disney

IL DUOPOLIO DEI SOGNI - LA DISNEY E LA UNIVERSAL GOVERNANO IL MERCATO DEI CARTONI ANIMATI E DEI FILM D’AZIONE: HANNO PRODOTTO SETTE DEI DIECI FILM DI MAGGIOR SUCCESSO DEL 2015 IN ITALIA, E HANNO OTTENUTO QUASI IL 75 PER CENTO DEGLI INCASSI

Eugenio Cau per “il Foglio”

 

Walt DisneyWalt Disney

Walt Disney ha colonizzato l'immaginario occidentale molti decenni fa. I suoi personaggi sopravvivono alle generazioni e alle crisi economiche, e i bambini ricordano Cenerentola, disegnata per la prima volta quasi ottant' anni fa, come gli adulti sanno a memoria i nomi di tutti i personaggi dell' ultimo film Pixar. E come colonizzatore dell' immaginario, la Disney è una potenza nell' industria dell' intrattenimento da sempre, capace di espandersi in campi lontani dai cartoni animati, come i parchi a tema o la televisione tradizionale.

 

rey e il drone bb 8rey e il drone bb 8

Ma negli ultimi anni il suo dominio è diventato così forte che ormai la Disney è rimasta da sola, insieme a un' altra major, la Universal, a decidere quali saranno i cartoni animati che tutti i bambini del mondo vorranno vedere e i blockbuster per adulti che guadagneranno centinaia di milioni di dollari, e ieri sul Washington Post Drew Harwell ha espresso la preoccupazione che i due imperi di Disney e di Universal si stiano trasformando in un monopolio culturale.

JURASSIC WORLDJURASSIC WORLD

 

"Inside Out" e tutti i film della Pixar, il nuovo, pompatissimo "Star Wars", "Indiana Jones", "The Avengers" e tutti i supereroi Marvel, "Jurassic World", "Frozen", "Fast and Furious". Scegliete uno qualsiasi dei blockbuster e dei grandi brand cinematografici recenti e futuri e scoprirete che le major che li hanno prodotti sono solo due, Disney e Universal. Le due case di produzione negli Stati Uniti hanno fatto il 90 per cento degli incassi dei dieci migliori film al box office di quest' anno, e in Italia, per esempio, la situazione non è molto diversa.

 

JURASSIC WORLDJURASSIC WORLD

Nonostante la presenza dell' industria cinematografica nostrana, Disney e Universal hanno prodotto sette dei dieci film di maggior successo del 2015 in Italia, e hanno ottenuto quasi il 75 per cento degli incassi. Ma l' estensione dei due imperi non si limita a questo. In America Disney possiede Abc, canale televisivo generalista e di news, ed Espn, importante canale sportivo, che trasmette i grandi eventi internazionali.

 

elsain frozenelsain frozen

Abc trasmette programmi come "Good Morning America", lo show del mattino più visto nel paese, che spesso, grazie alle "sinergie" interne alla major, rinfocola l' attesa per l' ultimo "Star Wars", portando, scrive il WaPo, la capacità di espansione della macchina promozionale Disney a livelli mai visti prima. Comcast, che è la compagnia madre di Universal, possiede la Nbc e altri canali, e il meccanismo di autopromozione è lo stesso.

 

Le due società gestiscono i 12 parchi a tema più visitati d' America, e i loro imperi mediatici si estendono ancora oltre. Molte delle popstar che dominano le classifiche internazionali sono almeno all' origine prodotti Disney, e le due compagnie realizzano inoltre format televisivi venduti in tutto il mondo. L' industria del merchandising vale miliardi.

 

inside out di pixar  5inside out di pixar 5

Così, con poche grandi potenze che decidono quali saranno i prodotti culturali più consumati in America e nel mondo occidentale (dal cinema ai programmi televisivi, dalle canzoni ai giocattoli alle storie da raccontare ai bambini prima di dormire), il mondo culturale occidentale si sta "disneyzzando", non nel senso che tutto diventa più fiabesco, ma che è la Disney Corporation, insieme alle sue colleghe, a decidere come funziona la cultura pop odierna.

 

inside out di pixar  3inside out di pixar 3

E qui entra in gioco il teorema Amazon, espresso un anno fa dal direttore del New Republic Franklin Foer, nella sua ultima grande inchiesta per il magazine prima di essere defenestrato dal coup interno ordito dall' editore Chris Hughes. In una specie di mozione di principio Foer scrisse che Amazon si era trasformata in un monopolio perché era diventata troppo grande.

 

Questo nonostante i benefici ai consumatori, che in regime di monopolio dovrebbero diminuire anziché aumentare. Il quasi monopolio commerciale di Disney e Universal può anche trasformarsi in un' oligarchia culturale. Ma finché i consumatori se ne gioveranno, e dal presunto monopolio usciranno capolavori come "Inside Out", sarà come succede con Amazon: nessun impero è troppo grande finché continua a innovare.

 

inside out di pixar  2inside out di pixar 2

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…