IL DIVANO DEI GIUSTI - "ERAVATE UN POPOLO DI ANALFABETI, DOPO 80 ANNI TORNO E VI TROVO ANCORA UN POPOLO DI ANALFABETI". STIAMO ANCORA DIGERENDO LE ULTIME PUNTATE DI "M", CHE TROVIAMO IN PRIMA SERATA "SONO TORNATO", CON MASSIMO POPOLIZIO CHE INTERPRETA MUSSOLINI - OCCHIO A UNO DEI PIÙ IMPORTANTI FILM DI JOHN FORD, “L’UOMO CHE UCCISE LIBERTY VALANCE” - IN SECONDA SERATA TROVATE "COMMEDIA SEXY” CON UNA MICAELA RAMAZZOTTI GIOVANE E COATTISSIMA CHE RUBA LA SCENA A TUTTI, E “IL LUPO”, BIOPIC DI LUCIANO LIBONI DETTO “IL LUPO”. IMPERDIBILE… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
massimo popolizio sono tornato
Che vediamo stasera? Stiamo ancora digerendo le ultime puntate di “M” su Sky, che è appena uscito in UK, che troviamo su Cine 34 alle 21 “Sono tornato”, diretto da Luca Miniero con Massimo Popolizio, Frank Matano, Stefania Rocca, Gioele Dix, Eleonora Belcamino.- E indovinate un po’ chi è tornato? Lui. Il Duce, qui interpretato da Massimo Popolizio. Vediamo cosa ne scrissi quando uscì. Ma il pubblico non lo capì. E non c’era ancora un governo come quello della Meloni e Trump in America.
“Eravate un popolo di analfabeti, dopo 80 anni torno e vi trovo ancora un popolo di analfabeti”. Ci siamo. Il Duce sta tornando. Costruito sulle grandi capacità attoriali di un campione come Massimo Popolizio, mai così attivo fra teatro, opera e cinema, sul suo incontro-scontro con un comico moderno del web come Frank Matano, tratto da un fortunato libro, di Timur Vermes, e da un ancor più fortunato film, Lui è tornato – Er Ist Wieder Da, diretto da David Wnendt, dove il Lui del titolo era però Hitler, questo ritorno del Duce non era certo un film facile da realizzare.
Così devono stare estremamente attenti a non fare troppo i superficiali, a non ammiccare alla possibile simpatia del personaggio, ma anche a non essere troppo pesanti, troppo storici. Al tempo stesso devono riuscire a integrare nella versione italiana del format, le parti più riuscite del film tedesco. Cioè i rapporti del Duce, uomo del ’900 con Internet, con la televisione, con la realtà del paese, con l’immigrazione. Ma come la mettiamo con l’Olocausto?
Insomma, se puoi ridere vedendolo come un fantoccio d’epoca al computer, può non far ridere sentirlo parlare di razza e di Terzo Mondo. Diciamo subito che la parte più riuscita del film è ovviamente quella più elementare del revenant, arrivato a Roma attraverso la Porta Alchemica di Piazza Vittorio, grande trovata, che si scontra col mondo di oggi in un misto di curiosità e di spavento, e affronta ogni cosa, appunto, con battute alla Mussolini.
“Io i pederasti li avevo portati alle Tremiti”. Parte che coincide con lo sviluppo del rapporto, anche umano, con Frank Matano, piccolo uomo qualunque della tv, che ne intuisce da subito il potenziale mediatico e comico. E tutte le candid camera che vedono Mussolini-Popolizio per la strada, al mercato, a confronto con l’umanità di oggi, sono davvero notevoli. E i signori che alzano la mano in segna di salute al Duce sono orrendamente veri. Miniero e il suo sceneggiatore, Nicola Guaglianone lo portano in giro per l’Italia come un feticcio comico che cercano di controllare spingendo sui pedali dei grandi modelli televisivi di oggi.
Che sono, nella prima parte, il reportage appunto alla Gabanelli, che risponde un po’ alla domanda iniziale che il regista Matano cerca di svolgere coi suoi servizi, “Cosa vuol dire oggi essere italiani”, nella seconda i grandi talk della tv, in parte veri, ci sono Alessandro Cattelan e Enrico Mentana, e in parti di finzione, con Stefania Rocca che si lancia in un talk-trash tra Maria De Filippi e Barbara D’Urso. Finché il film si muove nella superficialità della battuta, ovviamente, le cose funzionano perfettamente. Diversa cosa quando ci si addentra nella politica.
