IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – SE AVETE DEI BAMBINI NON POTETE NON VEDERE “WALLACE & GROMIT: LE PIUME DELLA VENDETTA” - IERI SERA, NEL PIENO DELLA NOSFERATUMANIA, MI SONO RIVISTO IL MERAVIGLIOSO “NOSFERATU” DIRETTO NEL 1979 DA WERNER HERZOG. È UNA MERAVIGLIA, UN OMAGGIO AL “NOSFERATU” DI MURNAU. NELLE DISCUSSIONI CHE LEGGO SUL REMAKE DI EGGERS, SENTO CHE ANCHE LÌ TUTTO GIRA ATTORNO AI NOSFERATU E AI DRACULA PRECEDENTI, COME SE IL CINEMA NON POTESSE ORMAI CHE ESSERE UN’INFINITA SERIE DI SAGGI SUL CINEMA CHE CI HA PRECEDUTO.… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Se avete dei bambini e se vi piacciono Wallace & Gromit, adorabili creature di plastilina star del cinema inglese, non potete non vedere “Wallace & Gromit: Le piume della vendetta”, capolavoro di tecnica ma anche capolavoro comico di Nick Park (4 Oscar) e Merlin Crossingham su Netflix.
Stavolta l’inventore umano Wallace e il suo amico cane Gromit se la vedono con il ritorno del terribile pinguino gangster, finito in prigione nell’ultimo film, che manovra uno gnomo robot creato da Wallace. Tutto perfetto, a cominciare dalla freddezza del pinguino, vera star ultracool da noir, agli effetti che fa l’odioso gnomo sul povero Gromit, che soffre di gelosia per il fatto che Wallace sembra preferirgli il robot.
Ieri sera, nel pieno della nosferatumania legata all’uscita del nuovo film di Robert Eggers sul Vampiro dei Carpazi, mi sono rivisto il meraviglioso “Nosferatu” diretto nel 1979 da Werner Herzog con Klaus Kinski-Nosferatu, Bruno Ganz-Jonathan Harker, Isabelle Adjani-Lucy e Roland Topor-Renfield. A parte la bellezza pittorica del film, Isabelle Adjiani è ricostruita con abito e trucco come la “Lady Iseult” di William Morris, a parte le follie di herzog, i titoli scorrono sulle mummie messicane riprese a Guanajuato, mi sono reso conto che la copia che abbiamo finora visto in Italia era tagliato, ohibò, di ben 10 minuti.
Praticamente il personaggio del disegnatore Roland Topor era stato del tutto eliminato. Leggo che Herzog aveva girato contemporaneamente due versioni, una in inglese, voluta dalla Fox, e una in tedesco. Che lui considera quella più giusta. Solo che gli inglesi la tagliarono di 10 minuti. E quella arrivò, doppiata in italiano, da noi. Non quella tedesca. Quando la copia inglese integrale è stato recuperata qualche anno fa, è stata distribuita da Amazon con il doppiaggio italiano originale e gli inserti inglesi reintegrati con sottotitoli.
Bene, anche perché proprio su Amazon abbiamo visto in questi giorni versioni di film come quella di “Come eravamo” di Sidney Pollack con Robert Redford e Barbra Streisand, nella versione italiana piena di tagli, non reintegrati. Tornando al Nosferatu di Herzog, leggo che voleva girarlo in Romania, tra i Carpazi, ma Ceausescu si opponeva al mito del Conte Dracula.
Così girò le favolose scene di natura selvaggia tra i boschi in Cecoslovacchia. La città dove sbarca Nosferatu con la nave piena di topi, che dovrebbe essere Wismar, è invece Idelft in Olanda. Non poteva girare a Wismar. Leggo che il biologo che gli procurò i topi molto si arrabbiò con Herzog per il trattamento poco gentile riservato ai roditori per renderli bianchi (li mise nell’acqua bollente e parecchi morirono).
Detto questo il film è una meraviglia, giustamente un omaggio alla grandezza del “Nosferatu” di Murnau, che Herzog considera il più bel film tedesco mai girato. Nelle accanite discussioni che leggo sul film di Eggers, sento che anche lì tutto gira attorno ai Nosferatu e ai Dracula precedenti, come se il cinema non potesse ormai che essere un’infinita serie di saggi sul cinema che ci ha preceduto.
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