IL DIVANO DEI GIUSTI – IN CHIARO COSA POSSIAMO VEDERE STASERA? CANALE 27 PROPONE LA BELLA COMEDY-ACTION “TUTTO IN UNA NOTTE” DI JOHN LANDIS, CON JEFF GOLDBLUM, TRADITO DALLA MOGLIE, IN FUGA CON MICHELLE PFEIFFER – ITALIA 1 SI BUTTA SULLA VERSIONE ANIMATA DI “IL GRINCH” – CIELO PROPONE UNO DEI FILM PIÙ RARI DELLA SERATA, “SCACCO ALLA REGINA”, OSCURO LESBO-EROTICO-POLITICO D’AUTORE CON ROSANNA SCHIAFFINO QUEEN SADICA, HAYDÉE POLITOFF SUA SCHIAVA – IN SECONDA SERATA SU ITALIA 1 AVETE UNA BOMBA COME IL PRIMO “GREMLINS”… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Io seguito a spararmi le nuove puntate di “Landman” con Billy Bob Thornton, che non è affatto male e seguita a spiegare bene il capitalismo americano e il suo rapporto col petrolio, di “Day of the Jackal” con Eddie Redmayne, che è esattamente quel che temevo, un remake poco fantasioso del capolavoro di Fred Zinnemann adattato ai giorni d’oggi con qualche inutile complicazione in più.
In chiaro cosa possiamo vedere stasera? Canale 27 alle 20,50 propone la bella comedy-action “Tutto in una notte” di John Landis con Jeff Goldblum, tradito dalla moglie, in fuga nella notte con Michelle Pfeiffer alle prese con ogni genere di avventure. Ci sono camei impressionati, non solo Irene Papas o Dan Aykroyd, ma registi famosi come Jack Arnold, Paul Bartel, David Cronenberg, Jonathan Demme, Richard Franklin, Lawrence Kasdan, Paul Mazursky, Don Siegel, Roger Vadim. Senza scordare B.B.King. Il film, però, è così così. Non vale il “Fuori orario” di Scorsese, per intenderci.
Cine 34 alle 21 propone “Fantozzi in Paradiso” di Neri Parenti con Paolo Villaggio, Milena Vukotic, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Plinio Fernando, che ho incontrato qualche mattinata fa e lo ricordavo con affetto. Per il mio amico Steve Della Casa era un film “disordinato, geniale e confuso come le idee politiche del suo protagonista, che contro Berlusconi si candida con la lista Pannella alleata di Mister Tv”.
E’ un tardo Fantozzi, dove, per uno scambio di lastre, Fantozzi pensa di avere poche settimane di vita. E la Signora Pina gli concede anche una notte d’amore con la Silvani. Alla fine, per rispettare il titolo, Fantozzi muore lo stesso, fa un viaggio verso il Paradiso vestito di bianco assieme a una bella ragazza nuda, ma il suo volo viene dirottato e finisce davanti a Budda. Così torna sulla terra, uscendo dalla pancia della mamma con il vestito da impiegato. Ci sono ancora tutti, Plinio, Gigi Reder, Paolo Paoloni.
Rai Movie alle 21, 10 propone “Nuovo cinema Paradiso”, di fatto il film più famoso di Giuseppe Tornatore con Philippe Noiret, Salvatore Cascio, Jacques Perrin, Leopoldo Trieste, Marco Leonardi, ma anche Nino Terzo, favoloso, Enzo Cannavale, Isa Danieli, Leo Gullotta, Tano Cimarosa. Ci sono attori italiani meravigliosi, Brigitte Fossey che venne tagliata di netto nella versione più corta, quella che vinse l’Oscar e funzionò in sala.
Ma manca Ciccio Ingrassia, che era stato chiamato per il ruolo poi andato a Philippe Noiret. Grande attore, ma se deve interpretare un siciliano non è giusto. O no? Alla fine anche i cuori più duri come il mio rimangono colpiti non tanto dall’amore per le vecchie sale quanto per i vecchi attori. Ma Ciccio ci voleva. Se la legò al dito.
jeff goldblum michelle pfeiffer tutto in una notte
Rai Storia alle 21,10 passa “Aspromonte – La terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti con Valeria Bruni Tedeschi che va a fared la maestrina in Aspromonte, in un paesino lontano dalla civiltà, Marcello Fonte ancora fresco di premio a Cannes per Dogman, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini, un cammeo di Fulvio Lucisano e una partecipazione speciale addirittura di Elisabetta Gregoraci.