Su Canale 20 alle 21, 10 ci sarebbe parecchio da ridere con il revenge movie “Drive Angry 3D” di Patrick Lussier con Nicolas Cage nel suo solito ruolo di vendicatore, Amber Heard, William Fichtner, Billy Burke, David Morse, Todd Farmer. Occhio che su Rai Movie alle 21, 10 passa uno dei più importanti film di John Ford, “L’uomo che uccise Liberty Valance”, con John Wayne, James Stewart, Lee Marvin, Vera Miles, Edmond O'Brien, Woody Strode, Lee Van Cleef., Strother Martin.
l'uomo che uccise liberty valance
Quando uscì lo vidi con mio padre al Cinema Marraccini di Grosseto. E non ci capii molto. Era un film molto difficile. Ricordo che durante i giorni di Piazza Tien An Men su Blob usai il flashback che spiega chi veramente uccise Liberty Valance ('When the fact becomes legend, print the legend') per spiegare l’atteggiamento della sinistra e un ragionamento di Rossana Rossanda. In quel flashback Ford ci spiega il cinema e tutta la sua verità. Il film venne girato in bianco e nero, spiegò il direttore della fotografia, William Clothier, perché la Paramount chiese di tagliare i costi. Altrimenti Ford lo avrebbe girato nella Monument Valley in Technicolor.
l'uomo che uccise liberty valance
Ma Ford non lo ammise mai. Uno dei problemi del film, realisticamente, erano i due protagonisti, cinquantenni, che devono sembrare molto, ma molto più giovani. Ma come fai a non mettere assieme John Wayne e James Stewart in un film? Fu John Wayne a indicare Lee Marvin a Ford nel ruolo di Liberty Valance. Aveva lavorato assieme a lui in “Comanceros”. Secondo Woody Strode e Lee Van Cleef, Ford fu insopportabile con John Wayne sul set. Gli urlò di averlo fatto uscire dai piccoli western girati in otto giorni e di non saperlo ricompensare.
l'uomo che uccise liberty valance
A Lee Marvin gli disse “Tu hai fatto un film con John Wayne, e lui ha diretto qualche scena, no? Questo qui non accadrà. In questo film farà solo quello che gli dirò io”. Non è chiaro del perché si comportasse così con Wayne. Inoltre Wayne è favoloso in questo ruolo che non ha mai amato. Il film, che verrà riscoperto negli anni, venne trattato alla sua uscita come un’opera minore in America, tolto dalle prime visione e messo come double-bill, spettacoli con due film alla volta.
Su Rai 5 alle 21, 10 passa l’ottimo “Quo vadis, Aida?”, scritto e diretto da Jasmila Zbanic con Jasna Djuricic, Izudin Bajrovic, Boris Ler, Dino Bajrovic, Boris Isakovic, vero dramma di una traduttrice e della sua famiglia nella guerra in Bosnia del 1995. Su Iris alle 21, 15 torna il divertente “Ocean’s Eleven. Fate il vostro gioco” di Steven Soderbergh con George Clooney, Julia Roberts, Brad Pitt, Matt Damon, Andy Garcia, sorta di remake di “Colpo grosso” di Lewis Milestone del 1960 con Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr, Peter Lawford e Angie Dickinson.
Canale 27 alle 21, 15 propone la commedia “A casa con i suoi” di Tom Dey con Matthew McConaughey, Sarah Jessica Parker, Zooey Deschanel, Justin Bartha. Italia 1 alle 21, 20 si spara il kolossal con i supereroi “Avengers: Endgame” di Anthony Russo, Joe Russo con Robert Downey jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson. Tre ore e un minuto di avventure, lacrime e risate per l’opera che chiuderà la saga degli Avengers. Vediamo cosa scrissi a caldo…
Mi metto a sedere insieme ai fan e non ci capisco niente, perché non mi ricordo il disastro che ha fatto Thanos nel finale del film precedente. A furia di non spoilerare si finisce così. Ma come? Spiderman è morto? E Groot? E Doctor Strange? Ma non c’è nemmeno Nick Fury… non si può fare un film senza Samuel Jackson! Non riconosco neanche Brie Larson alias Captain Marvel con questo taglio di capelli che la fa un po’ Simona Ventura. E Gwyneth Paltrow sempre più gattara?
Il bellissimo Thor di Chris Hemsworth si è rifugiato al paesello sulla cosa a bere birra (sbaglio o si fa di peroni?), gli è venuto un taglio di barba e di capelli diciamo discutibile, tanto che lo chiamano Mungo Jerry (ricordate la veccia hit “In the Summertime?”) e una pancia non così sexy. Ci restano la Black Widow di Scarlett Johansson, Hawkeye di Jeremy Renner con un pessimo taglio di capelli alla moicana, l’Hulk di Mark Ruffalo che è riuscito a trovare un sano equilibrio fisico tra il mostrone verde e il dotto scienziato, il moscio Captain America di Chris Evans.
Per fortuna, la nuova venuta Captain Marvel salva dallo spazio Nebula e un triste Tony Stark, che aveva già fatto testamento in una delle scene più belle del film, e dallo spazio quantico viene risputato l’Ant-Man di Paul Rudd. Il problema, però, è che i nostri supereroi sono depressi per non essere riusciti a salvare l’umanità dalla cattiveria trump-salviniana di Thanos, facciamo fuori metà degli abitanti della terra per salvare la rimanente metà, bel piano, complimenti, e per non essere riusciti soprattutto a salvare metà dei loro compagni. Ecco. Così si ricorre al vecchio espediente del viaggio nel tempo per impedire a Thanos di recuperare le cinque gemme dell’infinito e di armarsi del guantone distruttore. Il resto ve lo vedete.
