IL DIVANO DEI GIUSTI – CHE VEDIAMO STASERA PER RIPRENDERCI DALLA NOTTATA HALLOWEEEN? LA NOTIZIA È CHE RAI3 PASSA QUELLO CHE È STATO RIVALUTATO NEGLI ULTIMI ANNI COME IL MIGLIOR FILM DI SEMPRE, “JEANNE DIELMAN, 23 QUAI DU COMMERCE, 1080 BRUXELLES” – LA PALMA DEL FILM PIÙ TRASH SE LA BATTONO “I GIOCHI PROIBITI DELL’ARETINO PIETRO” E “FRATELLO HOMO SORELLA BONA”, GRANDE TITOLO-PARODIA DEL FILM DI FRANCO ZEFFIRELLI, FRATELLO SOLE, SORELLA LUNA – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles
Che vediamo stasera per riprenderci dalla nottata Halloween?
La notizia è che stanotte, Rai Tre all’1, 45 passa quello che negli ultimi anni è stato rivalutato come il miglior film di sempre da riviste di cinema importanti come “Sight and Sound”, che il “New York Times” lanciò come il primo capolavoro femminile della storia del cinema e che in pochissimi avete visto, cioè “Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles”, il capolavoro del cinema di Chantal Akerman girato nel 1975 con Delphine Seyrig, Jan Decorte, Henri Storck, Jacques Doniol-Valcroze, Yves Bical.
Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles
Ritratto di un personaggio di donna violentemente emarginata dalla società maschile.
Tre giorni nella vita di una vedova, Jeanne Dielman, interpretata dalla divina Delphine Seyrig di “L’anno scorso a Marienbad”, che alterna lavori di casa a pratiche sessuali per tirare avanti.
Il personaggio della protagonista è vagamente ispirato a quello della vera madre della regista. Il film venne presentato a Cannes nel 1975, poi a Edinburgo, Locarno, al London Film Festival, al Sydney Film Festival. Ma il culto arrivò in questi ultimi anni. Dura tre ore e 22 minuti.
verdone milena vukotic bianco rosso e verdone
Alternative? Propongo in chiaro, su Cine 34 alle 21 di rivedere un capolavoro di Carlo Verdone come “Bianco, rosso e Verdone” con Carlo Verdone in tre ruoli, Mimmo, Furio e l’emigrante Pasquale, la Sora Lella nel ruolo della nonna di Mimmo, Milena Vukotic come la prostituta che fa vedere a Mimmo la foresta (“ma forse era un paio di mutande”), Irina Sanpiter come Magda la sfortunata moglie di Furio (“non ne posso più”), Angelo Infanti come il bel ragazzo che la farà scappare, e soprattutto Mario Brega come Er Principe (“sta mano po’ esse piombo e po’ esse pèuma, oggi è stata piuma”). Così ci prepariamo alla nuova stagiona di Vita da Carlo che sta per arrivare su Paramount.
Su Rai Scuola alle 21 trovate “La profezia dell’armadillo”, tratto dalla graphic novel e dai personaggi dei fumetti di Zerocalcare, diretto da Emanuele Scaringi con Simone Liberati, Pietro Castellitto, Laura Morante, Valerio Aprea con la maschera da armadillo, Claudia Pandolfi. Il progetto nasceva per la regia di Valerio Mastandrea qualche anno fa e poi accantonato in vista di tempi produttivi migliori.
Il produttore, Domenico Procacci di Fandango, decise di metterlo in piedi anche senza Mastandrea con la regia dell’esordiente Scaringi. Anche se, già allora, avrei preferito vederlo in versione tutta animata, come avrebbe voluto Michele Rach alias Zerocalcare. Ma farlo tutto animato, allora, sarebbe stata forse un’impresa azzardata e poco realistica rispetto al budget previsto.
Detto questo, l’idea di trasformarlo in un vero e proprio film con attori, lasciando personaggio-animale da fumetto sono l’armadillo del titolo, che poi è Valerio Aprea con un buffo costume da armadillo, poteva anche andare bene e la scelta dei due protagonisti, Simone Liberati come Zero e Pietro Castellitto come il suo amico Secco, è perfetta. Magari si potrà obbiettare che la mamma di Zero, che era una chioccia e qui diventa una Laura Morante un filo radical chic tra Quartiere Triste e Prati, sembra esser poco adatta a Rebibbia, il regno di Zerocalcare e dei suoi amici, ma quasi tutti gli altri personaggi, da Diana Del Bufalo a Gianluca Gobbi, da Teco Celio a Kasia Smutniak, sono molto divertenti e fumettistici.