Iris alle 21,15 passa il remake di Andrew Davis del capolavoro di Alfred Hitchcock “Delitto perfetto” con Michael Douglas nel ruolo che fu di Ray Millan, Gwyneth Paltrow in quello di Grace Kelly, Viggo Mortensen in quello di Robert Cummings e David Suchet. Non era male, ammetto, ma come si fa a giare il remake di un film che era perfetto?
michelle pfeiffer tutto in una notte 1
Canale 5 alle 21,20 passa in prima visione “Improvvisamente Natale” cinepanettocino Mediaset del 2022 diretto da Francesco Patierno con Diego Abatantuono, Violante Placido, Lodo Guenzi, Anna Galiena, Antonio Catania. Rai4 alle 21,20 passa invece “Escape Plan – Fuga dall’inferno” action con fuga diretto da Mikael Håfström con Arnold Schwarzenegger, Sylvester Stallone, Jim Caviezel, Sam Neill, Vincent D'Onofrio. Così così.
michelle pfeiffer tutto in una notte
Italia 1 alle 21,20 si butta sulla versione animata del 2018 di “Il Grinch”, diretto da Peter Candeland, Yarrow Cheney, Matthew O'Callaghan. Come saprete il Grinch, l’omino verde, peloso, cattivo, che odia il mondo ma, più di tutto, odia il Natale, o, meglio, l’idea consumistica del Natale.
Ideato da Theodore Geiseisel alias il Dr Seuss, genio della letteratura per ragazzi, nell’ormai lontano 1957, in un misto di favola horror e di progetto educativo contro la civiltà dei consumi, è stato sempre considerato difficilmente esportabile da noi, troppo cattolici e poco inclini sia alla fiaba gotica che alle lezioni morali, e ebbe già due celebri versioni cinematografiche. Una nel 1966, “Come il Grinch rubò il Natale”, un grande cartone animato diretto da Chuck Jones, molto fedele al libro, dove lo stesso Dr Seuss scrisse i testi della canzoncina dedicata al suo Grinch.
E una più recente, dal vero, con Jim Carrey protagonista, appunto Il Grinch, diretto da Ron Howard, considerata molto cupa, prodotta dalla Universal. Questa terza versione, “Il Grinch”, prodotta da Universal e dalla Illumination, la casa di produzione di Chris Meledandri per che ci ha dato Cattivissimo me, Minions e Pets, con l’omino verde doppiato da Benedict Cumberbacht in inglese, e da Alessandro Gassman, da noi, mentre al rapper Pharrell Williams spetta la narrazione, che nel 1966 fu di Boris Karloff, torna all’animazione, ma grazie alla regia di Yerrow Cheney (Pets) e di Scott Mosier, e alla sceneggiatura firmata da Michael LeSieur e Tommt Sherdlow, cerca anche di combinare il racconto e la grafica aggressiva del Dr Seuss con il tipo di tecnica e di estetica della Illumination.
Senza perdere quel che di buono c’era nella versione di Jim Carrey e Ron Howard, anche se qui è tutto molto più addolcito, già nel disegno, tutto più tondo e meno spigoloso, e la parte horror non ha nulla di gotico. Questo Grinch, anzi, punta decisamente al comico, anche se la voce di Benedict Cumberbacht, non è così rassicurante.
Il Grinch, insomma, vive ancora col suo cagnetto Max, in una caverna in cima al monte Crumpit, da dove domina la festosa città di Who-ville, resa ancora più festosa dall’arrivo del Natale. Non sappiamo bene perché il Grinch, ancora così verde e peloso, non sopporti il Natale.
Forse perché ha il cuore di due taglie più piccolo del resto dell’umanità, perché ha avuto un’infanzia da orfano, perché, a parte Max, non ha amici con cui condividere una festa. Ma il Natale lo stravolge al punto che decide di rubarlo proprio ai cittadini di Who-ville. Travestendosi da Babbo Natale e rubando tutti i regali dei bambini proprio nella magica notte del 24 dicembre.
assassinio sull’orient express 2
Rai Due alle 21,20 punta invece sulla versione live action di “La carica dei 101”, già capolavoro d’animazione della Disney, qua diretto da Stephen Herek e interpretato da Jeff Daniels, Joely Richardson, Glenn Close, Joan Plowright. Rete 4 alle 21,25 ripropone un sempre funzionante, ma davvero stravisto, “Assassinio sull’Orient Express” diretto da Kenneth Branagh con Kenneth Branagh come il baffuto Hercule Poirot, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Penélope Cruz, Daisy Ridley.
