IL DIVANO DEI GIUSTI - CHE VEDIAMO IN CHIARO STASERA? SU IRIS ALLE 21 SPUNTA UN CAPOLAVORO COME “SENTIERI SELVAGGI” - CINE 34 PRESENTA QUELLO CHE È FORSE IL PRIMO GRANDE SUCCESSO DI CELENTANO, CIOÈ “SERAFINO”, TRIONFO DELLA COMMEDIA BURINA DI UN’ITALIA POPOLARE E ANALFABETA CHE STAVA SCOMPARENDO - IN SECONDA SERATA TROVATE UNA RARA COMMEDIA SEXY CON ILONA STALLER PRE-CICCIOLINA, “L’INGENUA”, MA ANCHE “COSMOPOLIS” E IL FORMIDABILE “CASOTTO"… - VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Che vediamo stasera? Sicuramente avrete già visto la terza stagione di “Lupin” con Omar Sy che Netflix lancia come il loro massimo successo in quanto a pubblico. Vorrei sapere proprio come hanno fatto a calcolare gli ascolti… Ieri sera invece ho provato inutilmente a vedere la prima puntata di ”Who Is Erin Carter?” con Evin Ahmad. Aspetto invece con impazienza, sempre su Netflix, giovedì per vedermi “La caduta della Casa degli Usher” nella versione seriale di Mike Flanagan, scrittore, produttore e regista, con Bruce Greenwood, Carla Gugino, Mary McDonnell e addirittura Mark Hamill.
scusa me lo presti tuo marito?
Passiamo alla prima serata in chiaro? Ci sarebbe una vecchia commedia americana che non vedo dagli anni ’60 su Tv2000 alle 20, 55, “Scusa me lo presti tuo marito?” diretto da David Swift, che non valeva né Richard Quine né Blake Edwards, con Jack Lemmon, Romy Schneider, Edward G. Robinson, Dorothy Provine, Michael Connors. Leggo che era un film che Jack Lemmon non avrebbe voluto fare nel pieno della sua carriera, nel 1964, ma era obbligato dal contratto con la Columbia. Inoltre andò benissimo.
Ma su Iris alle 21 spunta un capolavoro di John Ford, “Sentieri selvaggi” con John Wayne e Jeffrey Hunter che vanno alla ricerca della bambina rapita dagli indiani dopo il massacro della sua famiglia. Quando la troveranno sarà diventata grande, e infatti la interpreta una raggiante Natalie Wood. Cosa farà il razzista Ethan Edwards di John Wayne? La ucciderà o la porterà a casa? Francamente su “Sentieri selvaggi”, che non piace affatto a Quentin Tarantino, ma che è adorato da Godard, Spielberg, Milius, non si discute. Ricordo che quando il film andava in onda su Rai Uno, tanti anni fa, tagliavano le scene più cruente di John Wayne che non rispettava i morti indiani. Ma proprio quelle scene servivano a Ford per far capire fino in fondo la complessità del personaggio.
Senza, diventava un film razzista. Cosa che non era. Leggo di storie favolose sul set che riguardano John Wayne e la sua gentilezza con tutti. Mise a disposizione il suo aereo privato per portare all’ospedale un bambino Navajo malato di polmonite sul set. Bloccò la produzione in modo che un’attrice indiana, Beulah Archuletta, potesse assistere alle nozze del figlio. Quando uno scorpione in pieno deserto morse John Ford i produttori si preoccuparono. John Wayne andò a vedere come stava John Ford e uscì dal suo trailer con la frase “E’ OK. John sta bene, è lo scorpione che è morto”. A interpretare i Comanches erano tutti Navajos, tranne il capo, Scar, che è interpretato dall’ebreo-tedesco Henry Brandon. Leggo anche di un progetto di un remake nel 1990 diretto da Terry Gilliam con Bruce Willis e Johnny Deep.