Jeanne Dielman, 23 Quai du Commerce, 1080 Bruxelles
Si perde, è vero, il racconto interiore buffo, triste, ma sempre divertente del protagonista, ma forse avrebbe appesantito il racconto. Anche perché la storia del film non può che essere quella del fumetto, che vede il ventisettenne Zero, un ragazzo che sta per trasformarsi in adulto, alle prese con la morte della sua amica d’infanzia francese e primo amore non dichiarato, Camille, interpretata nei flash back da Sofia Staderini.
Certo. Trasformato in film, il racconto perde un po’ del suo parlarsi addosso romano, ma quasi tutte le scene tra Secco e Zero sono divertenti, quelle con l’armadillo pure, per non parlare delle lezioni che Zero impartisce al ragazzino di Roma Nord, Blanka, Samuele Biscossi, sui film da vedere, con L’odio di Kassovitz in testa a tutto.
Curioso, Canale 20 alle 21, 05, “The Doorman”, action al femminile diretto da Ryûhei Kitamura con Ruby Rose portiera che diventerà una macchina da guerra per difendere il condominio dai ladri. Ci sono anche Jean Reno, Aksel Hennie, Rupert Evans, Julian Feder, David Sakurai.
Su Canale 27 alle 21, 10 passa “La famiglia Addams2” di Barry Sonnenfeld con Anjelica Huston, Raul Julia, Christopher Lloyd, Joan Cusack, Christina Ricci, Carol Kane. Avete sicuramente visto il primo film, ma non credo che avete visto il sequel. Che ha lo stesso identico cast.
clint eastwood ispettore callaghan, il caso scorpio e tuo
Iris alle 21, 10 rispolvera il classico di Clint Eastwood “Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo” diretto da Don Siegel con Clint Eastwood, Harry Guardino, Andrew Robinson, Reni Santoni, John Vernon, John Larch. Quando Don Siegel venne a Roma per lanciare il film trovò i critici trinariciuti incazzati perché sostenevano che era un film di destra. Lo era? Era un film violento americano con un personaggio di destra. Ma era anche un grande film d’azione con un personaggio che prima sparava e poi controllava chi eri. Più western che fascio.
Occhio all’erotico d’autore “Out of Love” dell’olandese Paloma Aguilera Valdebenito con Daniil Vorobyov, Naomi Velissariou, Cielo alle 21, 15. Abbiamo ancora un po’ di horror da farvi vedere. Come “Ammabelle 3” di Gary Dauberman con Vera Farmiga, Patrick Wilson, Mckenna Grace, Madison Iseman, Katie Sarife, Mediaset Italia 2 alle 21, 15 e “Resident Evil: Welcome to Raccoon City” di Johannes Roberts con Kaya Scodelario, Robbie Amell, Hannah John-Kamen, Neal McDonough, Tom Hopper., Rai4 alle 21, 20. Ormai esistono solo gli horror come cinema di genere.
Italia1 alle 21, 40 propone la versione cinematografica di una serie di racconti horror per ragazzini che i trentenni ricordano benissimo, “Piccoli brividi”, tratto dai romanzi di R.L.Stine, diretto da Rob Letterman con Odeya Rush, Jack Black, Halston Sage, Dylan Minnette, Amy Ryan, Jillian Bell, Ken Marino. Vi dico solo che mia figlia, che insegna a Cambridge, se l’è presa con me per la scomparsa della sua completa collezione dei libretti di “Piccoli brividi”. Li avrò buttati io? Uffa…
Alle 23, 55 troviamo sulla stessa rete il sequel, “Piccoli brividi 2” diretto da Ari Sandel con Wendi McLendon-Covey, Madison Iseman, Jeremy Ray Taylor, Caleel Harris, Chris Parnell. Passiamo quindi alla seconda serata. Tra tante repliche, occhio a “Sully” diretto da Clint Eastwood con un grande Tom Hanks, Laura Linney, Autumn Reeser, Aaron Eckhart, Jerry Ferrara, Sam Huntington, Iris alle 23, 20.
clint eastwood ispettore callaghan, il caso scorpio e tuo 4
Quel che lo spettatore italiano perde nella storia incredibile dell’ammaraggio del comandante Sully sul fiume Hudson, un ammaraggio che costò alla sua compagnia la perdita di un Airbus A320, ma la salvezza di tutte le sue 155 anime a bordo, tra passeggeri e personale, è che il valore dell’impresa, in quel 15 gennaio 2009, assumeva un’altra dimensione se inserita nel suo preciso contesto storico.
