IL CDR DI RAIPARLAMENTO: “NON È STATO PROCLAMATO ALCUNO SCIOPERO” - SCOMMETTIAMO CHE QUALCUNO SI BATTERÀ PRESTO PER “ADEGUARE” LO STIPENDIO DEL CAPO DELLO STATO?

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
In merito all'articolo pubblicato in data 8 aprile alle ore 18.36, relativo a RaiParlamento, il comitato di redazione della testata chiede a Dagospia di rettificare quanto segue. Non è stato proclamato, né dichiarato nessuno sciopero. L'assemblea di redazione ha semplicemente approvato all'unanimità di affidare al CdR un pacchetto di tre giorni di sciopero, in attesa di chiarimenti da parte dell'azienda sul futuro della testata.
Il CdR di RaiParlamento

Lettera 2
Se tutto va bene ci sarà un tetto ai megastipendi (spesso immeritati, visti i risultati aziendali) dei manager pubblici, che non potranno superare lo stipendio del capo dello Stato. Scommettiamo che subito dopo qualche anima buona si batterà per "adeguare"
in maniera sostanziosa lo stipendio del presidente?
FB

Lettera 3
Caro Dago,
chissà perchè, mai fatti di questi ultimi tempi continuano a farmi tornarmi in mente una canzone di Paolo Rossi di vent'anni fa, e precisamente una parte dove lui e Cochi, dialogando, dicevano: "Il nuovo che avanza, al vecchio telefona..."
Recondite Armonie

Lettera 4
Caro Dago,
il martedì seguo sempre "Made in Sud" su Rai2, ed ho notato che nelle ultime due puntate, a differenza di tutte le altre, non ha avuto interruzioni pubblicitarie almeno fino alle 22.30. Come mai c'è stata questa variazione? Indubbiamente non mettere la pubblicità all'interno di una trasmissione comporta un grande vantaggio in termini di audience, ma si può fare? Se non ci sono state pubblicità in 1 ora e mezzo di programmazione vuol dire che quelle due ore di "Made in Sud" le abbiamo pagate noi italiani con i soldi del canone Rai. E questo non mi sembra giusto nei confronti dei telespettatori. Alla Rai i soldi del canone servono per fare servizio pubblico o per competere con le altre reti con i soldi dei cittadini che pagano il canone?
Dario Bartelli

Lettera 5
Caro Dago, Che ci tocca leggere! "In Mongolia, gay, lesbiche e transessuali sono vittime di violenza, discriminazione e repressione sociale." Da non dormirci la notte. Sarebbe il caso di mandare un intervento di pace umanitario, come in Iraq o in Afghanistan, per portare ai mongoli la democrazia. Roland Delmay

Lettera 6
Caro Dago,
Flavio Tosi per sembrare una donna deve travestirsi. Milena Gabanelli, invece, per sembrare un uomo non ha bisogno di alcun travestimento.
P.S. Dopo il 25 aprile del 2009 (discorso di Onna) Berlusconi era al massimo di popolarità e gradimento e i migliori amministratori locali ( e probabili futuri eredi) venivano indicati Formigoni, Fitto, Scopelliti eTosi.

Sarà un caso, ma da quel giorno sul Cavaliere e i suoi delfini è piombata addosso una scarica di bombe rosse giudiziarie e mediatiche senza precedenti. Si è salvato ( si fa per dire, perché ha fatto lo stesso una brutta fine) solo Gianelisabetto Fini, buttatosi per tempo a sinistra e accucciandosi sotto l'ala protettiva dei giudici. I Comunisti, o comunque si facciano chiamare : Dio ce ne scampi e liberi !!!
Salve
Natalino Russo Seminara

Lettera 7
Dago darling, leggo che in Quebec sta rinascendo il fronte che lo vorrebbe libero e secessionista dal Canada (ci sarà mica lo zampino del grande Putin il Terribile?). Come, a suo tempo, De Gaulle quando in visita di stato da quelle parti gridò "Vive le Quebec libre". Come reagirebbero i veri padroni del Canada (i vicini USA) se un referendum tra i "quebecois" decidesse per la secessione?

