tre three body problem 3 il problema dei 3 corpi il problema dei tre corpi roadhouse road house

IL DIVANO DEI GIUSTI/1 - CHE VEDIAMO STASERA IN STREAMING? IO MI STO VEDENDO SU NETFLIX “IL PROBLEMA DEI TRE CORPI”, UNA SERIE BELLA, RICCA E BENISSIMO SCRITTA DAGLI STESSI AUTORI DI “GAME OF THRONES”. NON VI SPAVENTATE DALLA FANTASCIENZA CINESE - VA VISTO SU AMAZON PURE IL NON MERAVIGLIOSO, MA ESTREMAMENTE ACCATTIVANTE “ROAD HOUSE”, REMAKE DEL VECCHIO FILM CON PATRICK SWAYZE, QUI SOSTITUITO CON JAKE GYLLENHALL, CHE SE LA DOVRÀ VEDERE CON UN SUPERTATUATO E SUPERPALESTRATO CONOR MCGREGOR. NON SI CAPISCE BENE SE È UNA COMMEDIA O UN ACTION… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

il problema dei tre corpi 4

 

Sì. Io mi sto vedendo in tutta tranquillità “Il problema dei tre corpi”, ricca produzione alla “Game of Thrones” di Netflix, tratta dai tre romanzoni di fantascienza cinese di Cixin Liu anni ’90 dove gli alieni ci fanno sapere che arriveranno tra 400 anni, ma guardando alla velocità con cui stiamo progredendo nelle scoperte tecnologiche, pensano bene di invaderci schiacciandoci come insetti.

il problema dei tre corpi 5

 

Anche perché, complice la storia di Cappuccetto Rosso e il lupo che Jonathan Pryce fa al loro capo, hanno capito che i terrestri sono bugiardi, cattivi, subdoli come il lupo che si traveste da nonnina. Tutto questo si dipana all’interno di una storia che spazia dalla Cina della Rivoluzione Culturale del 1966 a oggi, dove si registra una incredibile moria di astrofisici e risulta chiaro che gli alieni e i loro adepti sulla terra, peggio dei no-vax e dei putiniani, stanno già preparando l’invasione aliena.

il problema dei tre corpi 2

 

Che avverrà però tra 400 anni, più o meno quando sarà finita la serie, che prevede tre se non quattro stagioni. Bella, ricca, benissimo scritto dagli stessi autori di “Game of Thrones”, David Benioff e D.B.Weiss con Alexnder Wood, vanta tra i suoi quattro registi perfino l’Andrew Stanton di “Wall-e” e di “Nemo”. Non vi spaventate dalla fantascienza cinese. Andate avanti. Va visto fino alla fine su Amazon pure il non meraviglioso, ma estremamente accattivante “Road House”, remake del vecchio film con Patrick Swayze, qui sostituito con un palestratissimo Jake Gyllenhall e diretto con gusto da Doug Liman.

jake gyllenhaal in road house

A metà tra un Bud&Terence movie e un thriller ambientato nella Florida Keys tra coccodrilli, musica cajun, ricordi di Hemingway e brutti ceffi, è un continuo menamose che coinvolge il poro Jake Gyllenhall, ex campione di UFC, diventato buttafuori del Road House della bella Jessica Williams senza sapere che un gruppo di cattivi, capitanati dal debosciato di turno, Billy Magnussen, cerca in tutti i modi di chiudere il locale per farci un megaresort di lusso per ricconi.

 

conor mcgregor in road house

Dopo averne prese e averne date con i bifolchi locali, Jake Gyllenhall se la dovrà vedere con un supertatuato superplestrato Conor McGregor, fusto irlandese che si presenta nudo con le chiappe di fuori pronto a eliminarlo. Andranno avanti fino alla fine tra botte e cattivi che finiscono in mare per divertire il coccodrillo. Non si capisce bene se è una commedia o un action. E’ il suo limite. Ma anche il suo massimo divertimento. Nel Road House è pieno di musicisti, che non si interrompono nemmeno quando ci si mena.

le chiappe di conor mcgregor in road house conor mcgregor jake gyllenhaal in road houseil problema dei tre corpi 3conor mcgregor jake gyllenhaal in road house jake gyllenhaal in road houseil problema dei tre corpi 6il problema dei tre corpi 8il problema dei tre corpi 1il problema dei 3 corpi 5il problema dei tre corpi 7il problema dei 3 corpi il problema dei 3 corpi 1il problema dei 3 corpi 2il problema dei tre corpi 1il problema dei 3 corpi 4il problema dei 3 corpi 3il problema dei tre corpi 5il problema dei tre corpi 2il problema dei tre corpi 3il problema dei tre corpi 7il problema dei tre corpi 6

 

il problema dei tre corpi 9il problema dei tre corpi 8il problema dei tre corpi 4

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)