Cine 34 alle 21 presenta quello che è forse il primo grande successo di Celentano attore, cioè “Serafino” di Pietro Germi con Ottavia Piccolo, Saro Urzì, Francesca Romana Coluzzi, trionfo della commedia burina di un’Italia popolare e analfabeta che stava scomparendo. Serafinio/Celentano si divide tra la prostituta Asmara della Coluzzi e la giovane cugina Lidia di Ottavia Piccolo, tra la vita libera da pastore senza pensieri e quello di marito… Ci sono anche Gino Santercole, Luciana Turina, Ben Lev, Nazzareno Natale e Giosué Ippolito, zio di Ciro. Allora piacque a tutti, mentre oggi, leggo, non ha più fans e viene considerato tra i peggiori film di Germi. Incredibile.
u.s.marshals. caccia senza tregua
Su Canale 20 alle 21, 05 occhio al vel thrilelr “U.S. Marshals. Caccia senza tregua” di Stuart Baird con Tommy Lee Jones, Wesley Snipes, Robert Downey jr., Joe Pantoliano, Kate Nelligan. Rai Movie alle 21, 10 si butta invece sul fantascientifico “Jumper” di Doug Liman con Hayden Christensen, Jamie Bell, Samuel L. Jackson, Rachel Bilson, Diane Lane, Tom Hulce, con la guerra tra i Paladini e i Jumper, che riescono a teletrasportarsi da un posto all’altro e compiono atti criminali. Gradimento critico ai minimi storici, 15%.
Canale 27 alle 21, 10 si butta su una commedia generazionale, “Questi sono i 40”, diretta da Judd Apatow con Leslie Mann, Paul Rudd, Albert Brooks, John Lithgow, Iris Apatow, Maude Apatow. Non sembra molto riuscita. Sicuramente è più interessante il nuovo “Candyman” diretto da Nia DaCosta, scritto e prodotto da Jordan Peele con Yahya Abdul-Mateen II, Tony Todd, Nathan Stewart-Jarrett, Teyonah Parris, Colman Domingo, Rai4 alle 21, 20, molto amato dalla critica americana. Canale 5 alle 21, 20 si butta su una cavallo vincente, anche se non è buono come l’originale, cioè su “Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto”, sequel di “Come un gatto in tangenziale” ancora diretto da Riccardo Milani con Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Claudio Amendola e, unico personaggio nuovo, Luca Argentero.
come un gatto in tangenziale 2 – ritorno a coccia di morto
Battute coatte a parte (“Me se stanno a rincagnà i piedi… capirai in mezzo a tutta sta fanga”), è un naturale sequel, che venne non poco penalizzato dal Covid, di “Come un gatto in tangenziale”, dove torna il magico duo formato dalla Monica di Paola Cortellesi, coatta di Bastogi, e dal Giovanni di Antonio Albanese, uomo di potere di area piddina che si scontrano ma in fondo si amano e con tutti, ma proprio tutti i personaggi del film precedente, a cominciare dalle fondamentali gemelle romane Alessandra e Valentina Giudicessa nel ruolo delle zie ladrone della Cortellesi (“Avoja!”), da Sonia Bergamasco come ex-moglie di Giovanni e Claudio Amendola come ex-marito coatissimo di Monica.
come un gatto in tangenziale 2 – ritorno a coccia di morto
La storia d’amore tra i due protagonisti, Cortellesi-Albanese, è già finita, non poteva andare avanti, così Giovanni si è messo con una giovane e rampante Sarah Felderbaum (“Te la sei presa giovane la freschetta”), che pensa solo agli sponsor dello spazio culturale tipo Nuvola di Fuksas, che ha progettato il fidanzato, e Monica si ritrova in galera, a Rebibbia, per coprire il solito colpo gobbo delle gemelle ladrone. Tutto l’intreccio sta quindi nella ricostruzione del rapporto agrodolce fra i due protagonisti con Giovanni/Albanese che deve mandare avanti il suo progetto culturale e Monica/Cortellesi che cerca di rigar dritto, una volta fatta uscire da Rebibbia, in un centro d’accoglienza tenuto da tale Don Davide, prete bello (“è pio… è molto pio”) interpretato da Luca Argentero.
paola cortellesi come un gatto in tangenziale – ritorno a coccia di morto
Diciamo subito, però, che le due new entries sembrano bonus della produzione Cattleya, che le due nuove ambientazioni sono un po’ anonime e non si capisce bene perché attaccate, mentre il divertente, per noi spettatori, sta tutto nel ritrovare, sparsi qua e là, i personaggi del vecchio film, riappare pure Franca Leosini!, e nella raffica di nuove battute della Cortellesi che provocano il politicamente corretto ma rigidissimo Albanese, stavolta molto più impicciato di prima.
