
IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - CHE VEDIAMO STASERA? AVETE GIÀ LA TERZA PUNTATA DI “IMMA TATARANNI”. NON CI CREDO TANTO A VANESSA SCALERA, LA JEANNE MOREAU DI MESAGNE, INNAMORATA DEL BEL CARABINIERE, MENTRE È PERFETTA COME MOGLIE DI CHECCO ZALONE NEL VIDEO SULLA FINE DEL PATRIARCATO - SU AMAZON PRIME AVETE UN BEL PO’ DI NUOVI FILM, COME “FIDEL”, IL “MODI” ASSURDO DI JOHNNY DEPP, E “SOGNI D’ORO” IN CUI NANNI MORETTI SFODERA DELLE PAROLACCE ALLA BOMBOLO: “A STRONZO E FAMME ’NA PIPPA, ANVEDI ’STO BURINO, ANCORA PARLI MA SE 'NTAREGGI IN PIEDI, SEI ARTO UN CAZZO E DU’ BARATTOLI, CO' NO' SPUTO T'AFFOGHI, MA VAFFANCULO...” - VIDEO
Che vediamo stasera? Avete già la terza puntata di “Imma Tataranni” su Rai Uno ieri sera. La potete recuperare già su Rai Play. Certo, non ci credo tanto a Vanessa Scalera, la Jeanne Moreau di Mesagne innamorata di Alessio Lapice, mentre è perfetta come moglie di Checco Zalone nel video sulla fine del patriarcato, vera perla del cinema italiano della stagione. Lo voterei subito ai David. Capolavoro stracult anche il primo video, che ho visto ieri nei fuori programmi del Barberini, della coppia Gianni Canova – Piera Detassis che lanciano i film italiani.
checco zalone ultimo giorgno di patriarcato 3
Il primo film è “L’orto americano” di Pupi Avati, che Canova lancia al galoppo, seduto su una poltrona con dietro l’anima di un vecchio rullo di cinema senza pellicola (na tristezza…) con un “la vedete la potenza espressiva di questo bianco e nero, l’eleganza dei chiaroscuri?”. E procede con un “è come se un Hitchcock dei giorni d’oggi si fosse trasferito sul Delta del Po per far riaffiorare le sue perversioni più segrete…”. Qualcosa mi dice che questo lancio, al di là del valore del film, non ha funzionato benissimo.
Modi – Tre giorni sulle ali della follia - riccardo scamarcio
Se rimanete a casa avete un bel po’ di nuovi film che hanno inserito su Amazon Prime. Come “Fidel” di David Attwood con Victor Hugo Martin come Fidel, Gael Garcia Bernal come Che Guevara, Patricia Velasquez, Cecilia Suarez, Margarita Rosa de Francisco. Il “Modi” assurdo di Johnny Depp prodotto da Andrea Iervolino prima della separazione dalla Bacardi con Riccardo Scamarcio in versione Modigliani, un grande Al Pacino che recita per cinque minuti, Stephen Graham.
Avete “Flow”, il grande film di animazione diretto dal lettone GInts Zilbalodis premiato all’Oscar e premiato ovunque con un meraviglioso gattino in un mondo senza umani. E avete, appena arrivato, “Sogni d’oro”, lo Stardust Memories, l’8!/2 di Nanni Moretti. “E’ la storia di un regista, dei suoi sogni, del film che sta facendo”, disse Moretti. Il momento che tutti ricordiamo è la grande scena del ring televisivo che vede Nanni e il suo coach Tatti Sanguineti contro Gigio Morra come comico napoletano emergente (Troisi?) che ha come coach Manzotin alias Ennio Antonelli.
Nanni sfodera le parolacce alla Bombolo come ultima carta per vincere la gara: “A stronzo e famme ’na pippa, anvedi ’sto burino, ancora parli ma se 'ntareggi in piedi, sei arto un cazzo e du’ barattoli, co' no' sputo t'affoghi, ma vaffanculo...”. È già la tv sgarbistica degli anni ’90. Presentato a Venezia nel 1981 venne ingiustamente massacrato. Faceva davvero ridere e preannunciava il disastro dell’Italia del tempo.
Tra gli stracult di Amazon avete anche “Il latitante” diretto da Ninì Grassia con Karim alias Antonio Capuano, Barbara Chiappini e Tony Sperandeo.
Il film esce a Napoli il 17 ottobre del 2003 e in due settimane arriva a 98.000 euro (secondo Ninì sono 250.000), quando i carabinieri arrestano il latitante (vero) Nicola Cangiano e sul televisore scorrono le immagini del film in copia pirata. La storia vede un operaio, interpretato da Karim, bello di Barletta lanciato dal programma di Maria De Filippi “Uomini e donne”, che si trova costretto alla latitanza dopo essere arrivata, per necessità, alla malavita. E’ lui il buono, mentre Tony Sperandeo, l’ispettore di polizia che lo insegue, è cattivissimo.
Ci sono anche Barbara Chiappini, che allora veniva da “L’isola dei famosi" e Oscar Di Maio, meglio noto come il Telecafone di Napoli. La trama è ripresa dalla canzone di tal Tommy Riccio, “O latitante”. Ninì dichiara che con i suoi effetti speciali fatti in casa tiene testa a “Ridley Scott e Quentin Tarantino”. Minchia! Si contano 127 morti. Quando i carabinieri arrestano il vero latitante Nicola Cangiano, la prima richiesta che fa è di vedere come finisce il film. Siamo al capolavoro.
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IL Latitante
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flow
nanni moretti sogni d'oro
Modi – Tre giorni sulle ali della follia - riccardo scamarcio
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FIDEL - FILM DI David Attwood
Modi – Tre giorni sulle ali della follia - luisa ranieri
Modi – Tre giorni sulle ali della follia - al pacino sul set
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