Un contesto tutto negativo, tra la grande recessione americana, il caso Madoff, esploso solo pochi giorni prima, e, soprattutto, l’ombra di un’altra tragedia con aerei in volo su New York come l’11 settembre. L’impresa di Sully e con lui di tutta la comunità newyorkese impegnata nel recupero dei 155 passeggeri, assumeva così un significato ancora più importante e metaforico del semplice atto di eroismo o di bravura del comandante.
Quel che importa davvero a Clint Eastwood nel metter in scena questo suo magistrale Sully, sono in fondo poche cose. Ma fondamentali. La costruzione dell’atto di eroismo visto appunto come epicità dell’eroismo quotidiano dell’uomo che non pretende altro che far bene il suo lavoro. Il sentimento, assolutamente fordiano (nel senso di John Ford), che nel fare questo atto nessuno è davvero solo, ma è espressione di un mondo che è lì vicino a lui.
Lo sceriffo Wyatt Earp di My Darling Clementine di John Ford, per dire, si muove esattamente come il Tom Hanks di Sully. E sta facendo anche lui solo il suo lavoro, ma per una intera comunità e dentro di essa. Anche l’ispettore Callaghan di Clint Eastwood e Don Siegel faceva il suo lavoro, ma agiva in un contesto di violenza urbana. Il lavoro di Sully è invece trasportare civili da una parte all’altra dell’America e preoccuparsi della loro vita.
Nei 200 e passa secondi di tempo che ha nello scegliere cosa fare del suo aereo in volo su New York con i motori fuori uso per colpa degli uccelli (Canada Geese, leggo), fa la sua scelta in base a un rapido calcolo di possibilità, tornare indietro all’aeroporto La Guardia, atterrare da un’altra parte, o scendere verso l’Hudson, ma senza scordare il fattore umano.
L’immagine dell’aereo che si abbatte sulla città è proprio il suo incubo con cui si apre il film. Ed è proprio appellandosi al fattore umano che nel processo che affronta dopo l’ammaraggio, riesce a ribaltare i risultati dei test compiuti con delle simulazioni. Tutto il film sta qui.
Cine 34 alle 23, 20 ripropone un vecchio film di Celentano con Ornella Muti, “Innamorato pazzo” di Castellano & Pipolo con Adolfo Celi, Gerry Bruno. Era girato malissimo. Forse non era nemmeno girato. Cielo alle 23, 20 passa un altro erotico d’autore, “La notte degli amanti” di Julien Hilmoine con Laura Müller, Schemci Lauth, dove la notte prima di sposarsi un giovane incontra una ragazza e il rapporto si spinge davvero molto in avanti.
Rai4 alle 23, 25 gioca la carta dell’horror australiano con “Talk To Me”, opera prima dei fratelli youtuber di Adelaide Danny e Michael Philippou con la già giovanissima star post-Zendaya Sophie Wilde, la trovate protagonista del “Tom Jones” di Sky e della nuova serie “Everything Now”, Joe Bird, Alexandra Jensen, Otis Dhanji, Miranda Otto, Marcus Johnson. . Il film, ammetto, non è questo capolavoro. Non fa neanche tanta paura come temevo. La mano della morte che viene usata per parlare coi morti e farli entrare nel tuo corpo è una delle mille variazioni della tavoletta ouija.
Sophie Wilde, come ragazza orfana di madre, i padri non esistono mai nei nuovi horror, che cade nella trappola degli spiriti aprendo gli occhioni a dismisura, fa il suo effetto. E vedevo che la visione dei ragazzi, di fronte a un film costruito interamente per loro, dove gli adulti diventano subito inutili e ridicoli, penso alla madre bianca di Miranda Otto, e la differenza tra i ragazzi la fanno il sesso, maschio-femmina, e quel minimo di età, i più grandi-i meno grandi, era non solo da fan ma da pubblico che conosce perfettamente le regole dei nuovi horror e segue i social.
