
IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - FATEVI UN REGALO E VEDETEVI LA SECONDA INCREDIBILE PUNTATA, INTITOLATA “THE ONER”, DELLA NUOVA SERIE DI APPLE TV+ “THE STUDIO", PRATICAMENTE UN PIANO SEQUENZA DI 20 MINUTI SU COME SI FA UN PIANO SEQUENZA - I PIANI SEQUENZA VENGONO CONSIDERATI MOMENTI DI GRANDE CINEMA. E QUINDI ADATTI A GRANDI SCENE DRAMMATICHE. ANCHE “ADOLESCENCE” HA QUATTRO EPISODI IN PIANO SEQUENZA SUPER DRAMMATICI. IL CASO DI “THE ONER” È DIVERSO PERCHÉ È COMICO. CREDO SIA L’UNICO PIANO SEQUENZA, CHE COPRE INTERAMENTE UNA PUNTATA DI UNA SERIE, FATTO PER FARCI RIDERE. E CI FA RIDERE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Fatevi un regalo e vedetevi la seconda incredibile puntata, intitolata “The Oner”, 28 minuti, della nuova serie di Apple TV+ “The Studio” ideata e diretta Seth Rogen e Evan Goldberg, praticamente un piano sequenza di 20 minuti su come si fa un piano sequenza (“a 20 min oner about the making of a oner”). Anche “Adolescence”, recente meravigliosa serie inglese diretta da Philip Barantini, ideata e interpretata da Stephen Graham costruisce ognuno dei suoi quattro episodi con un piano sequenza.
Erano anni che non parlavamo di piani sequenza, anche perché non sono affatto facili da fare. Mi ricordo che Miklos Jancso, che fece interi film con lunghi piani sequenza, da “La tecnica e il rito” al celebre “L’armata a cavallo”, sosteneva di farli perché non sapeva montare bene un film. Il problema è che sono sempre un po’ coreografati i piani sequenza, devono fare scena.
Questo “The Oner”, gioiello di poco più di 20 minuti, ha dalla sua il fatto che è un piano sequenza su un piano sequenza, dove il produttore pasticcione, Seth Rogen, rovina costantemente il piano sequenza di una delle registe più cool del momento, la Sarah Polley di “Women Talking” con un’attrice ultra cool come Greta Lee, protagonista di “Past Lives” di celine Song, e che è comico. Deve far ridere il suo pubblico, alto, perché dovrebbe conoscere i film di Greta Lee e Celine Song, ma il modello è “Hollywood Party” di Blake Edwards con Peter Sellers, cioè Hollywood che ridicolizza Hollywood.
Ora. Sappiamo tutti che i grandi sequenza sono sempre dei tour de force autoriali, ci vuole l’Hitchcock di “Nodo alla gola”, o il Brian De Palma di “Omicidio in diretta”, l’Inarritu di “Birdman”, l’Orson Welles di “Quinlan”, o lo Scorsese di “Good Fellas”, che lo fece in omaggio al Max Ophuls di “Madame de…”, o il trombonissimo Sokurov di “L’arca russa”, il Cuaron di “Gravity”. Sappiamo che sono sempre un po’ in gara fra loro, cioè che, a parte quello di Hitchcock, si rifanno sempre a qualche piano sequenza già visto, e quindi diventano citazione se non citazione della citazione. Anche in “The Oner” Seth Rogen li cita da subito mentre sta andando a vederne fare un o su un film che lui produce.
Perché vengono considerati momenti di grande cinema. E quindi adatti a grandi scene drammatiche. Anche “Adolescence” ha quattro episodi in piano sequenza super drammatici. Il caso di “The Oner” è diverso perché è comico. Credo sia l’unico piano sequenza, che copre interamente una puntata di una serie, fatto per farci ridere. E ci fa ridere.