Decisamente buono, Rai 4 alle 21, 20, il thrillerone con scalatori e ragazza sequestrata nelle montagne “A Lonely Place to Die” di Julian Gilbey con Melissa George, Ed Speleers, Eamonn Walker, Sean Harris, Alec Newman, Karel Roden. Su Cielo alle 21, 25 passa invece “L’amore oltre la guerra” di David Leveaux con Jai Courtney, Lily James, Christopher Plummer, Eddie Marsan, Janet McTeer, Ben Daniels, storia d’amore tra una ebrea olandese e un giovane ufficiale nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Passiamo alla seconda serata con “L’uomo dei ghiacci - The Ice Road” di Jonathan Hensleigh con Liam Neeson che je rode anche nell’inferno dei ghiacci, Laurence Fishburne, Benjamin Walker, Marcus Thomas, Amber Midthunder, Rai4 alle 23. Il successo di “M” su Sky riesce a far risorgere da qualche cantina dove era sommerso il vecchio, ma glorioso, “Il delitto Matteotti” di Florestano Vancini con Mario Adorf, strepito Mussolini, Franco Nero come Matteotti, Riccardo Cucciolla come Gramsci, Manuela Kustermann come Ada Gobetti, Damiano Damiani simil Giovanni Amendola, Gastone Moschin come Filippo Turati, Renzo Montagnani come Tancredi, Umberto Orsini come Dumini e Maurizio Arena come il comunista Romolo. Molto anni ’70, è vero.
Rai Movie alle 23, 20 passa un altro film di John Ford, “Cavalcarono insieme” con James Stewart, Richard Widmark, Shirley Jones, Linda Cristal, Andy Devine, John McIntire. Lo sapevate che James Stewart indossa qui per l’ultima volta il suo celebre cappello da western che aveva dai tempi di Winchester 73? E John Ford non voleva affatto quel cavolo di cappello… Nel successivo “L’uomo che uccise Liberty Valance” gli impedì di mettersi qualsiasi tipo di cappello. Iris alle 23, 35 propone il remake di “Profumo di donna” di Dino Risi, cioè “Scent of a Woman” diretto da Martin Brest con Al Pacino, Chris O'Donnell, Gabrielle Anwar, James Rebhorn, che fece vincere l’Oscar a Al Pacino.
E’ un ottimo film, che riprende il personaggio di Gassman e lo rende molto più romantico. E’ anche un film molto diverso dall’originale. Mi piacciono tutti e due per motivi diversi. Iris alle 2, 40 si butta su “Ivanhoe”, grande film d’avventura MGM diretto da Richard Thorpe con Robert Taylor, Elizabeth Taylor, Joan Fontaine, George Sanders, Emlyn Williams. Elizabeth Taylor si sentiva sbagliata per il suo ruolo, quello di rebecca, dove sarebbe andata bene una Deborah Kerr. Anche Robert Taylor era sbagliato come Ivanhoe, ma col Technicolor i suoi occhi chiari andavano bene.
Il film era scritto dalla grande sceneggiatrice Marguerite Roberts, che venne travolta dal Maccartismo e le venne qui tolto il nome dai titoli. Ma non tradì i suoi compagni e non fece nomi. Uscito nell’estate del 1952 fu il più grande successo dell’anno della MGM e il secondo dell’intera stagione. Durante la lavorazione Joan Fontaine aveva da dire sulla regia di Richard Thorpe, “più interessato a inquadrare i cavalli che gli attori” e Robert Taylor si riprendeva dal suo divorzio con Barbara Stanwyck.
Leggo che era un vecchio progetto della MGM dal 1935. Il primo cast vedeva Fredric March come Sir Wilfred of Ivanhoe, Loretta Young come Lady Rowena,e Gary Cooper come King Richard I. Nel progetto del 1938 troviamo Robert Taylor come Sir Wilfred of Ivanhoe, Myrna Loy come Lady Rowena, e Clark Gable come King Richard. Da girare in Inghilterra. Con la guerra il progetto si fermò. Torna nel dopoguerra con Stewart Granger come Ivanhoe e Deborah Kerr come Rowena.
Su Cine 34 alle 3, 05 passa “Commedia sexy” diretto da Claudio Bigagli, che lo ha scritto con Simona Izzo. Interpretato da Alessandro Benvenuti, Ricky Tognazzi, Micaela Ramazzotti giovane e coattissima, Elena Sofia Ricci, Roberto Brunetti. Juppi Izzo, Pat O’Hara. La Ramazzotti ruba la scena a tutti. Chiudo con “Il lupo” di Stefano Calvagna con Massimo Bonetti, Enrico Montesano, Antonella Ponziani, Mirko Petrini, biopic alla Calvagna di Luciano Liboni detto “il lupo”. Imperdibile.
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