Cielo alle 21,25 propone uno dei film più rari della serata, “Scacco alla regina”, oscuro lesbo-erotico-politico d’autore diretto da Pasquale Festa Campanile con Rosanna Schiaffino queen sadica, Haydée Politoff sua schiava, Romolo Valli, Aldo Giuffrè, Gabriele Tinti.
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Il film, sceneggiato da Briunello Rondi e Tullio Pinelli, era tratto da un romanzo erotico di Renato Ghiotto, che ricordo vecchio giornalista dell’Espresso, aveva la rubrica dei film in tv già all’epoca di Zanetti. Veniva pagato per vedere e schedare un film a settimana, che vedeva rigorosamente nella saletta cinematografica della Rai a Viale Mazzini al tempo di Vieri Razzini. E noi giovani a contratto lo accompagnavamo nella mitica saletta. Se penso al lavoro che faccio io tutti i giorni, a quanti film tratto… altro che un film a settimana…
Nessuno però leggeva le critiche al film tv del polveroso Renato Ghiotto, finito all’Espresso chissà come e perché. Invece leggevamo tutti le critiche ben più scatenate e cattive di Tatti Sanguineti su Panorama. Questo film rivelava un po’ di sadismo d’epoca dello scrittore e forse dello sceneggiatore Brunello Rondi, che presto esordirà da regista con opere tutte basate sul sesso.
Anche se leggo qualche rivalutazione moderna in chiave pop, il film non era un capolavoro neanche allora, anche un po’ noioso, ma i fan di Haydée Politoff, come me, che l’avevano amata ne “La collezionista” di Rohmer, ci andarono subito.
Passiamo alla seconda serata con “Una famiglia perfetta” di Paolo Genovese con Sergio Castellitto, Marco Giallini, Claudia Gerini, Carolina Crescentini, Cine 34 alle 22,55. Su Italia 1 alle 23,10 avete una bomba come il primo “Gremlins”, diretto da Joe Dante, prodotto da Steven Spielberg, scritto da Chris Columbuis con Zach Galligan, Phoebe Cates, Hoyt Axton, Don Steele, Susan Burgess. Devo dire che il vecchio Gizmo funziona ancora. Occhio all’apparizione di Chuck Jones al bar.
E’ uno dei migliori fantasy natalizi mai fatti. Adoro anche il sequel, sempre girato da Joe Dante. Leggo che in un primo tempo Gizmo e Stripe erano lo stesso personaggio. Fu Spieleberg, giustamente, a insistere per farne due personaggi diversi, in modo da avere un gremlin buono.
Molti dei produttori cercarono di tagliare la scena contro il Natale con il racconto crudele della ragazza, ma Joe Dante si oppose e Spielberg lo appoggiò. Si provò a truccare un gruppo di scimmie con le facce da gremlins, ma facevano troppa paura.
Allora vennero costruiti dei gremlins in animatronics, costosetti, 30-40 mila dollari l’uno, che oggi sono il doppio. Anche l’idea di sceneggiatura coi gremlins cattivi che uccidono il cane e decapitano la mamma venne eliminata. E’ grazie a questo film e a Indiana Jones che la censura americana studiò il PG-13 rating, cioè il film che puoi vedere senza divieti sotto i 13 anni se va coi genitori. Per un attimo Spielberg pensò di farlo dirigere a Tim Burton, ma non aveva ancora girato nulla.
Rai Tre alle 0,20 presenta una commedia che non conosco, “La notte più lunga dell’anno” diretta da Simone Aleandri con Mimmo Mignemi, Ambra Angiolini, Anna Ammirati, Luigi Fedele, Francesco Di Napoli. Rai Movie alle 0,20 passa invece un filmone come “I cannoni di Navarone” di J. Lee Thompson con Gregory Peck, Anthony Quinn, David Niven, Irene Papas.
Cine 34 all’1,15 propone un vecchio glorioso film di Francesco Nuti, “Tutta colpa del paradiso” con Francesco Nuti, Ornella Muti, Roberto Alpi, Novello Novelli, Laura Betti. Rai Tre alle 2 propone invece l’ultimo film di Paolo Taviani, “Leonora addio”, con Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dora Becker, Massimo Popolizio, Dania Marino. La chiave di tutto il film sta nella prima scena.
In una grande scena bianchissima e scarna, davanti a un Luigi Pirandello sul letto di morte, ricostruito dalla voce piena di storia di Roberto Herlitzka, si fanno avanti i tre figli, ad ogni passo sempre più grandi, fino ad apparir vecchi. “Leonora, addio”, con grande titolo mediato da “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi (quanto ci manca oggi Verdi, anzi quanto ci mancano i Bertolucci e i Bene che citano Verdi…), non è solo un film sulla morte del fratello Vittorio, con tanta di dedica iniziale, e sulla ineluttabilità della morte.
