IL DIETROFRONT DI BRUNETTA SU ZALONE: “NON È UN BERLUSCONIANO, È UN COMICO DI SINISTRA ED È STATO RIACCOLTO ALL’OVILE. LA SUA BATTUTA SULLA MIA ALTEZZA A “UN GIORNO DA PECORA” È RAZZISMO”

1. CINEMA, ZALONE: BRUNETTA HA DETTO CHE SONO DI DESTRA? INTERPRETAZIONE TROPPO ALTA...
Comunicato stampa di "Un Giorno da Pecora"

"Brunetta ha detto che sono di destra? E' un'interpretazione un po' troppo alta, anche se per Brunetta è un ossimoro": lo ha detto Checco Zalone oggi al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora', condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Secondo lei Renzi ha fatto bene ad incontrare Berlusconi? "Io pensavo che Berlusconi non volesse incontrare Renzi, questa cosa mi ha meravigliato". Zalone, che si trovava con Oscar Farinetti, anche lui ospite della trasmissione, ha anche parlato della sua prossima pellicola: "il prossimo film sarà nel 2016", ha detto Zalone a 'Un Giorno da Pecora'.


2. LETTERA DI RENATO BRUNETTA A DAGOSPIA
Caro Dago,
"Brunetta ha detto che sono di destra? E' un'interpretazione un po' troppo alta, anche se per Brunetta è un ossimoro". Lo ha detto Checco Zalone ieri al programma di Radio2 "Un Giorno da Pecora", condotto da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Non fa ridere, è banale razzismo, e con ciò Zalone ha superato l'esame: non è un berlusconiano, è un comico di sinistra, dunque è stato riaccolto festosamente nell'ovile. Ovile? Non abbiamo dovuto esercitare la fantasia per trovare la metafora, dato il titolo fintamente autoironico della trasmissione. E dunque non ci sono ossimori almeno qui.

Premessa. Un minimo di storia. Il Mattinale ed io personalmente abbiamo sostenuto questa tesi: "Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia". Due righine. La cosa suscitò un vespaio. Attirò di riflesso ulteriori critiche negative dagli intellettuali di sinistra al film già spernacchiato. Ora che succede? Zalone ha resistito mesi alle richieste di distanziarsi.

Non ha respinto la cosa. Brutta cosa non essere allineati. Un po' va bene, una passeggiatina fuori dal tiro dei cannoni della casamatta dei compagni culturosi e spiritosi, va bene. Ma poi sarebbe un precedente che non si può lasciar passare. Occorre ricondurre all'ovile la pecorella che si è presa la libertà di pascolare un po' al largo e di belare senza permesso. Si sono sganciati i cani pastore, e si è ricondotto l'ovino sotto la vista occhiuta dei bravi pastori.

"Davvero pecorella Zaloncella sei berlusconiana? Forniscici la prova della purezza della tua lana e della potabilità del tuo latte". La sventurata belò. La trasmissione "Un giorno da Pecora" adempie la funzione di Sant'Uffizio dell'ortodossia di sinistra. Non chiede di ripetere a memoria citazioni di Lenin tratte dai suoi comizi del 1922.

Non pretende tanto. Ma che non si sostengano tesi eretiche, non si metta in campo anche solo la possibilità che esista una forma di pensiero, di arte, di politica, persino un modo di ridere che sia diverso dai canoni del breviario di questa gente spiritosa e così tanto ma tanto ironica.

Una volta si diceva: castigat ridendo mores. Questi ridendo trasformano tutto nella pappina buona per palati conformisti di sinistra. Chi dissente viene ridicolizzato, se non si adegua. Zalone si è adeguato. Ed è stato obliterato come un biglietto del metrò, può rientrare nel giro buono.

Ripeta ancora due volte la battuta su Brunetta a Ballarò e da Fazio, e lo prendono come spalla di Crozza e poi lo propongono per l'Oscar.
Renato Brunetta

 

 

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