come un gatto in tangenziale 2 – ritorno a coccia di morto 3
Così, alla battuta di Monica, che risolve l’arrivo di un marito violento in comunità con una capocciata, “Li omini nun cambiano. Nemmeno le donne. Solo che li omini menano più forte”, Giovanni non può che rispondere: “Questa filosofia de menà per prima cosa va rivista”. O al tormentone salvinian-meloniano “Io con la cultura nun ce faccio… con la cultura nun se magna”, Giovanni risponde con dotta spiega veltronian-franceschiniana. Funzionerà benissimo.
the avengers. agenti speciali 3
Canale Nove alle 21, 30 presenta il fantascientifico “Io, robot” di Alex Proyas con Will Smith, Bridget Moynahan, Alan Tudyk, James Cromwell, Bruce Greenwood, mentre Warner Tv alle 21, 30 la versione cinematografica di una celebre serie inglese anni ’60, “The Avengers” diretta da Jeremiah Chechik e interpretata da Ralph Fiennes, Uma Thurman, Sean Connery, Jim Broadbent. Non granché.
Passiamo alla seconda serata con il thriller “Una doppia verità” di Courtney Hunt con Keanu Reeves, Renée Zellweger, Gugu Mbatha-Raw, James Belushi, Jodi Lyn Brockton. Cine 34 alle 23 si permette di programmare un capolavoro di Federico Fellini come “I vitelloni” con Franco Interlenghi, Alberto Sordi, Franco Fabrizi, Leopoldo Trieste, Carlo Romano, Moraldo Rossi, con la Rimini dell’infanzia del regista ricostruita a Ostia. Cielo alle 23, 15 punta sul classico con “La liceale” di Michele Massimo Tarantini con Gloria Guida, Giuseppe Pambieri, Gianfranco D'Angelo, Alvaro Vitali.
Iris alle 23, 25 punta su un film che in tanti abbiamo odiato quando uscì, “I berretti verdi”, diretto e interpretato da John Wayne con David Janssen, Jim Hutton, Aldo Ray, Raymond St. Jacques, Bruce Cabot, uno dei rarissimi film sulla guerra in Vietnam vista da destra. diretto e interpretato da John Wayne in versione ultradestra che dice la sua sulla guerra in Vietnam. Gli dettero una mano, alla regia, l’aiuto regista Ray Kellogg e, segretamente, il vecchio Mervyn LeRoy. Ma il film, anche al di là delle sue idee, era terribile. Uno dei film più controversi di tutti i tempi. Lo era sì.
A noi, bravi ragazzi del tempo che già seguivamo Godard, faceva schifo. John Wayne chiese aiuto al presidente Lyndon. B. Johnson per avere una mano a lanciarlo. Ma non fu un flop come “La battaglia di Alamo”, come ricordavo io, andò benissimo, uno dei massimi incassi dei film di John Wayne del tempo, che commentò: "La sinistra mi sta sbranando, ma come Liberace, stiamo urlando solo fino alla banca". Jack L. Warner, un falco in politica, dette a Wayne quello che voleva. Rifiutò di farlo il musicista Elmer Bernstein, malgrado fosse amico di Duke, che allora chiamò Miklos Rozsa, che era a Roma. “Non faccio western” rispose a Duke. E lui “non è un western è un eastern”. E lo fece.
Bruce Dern se ne andò dal set lasciando il posto a Luke Askew. Vera Miles girò una scena come moglie di Duke, ma venne tagliata al montaggio. Canale Nove alle 23, 50 punta su “Nati stanchi” di Dominick Tambasco con Salvo Ficarra, Valentino Picone, Marica Coco, Massimo Olcese, ma penso sia diovertente anche la commedia francese “Un tirchio quasi perfetto” di Fred Cavayé con Dany Boon, Laurence Arné, Noémie Schmidt, Patrick Ridremont, Rai Movie alle 0, 25. Cielo ripresenta all’1, 15 una rara commedia sexy con Ilona Staller pre-Cicciolina, “L’ingenua” di Gianfranco Baldanello con Giorgio Ardisson, Daniele Vargas, Ezio Marano.