E’ un profondo e commovente viaggio nel ’900 italiano della nostra letteratura e del nostro cinema neorealista (Rossellini, Vergano, Lizzani), con radici profonde nel secolo precedente (Verdi), non certo alla ricerca di una metafora che dia un senso alla nostra vita, ma magari solo di un chiodo, di un’urna con le ceneri di un poeta che la racchiuda per sempre e al tempo stesso apra un percorso di ricordi e di memorie che sono la nostra storia.
Complessa costruzione sulla elaborazione di un lutto profondo compiuta da un regista di ormai 91 anni che per tutta la vita ha diviso la scena col fratello maggiore in maniera così chiusa da diventare un solo artista, I Taviani, “Leonora, addio” parte dal vero repertorio della consegna del Nobel nel 1936 a Luigi Pirandello, per mettere in scena la sua morte due anni dopo, e la folle avventura delle sue ceneri in viaggio per l’Italia.
Ferme per dieci anni dietro un muro di mattoni a Roma, vengono liberate ormai a guerra e fascismo finiti, e si decide di trasportale, seguendo le ultime volontà dello scrittore, a Agrigento, dove era nato. Un viaggio faticoso, che vede Fabrizio Ferracane viaggiare con l’urna chiusa in una cassa prima in aereo, poi in treno nell’Italia ancora martoriata dalla guerra. Ma al film non finisce qui, con questo bellissimo e già conclusivo episodio in bianco e nero.
ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso
Da una parte delle ceneri gettate in mare, Paolo Taviani passa al colore per una specie di secondo episodio, ma quasi un extra, una storia in più del vecchio “Kaos”, che i Taviani girarono ormai più di trent’anni fa. Si tratta de “Il chiodo”, ultimo misterioso racconto pubblicato da Pirandello, ambientato tra la Sicilia e l’America, dove il piccolo Bastianeddu, sradicato dalla sua terra dal padre e portato al di là dell’oceano, compie un delitto assurdo con un chiodo caduto da un carretto. Un chiodo caduto apposta, “on purpose” continua a ripetere. Un chiodo che lo unirà per sempre a chi ha ucciso. Alla morte.
E’ evidente che Paolo Taviani cerchi così di chiudere, “dalla bara al chiodo” lessi su Indiewire, una storia che inizia dalle ceneri per arrivare alla memoria, ma che vive soprattutto per la messa in scena, la narrazione, il percorso.
ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso
Ottimo l’action “Rapina a Stoccolma” diretto da Robert Budreau con Ethan Hawke, Noomi Rapace, Mark Strong, Christopher Heyerdahl, Mark Rendall, Iris alle 2,10. Rete 4 alle 3,05 propone “Due mafiosi contro Goldginger” di Giorgio Simonelli con Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Fernando Rey, Gloria Paul, Andrea Bosic, Luis Peña. Troviamo Fernando Rey, non ancora il divo del cinema di Buñuel, nei panni dello scienziato pazzo Goldginger e Dakar in quelli del suo assistente-killer Molok. Franco e Ciccio, in realtà, non sono agenti segreti, ma ladruncoli manipolati dal colonnello Hermann, Andrea Bosic, per sconfiggere il cattivo Goldginger, che ha un piano per dominare il mondo.
ornella muti francesco nuti - tutta colpa del paradiso
Rosalba Neri è invece l’agente 00024. Vengono addestrati da spie, con prove di travestimento creativo, prove per frenare i più ovvi istinti sessuali verso le donne. Grande scambio di battute tra lo 007 di George Hilton e Franco: “Sono 007. Licenza di uccidere”. “Piacere, Franco Pecora… licenza elementare”. Al posto di Shirley Eaton ritroveremo Franco dipinto d’oro in una scena con Rosalba Neri. Il film fece un incasso spaventoso, oltre un miliardo, arrivando all’ottavo posto tra i maggiori incassi italiani della stagione 1965-66.
Chiudo, Iris alle 5,35, con una commedia del 1938 di Mario Mattoli, “L’ha fatto una signora” con Nino Taranto, Alida Valli, Michele Abruzzo, Rosina Anselmi, Tina Pica, Virgilio Riento, storia di un tassista che si ritrova un neonato sull’auto e non sa di chi è. Lo porta a casa ma cosa dirà alla moglie…