruota attorno ai due comici, amici di vecchia data e titolari di una piccola compagnia di torpedoni per i turisti che vogliono vedere Torino (è così, Macario e Rondolino se ne facciano una ragione), e a tre ragazze.

La prima, Ambra, è la fidanzata di Picone, dopo otto anni e quattro mesi di un amore soffocante con cuoricini ovunque e feste a sorpresa non ne può più e lo vuole lasciare. La seconda, Diane Fleri, è un'amica dei due, è tornata dall'America con un bietolone antipatico che lascia subito perché è innamorato di Ficarra. La terza, Sasha Zacharias, lavora coi due al torpedone, è stata appena lasciata dal fidanzato e è puntata pesantemente da Ficarra. Le cose migliori nascono dal rapporto fra i due amici, Ficarra vive praticamente a casa di Picone, che è un bambino mai cresciuto.

Le ragazze, tutte carinissime, soprattutto Ambra e Diane Fleri, mancano di una vera regia. Un po' come tutto il film, che non va oltre a una certa gradevolezza, a qualche battuta cattiva sparsa qui e là, a qualche figurina di contorno, come quelle di Giovanni Esposito (fa sempre ridere) e Rossella Leone (da sviluppare in altri film). Franco e Ciccio avrebbero seguito meno il copione e ci avrebbero fatto più ridere. Insomma, anche se è un film comico, non si vede. In uscita il 23 novembre.

 

 

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