dimitri from paris

"FROM PARIS" TO ROME - DIMITRI FROM PARIS, UNO DEI DJ PIÙ POPOLARI DEL MONDO, CONOSCIUTO PER I SUOI REMIX DI CANZONI DISCO ANNI '70, SBARCA NELLA CAPITALE CON UNA SERATA AL "NAOS": "HO INIZIATO A FARE IL DJ DOPO UNA SERATA HIP HOP: MI COLPÌ IL FATTO CHE IL GIRADISCHI, APPARECCHIO PRESENTE IN TUTTE LE CASE COME IL FORNO O L’ASPIRAPOLVERE, VENISSE UTILIZZATO COME STRUMENTO MUSICALE" - "COME MAI IL SUCCESO TRA I GIOVANI? PER UNA GENERAZIONE CRESCIUTA CON LA MUSICA ELETTRONICA, LA DISCO DEGLI ANNI SETTANTA RAPPRESENTA…" - VIDEO

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Maria Egizia Fiaschetti per il “Corriere della Sera – ed. Roma”

 

[…] Abituato a viaggiare fin da piccolo («L’estate andavo a trovare i nonni in Grecia e Turchia») Dimitri from Paris, dj e producer con un curriculum da fuoriclasse (dai remix di artisti-mito come Chic e Sister Sledge all’album Sacrebleu entrato nella top ten di Mixmag ) confessa di non essere mai entrato al Colosseo: «In 40 anni di carriera sarò stato a Roma una decina di volte, ma sono abbastanza vergine. Uno dei miei posti preferiti è Goody Music (storico negozio di dischi in via Flaminia, ndr ), li rispetto molto». Questo giovedì sarà al Naos per benedire con il suo sound le serate estive del locale a Ponte Milvio.

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[…]

Quando si è cimentato nei primi esperimenti con il mixer?

«Ho iniziato a fare il dj perché volevo condividere la musica che amavo. Una sera mi sono ritrovato a un concerto hip hop organizzato da una radio ed è stata una rivelazione: sul palco non c’era la band, ma uno show con dj, ballerini, graffitisti... È stata la prima volta in cui ho visto un dj scratchare, mi colpì il fatto che il giradischi, apparecchio presente in tutte le case come il forno o l’aspirapolvere, venisse utilizzato come strumento musicale. Ho pensato che avrei potuto farlo anche io, che avrei potuto interagire con la musica».

[…]

Il suo esordio in consolle?

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«Ho pubblicato un annuncio a pagamento su un magazine di settore, nel frattempo mandavo i nastri con i miei remix alle radio e ricevevo riscontri positivi. Mi chiamarono due discoteche, uno era un club gay in un sottoscala a Saint-Germain: la musica era molto commerciale e ho capito che quello che piaceva a me non necessariamente piaceva alle persone. Ho imparato la parte difficile di far ballare il pubblico e, dopo un paio di mesi, mi sono reso conto che non era quello che volevo».

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Come ne è venuto a capo?

«Ho cominciato a pensare di essere un dj radiofonico: sono partito dalle piccole realtà fino ad arrivare all’emittente più importante di tutta la Francia dove avevo un mio show. I produttori apprezzavano i miei remix, che presto sono diventati di successo tra i dj».

[…]

Perché i millennials impazziscono per la disco?

«Per una generazione cresciuta con la musica elettronica dei laptop, la disco degli anni Settanta rappresenta qualcosa di autentico, con una nota nostalgica per un’epoca che non hanno vissuto» .

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