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GILETTI, VERGINE E MARTIRE - DIPOLLINA: “IL RANCORE CHE HA ACCUMULATO NEL TEMPO È ORMAI UNA TASSA OBBLIGATA, POTREBBE DIVENTARE UN VITALIZIO ANCHE QUELLO, PER IL TELESPETTATORE - MA IL GILETTI MARTIRE, COME FIGURA ORMAI TIPICA DEI NOSTRI SCHERMI, IN PARECCHI VORREBBERO DAVVERO RISPARMIARSELO…” - VIDEO

SCONTRO TRA MASSIMO GILETTI E ITALO BOCCHINO

Antonio Dipollina per “la Repubblica”

 

SCONTRO TRA MASSIMO GILETTI E ITALO BOCCHINO

Un vitalizio è per sempre e vale soprattutto per certi talk-show televisivi: ma se di mezzo c'è Massimo Giletti impegnato nelle sue domeniche sera di Non è l' Arena su La7, arrivare alla diatriba forte, ovvero al litigio live, è un attimo. Il tema, appunto i vitalizi dei politici, si presta, si presta il piglio rancoroso con broncio perenne assunto da Giletti dopo la cacciata dalla Rai, o quello che è stata: e si presta il clima politico incerto là fuori.

 

Giletti non perde un colpo: nell' occasione approfitta della tremenda ingenuità dell'interlocutore telefonico Italo Bocchino (Do you remember?) che tira in ballo i guadagni del conduttore in Rai. A quel punto Giletti non lo tiene più nessuno: reagisce rabbioso, afferra sassi, pietre e macigni dalle scarpe e li scaraventa in faccia a tutti: «Io non faccio il politico, io facevo guadagnare la Rai Si rivolga piuttosto a quelli che in Rai guadagnano molto di più e si fanno anche le loro società di produzione».

SCONTRO TRA MASSIMO GILETTI E ITALO BOCCHINO

 

In assoluta contemporanea, su Rai 1, intanto Fabio Fazio intervistava ignaro e beato Loredana Berté. Ma il rancore che Giletti ha accumulato nel tempo, un simpatico leit-motiv della stagione tv, è ormai una tassa obbligata in queste occasioni, potrebbe diventare un vitalizio anche quello, per il telespettatore: magari fa impazzire il web, ovvio.

 

Ma, come dire, il Giletti martire come figura ormai tipica dei nostri schermi in parecchi vorrebbero davvero ormai risparmiarselo. Forse c' entra quello che l' ex democristiano di lungo corso Gianfranco Rotondi, nonché star di Twitter, ha appunto twittato l'altra sera.

SCONTRO TRA MASSIMO GILETTI E ITALO BOCCHINO

Testuale: "Una trasmissione sui vitalizi è per i giornalisti populisti quel che la barzelletta sui carabinieri era per i comici a corto di battute". Ci sta.

 

Ma intanto Giletti procede, anche in questi tempi incerti. Va da sé, il pubblico di riferimento esiste, soprattutto di questi tempi. Gli ascolti? Molto buoni. Non è l'Arena è quasi sempre il talk più visto, per La7 è una delle mosse azzeccate di stagione. E questo in tempi difficili: stando almeno a quel che succede a Mediaset, dove è tutto surreale, dove a elezioni avvenute, a buoi che hanno abbandonato la stalla da quel dì, stanno chiudendo i programmi di Paolo Del Debbio e Maurizio Belpietro (detti: "I Bellissimi di Rete4". Ma forse c'è del sarcasmo).

SCONTRO TRA MASSIMO GILETTI E ITALO BOCCHINO

 

Di Maio, per dire, ha già definito scandalosa la chiusura per Quinta Colonna e mancava solo di aggiungere: con tutto il bene che mi ha fatto. Ma anche il ramo salviniano del paese ne ha tratto benefici. Insomma, la tv populista rischia di offrire ampi spazi in futuro: e Giletti, tra una litigata e l'altra, potrebbe a questo punto diventarne il campione unico e assoluto, nonché martire.

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