I fratelli Philippou hanno 1 miliardo e mezzo di followers in tutto il mondo. E il loro film, con un budget di 4 milioni e mezzo, ha incassato 24 milioni di dollari in America ne 72 globalmente. La A24 ha già chiesto ai Philippou il sequel. Ovvio.
Su La7D alle 23, 40 trovate il mélo erotico messicano tratto dal romanzo di Laura Esquivel “Come l’acqua per il cioccolato” di Alfonso Arau con Lumi Cavazos, Marco Leonardi, Regina Torné. Su Rai Movie alle 0, 40 troviamo il divertente “Viva l’Italia” di Massimiliano Bruno con Raoul Bova, Alessandro Gassman, Michele Placido, Ambra Angiolini, Edoardo Leo. Un film sulla fine del governo Berlusconi e il disastro italiano di questi ultimi anni grazie al sistemo politico.
Grandi battute. A cominciare dall’anomalia del sistema sanitario italiano spiegata dall’onorevole di Placido, “Nessuna anomalia. Io so ricco e passo avanti, tu sei povera e ti attacchi ar cazzo”. Ottima anche “La prossima volta che la do chiedo il certificato medico”, detto da una escort che vede accasciarsi tra le sue braccia proprio il politico corrotto Placido colpito da mezzo infarto. O “E che… la gente ancora si suicideno?” detta dal portantino Maurizio Mattioli.
O l’ormai storico “Mannaggia! Gli potevo chiede ’na pippa!, detta dallo stalker (Edoardo Falcone, oggi regista) liquidato con un bacetto dopo tre anni di agguati da Ambra, star della fiction in tv con zeppola impossibile da eliminare, ma raccomandatissima dal padre Placido. O il rap del figlio contro il padre Gassman: “mio padre è una merda, un uomo senza palle, che passa tutto il giorno in ufficio a cercarle… crepa papà”.
Andò benissimo allora, nel lontano ottobre 2012, 5 milioni di euro in 5 settimane. Certo, il cinema di Max Bruno non va per il sottile. Non si accontenta di un bacetto, pretende almeno una pippa.
Iris all’1, 20 si butta sull’ormai lontano “Who's That Girl?” di James Foley con Madonna, Griffin Dunne, Haviland Morris, John McMartin. In un primo momento il coprotagonista doveva essere Sean Penn, allora fidanzato di Madonna e il film si chiamava in realtà “Slammer”, ma con la rottura del rapporto fra le due star venne chiamato Griffin Dunnem fresco del successo di “Fuori orario” di Scorsese.
la soldatessa alle grandi manovre
Fu invece il successo della canzone di Madonna, uscita nel frattempo, a convincere i produttori a cambiare il titolo. James Foley era amico di Sean Penn e suo testimone di nozze. Aveva diretto due video di Madonna, "Live to Tell" (1986) e "Papa Don't Preach" (1986). Il film, uscito in 944 sale, fu un terribile fiasco. La critica lo definì il peggior film dell’anno. L’unica volta che Madonna ne parlò con Foley fu quando gli disse “E’ andato male, vero?”. Stop.
Su Cine 34 all’1, 25 avete “La soldatessa alle grandi manovre” di Nando Cicero con Edwige Fenech, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Michele Gammino. Nella serata la palma del film più trash se la battono “I giochi proibiti dell’Aretino Pietro” di Piero Regnoli con Femi Benussi, Tony Kendall, Shirley Corrigan, Angela Covello, Orchidea De Santis, Cine 34 alle 3, 10, tutto girato a Gubbio, e “Fratello homo sorella bona” di Mario Sequi con Sergio Leonardi, Krista Nell, Nazzareno Natale, Antonia Santilli, Elio Marconato, Cine 34 alle 4, 35, grande titolo-parodia del film di Franco Zeffirelli Fratello sole, sorella luna, appena uscito.
Ma è anche un Antonia Santilli movie, che però i fan trovano mal sfruttata e ancora acerba. Sandro e Maurizio Amati iniziano con questo film e con Sette scialli di seta gialla il nuovo corso della Fida, che prende qui il nome di Capitolina Produzioni Cinematografiche. Sergio Leonardi canta «All'osteria del Gatto Morto... chi l'ha lungo e chi l'ha corto...». Mi fermo qua.
la soldatessa alle grandi manovre 3la soldatessa alle grandi manovre 2edwige fenech lino banfi la soldatessa alle grandi manovremadonna in who's that girl 2