Cine 34 all’1, 20 ripropone la versione Bagaglino di “Gian Burrasca”, diretta ovviamente da Pier Francesco Pingitore con Alvaro Vitali che passa da Pierino a Gian Burrasca. Il film, interpretato anche da Mario Carotenuto, Marisa Merlini, Gigi Reder, Gisella Sofio, Enzo Robutti è un tardo tentativo di unire non solo la scurrilità bagaglinesca a quella del cinema di Alvaro Vitali, ma addirittura cercare di far convivere entrambi all’interno del preciso mondo fiorentino del Gian Burrasca di Vamba.
Ne viene fuori qualcosa di abbastanza originale, ma anche di terribilmente trash. Pingitore, al suo primo film senza Pippo Franco, ha puntato tutto sulla romanità (ma se erano fiorentini?) e sulla costruzione dei personaggi. E dal momento che i caratteristi della commedia sono pronti a tutto e di grande esperienza, il film non è per niente un disastro. Carotenuto come padre romanissimo e conservatore è grandissimo e la Merlini un Bombolo al femminile. Alvaro toglie qualsiasi poesia e qualsiasi fiorentinità dal personaggio. Magari è un bene.
Su Iris all’1, 55 trovate il thriller diretto da Terence Young nel 1970, ma in America uscì solo quattro anni dopo finendo subito in tv, “L’uomo dalle due ombre” con Charles Bronson, Liv Ullmann, James Mason, Jill Ireland, Michel Constantin, Gabriele Ferzetti, sceneggiatura di Albert Simonin tratta da un racconto di Richard Matheson. Di fatto è una storia alla Liam Neeson, con i cattivi che tengono in ostaggio la famiglia di Charles Bronson se non collaborerà a un colpo. A Bronson gli rode parecchio questo ricatto e ovviamente non vede l’ora di menare.
Al posto di James Mason, amico di vecchia data di Terence Young, doveva esserci Jason Robards. Cosceneggiatrice è la moglie di Terence Young, ma nel cast troviamo Sabine Sun, la sua futura compagna. Non lo vedo da allora. Niente di speciale, ma ben fatto.
dirai ho ucciso per legittima difesa
Più raro ancora “Dirai: ho ucciso per legittima difesa” diretto dallo spagnolo Angelino Fons con Emma Penella, Franco Citti, Glen Lee, Bruno Corazzari, Lola Sordo, Pilar Bardem, Cine 34 alle 2, 40, con Franco Citti malavitoso in esterna a Madrid. Il titolo originale spagnolo è “La primera entrega de una mujer casada”, e il critico Carlos Aguilar lo vede come un thriller erotico delirante e reazionario costruito sulle “possibilità istrioniche di Emma Penella”, dove due giovani, appena finito il Festival di Wight si piazzano in uno chalet poco fuori Madrid dove incontrano la mujer casada, cioè una donna sposata che aspetta il marito. Che non arriva.
E i due mascalzoni le fanno fare tutto quello che vogliono. Musiche di Morricone. Siamo ancora nel mondo del thriller erotico con “La orca” di Eriprando Visconti con Rena Niehaus nel ruolo della ragazzina rapita che si innamora del suo carceriere, Michele Placido. Con Gabriele Ferzetti, il ricco padre borghese, Flavio Bucci, Carmen Scarpitta, Bruno Corazzari. “Una prigioniera e un carnefice. Un film tutto in una stanza”, lo raccontava Viscont Jr. Montato da Kim Arcalli, che volle delle scene in più che il regista non aveva girato. Fece molti soldi.
Rai 2 si sveglia alle 3, 20 e presenta “Cosmopolis”, una delle ultime opere di David Cronenberg, tratto dal romanzo di Don De Lillo con Robert Pattinson, Jay Baruchel, Sarah Gadon, Mathieu Amalric, Kevin Durand, Paul Giamatti, Juliette Binoche, Rete 4 alle 4, 10 si spinge parecchio con il patriottico “Fratelli d’Italia” diretto da Fausto Saraceni con Ettore Manni, Mario Feliciani, Olga Solbelli, Paul Miller sulle triste e eroiche vicende di Nazario Sauro. Mai visto.
Chiudo col formidabile “Casotto” di Sergio Citti, scritto assieme a Vincenzo Cerami, con Jodie Foster, Catherine Deneuve, Mariangela Melato, Michele Placido, Paolo Stoppa, Carlo Croccolo e Ninetto Davoli, dove rubano la scena a tutti i due amici dai piedi zozzi Gigi Proietti e Franco Citti.
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