E NapoIIIHollande che - a differenza di De Gaulle - si guarda bene dal fare qualcosa che non sia gradito a Washington? P.S. Dato che nel Quebec si é conservato molto del francese dei tempi di Voltaire, sorge il dubbio che vi sia ancora in uso (benché proibito dalle severe leggi del politicamente corretto) la definizione di "arracheurs de palisades" per i gay maschi.

Così come venivano definiti i gai ai tempi degli enciclopedisti. Deriva dal fatto che quando Luigi XV era adolescente, aveva intorno molti paggi dediti a quello che nella Francia del passato veniva anche chiamato il "vizio italiano". Per paura che il re diventasse gaio, i paggi gai furono esiliati in provincia.

Al giovanissimo re che chiedeva il perché del loro esilio, fu risposto che avevano demolito delle palizzate nel parco di Versailles. Come tutti sanno, un esercito di belle donne, tra cui le Madames de Pompadour e du Barry, si sono poi occupate del grosso palo privato del bel re, senza mai riuscire a demolirlo.
Natalie Paav

Lettera 8
Signori di Dagospia, siete dei magnifici evoluzionisti. Darwin vi ringrazierà senza dubbio alcuno. Dalla specie di "lettore normale" avete reso possibile l'evoluzione del "lettore sbirciatore", ossia quello che non legge mai un articolo o un commento a firma di chi non gli piace ( magari perchè dice cose sacrosante ma a illo sgradite) salvo poi sbirciarlo con sommo sforzo e pena.

Ma chi glielo fa fare all'esimio signore Paolo Ferraresi ( non il tal Paolo Ferraresi) di fare questa figura barbina del tipo: sono incinta, ma solo pochissimo,cioè leggo ma non leggo? Mah! però l'evoluzione c'è tutta: il lettore sbirciatore. Unico neo l'avermi accostato alla signora Palombelli, nota giornalista nazionale: me ne farò una ragione, sopravviverò, non si può avere tutto dalla vita.

Ciò detto, però, ripresento forte e chiara la proposta alle Comunità ebraiche di inserire nella "Giornata della Memoria" tutti gli altri genocidi perpetrati : oltre a quello ebraico, il massacro di armeni, zingari, tutsi, vittime dei gulag sovietici, indios brasiliani, cambogiani, infoibati, insomma tutte le vittime della ferocia razzista vera.

Quanto al genocidio tutsi, dare colpa di questo ai cattolici (in quanto tali) belgi e quindi ai cattolici in generale, è talmente cervellotico che non merita commento: è come dire che i campi di sterminio nazisti sono imputabili ai Paesi che hanno vinto la Grande Guerra perchè hanno dato il là alla nascita del nazismo e del potere hitleriano. Nè più ne meno!

Detto questo torniamo per un attimo ad argomenti allegri, al teatrino cabarettistico della politica nostrana che anche ieri non ha mancato di offrirci uno spettacolino da brividi. Mi riferisco alla trasmissione Ballarò dove il solito Floris, inimitabile cacciatore di donne in cerca di affermazione, non ha potuto nascondere il suo imbarazzo nei confronti della signorina Guidi, ministro dello sviluppo economico, la quale ha dimostrato una cosa: mettere per forza una donna ( le quote rosa renziane, povero cocco di mamma!) in un certo ruolo per assecondare la moda femminista è qualcosa di deleterio.

Tra un discorso generico, una continua ripetizione di concetti, una formulazione di ipotesi fumose, incalzata senza pietà da un maestro dell'azzannare quale Belpietro, la neo ministra ha francamente mostrato la corda e deluso. Ha persino deluso anche Lucia Annunziata, femminista delle prima ora, il che è tutto dire. Morale della favola: se queste sono le prime uscite dei ministri renziani (Boschi, Madia, Guidi, e via dicendo) non rimane che affidarci al classico italico "si salvi chi può!"
Luciano

 

rai corporationRENZI E NAPOLITANO AL GIURAMENTO Trans in vestito tradizionale da regina I Transgender mongoli subiscono violenze e discriminazioni flavio tos e cecile kyengeFLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONI jpegMilena Gabanelli candidata Stelle al Colle h partb IN CRIMEA PER PUTIN MILITARI UCRAINI LASCIANO LE BASI IN CRIMEA CON GLI SCATOLONI OBAMA PUTIN

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