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“L’OMOSESSUALITÀ È PREVISTA DALLA NATURA E DALL’EVOLUZIONE” - LA BIOLOGA BARBARA GALLAVOTTI A “DIMARTEDÌ”: “CI SONO 1500 SPECIE NELLE QUALI SI SONO VISTI COMPORTAMENTI OMOSESSUALI. COPPIE STABILI, COPPIE TEMPORANEE, CI SONO ANCHE ANIMALI CHE CAMBIANO SESSO NEL CORSO DELLA VITA”. - “SE CI APPELLIAMO ALLA NATURA POSSIAMO CONSIDERARCI MASSIMAMENTE LIBERI. RESTA DA CAPIRE SE VOGLIAMO BASARE I NOSTRI DIRITTI FONDAMENTALI SU QUELLO CHE FANNO I MOSCERINI DELLA FRUTTA…”

 

barbara gallavotti a dimartedi 2

Da www.blitzquotidiano.it

 

Barbara Gallavotti ospite a DiMartedì parla dei gay e dell’omosessualità spiegando che non c’è niente di contronatura e che, anzi, l’omosessualità è prevista sia dalla natura sia dall’evoluzione.

animali gay

 

Barbara Gallavotti è una biologa, accademica, autrice televisiva e divulgatrice scientifica, ed è anche una delle ospiti fisse nel programma condotto da Giovanni Floris.

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Barbara Gallavotti e i gay

“I gay sono contronatura?”, le chiede Floris. Barbara Gallavotti risponde: “A parte che io ho un problema a pensare che gli esseri umani devono adeguare il proprio comportamento a quello che fanno le altre specie.

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Noi stiamo facendo qualcosa di terribilmente contronatura. Non ho mai visto altre specie fare dirette televisive. Però nel caso dell’omosessualità il problema non c’è perché è prevista dalla natura e dall’evoluzione, tant’è che estremamente diffusa”.

 

Gay e altre specie

A questo punto Barbara Gallavotti prosegue: “Ci sono qualcosa come 1500 specie diverse nelle quali si sono visti comportamenti omosessuali.

 

bacio gay anni cinquanta

Dai mammiferi al moscerino della frutta. Coppie stabili, coppie temporanee, coppie che si formano per allevare una prole ottenuta con l’aiuto di qualche altra specie. Ci sono anche animali che cambiano sesso nel corso della vita.

 

Magari trascorrono la prima parte della loro esistenza come maschi e la finiscono come femmine.

 

Quindi, se ci appelliamo alla natura possiamo considerarci massimamente liberi. Resta da capire se vogliamo basare i nostri diritti fondamentali su quello che fanno i moscerini della frutta, perché ci resta di girare intorno alle mele marce e poco altro”.

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