divano20240621

IL DIVANO DEI GIUSTI/1 – CHE VOGLIAMO VEDERE STASERA? MI BUTTEREI SUI FILM PIÙ CAFONI DEL MOMENTO. SEMBRA CHE “TRIGGER WARNING” SU NETFLIX, CON JESSICA ALBA IN VERSIONE MORA, SIA ANCHE PIÙ CAFONE DI “UNDER PARIS” O “SOUS LA SEINE”, MEGACAZZATONA CON SQUALI NELLA SENNA – TROVATE SU NETFLIX E SU SKY L’ULTIMO FILM DI PAOLO VIRZÌ, IL POCO RIUSCITO “UN ALTRO FERRAGOSTO”. LA PLATEALE LITIGATA AL RISTORANTE TRA VIRZÌ, LA MOGLIE E IL FIDANZATO DELLA MOGLIE AVRÀ UN PESO NELLA DIFFUSIONE DEL FILM… – VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

Trigger Warning - jessica alba

Che vogliamo vedere stasera? Avete già smesso col calcio, mi sa, eh… Confesso che stasera mi butterei sui film più cafoni del momento. Sembra che “Trigger Warning”, film di commando di Netflix con Jessica Alba in versione mora diretto da certa Mouly Surya sia anche più cafone di “Under Paris” o “Sous la Seine”, megacazzatona con squali nella Senna che si potrebbe remekkare a Roma coi piranhas nel Tevere. Ricorderete sicuramente la storia che racconta Carlo Verdone ai portantini coatti all’Isola Tiberino in “Un sacco bello”… Ce stanno i piranhas nel Tevere, ce stanno…

 

 

Trigger Warning - jessica alba

Leggo che è bellissimo invece il documentario “Black Barbie”, sulla bambola nera della Mattel. Lo trovate su Netflix. Come trovate su Netflix e anche su Sky l’ultimo film di Paolo Virzì, il poco riuscito “Un altro ferragosto” con Silvio Orlando, Sabrina Ferilli, Laura Morante e Vinicio Marchioni truccato da palestrato di destra, un bel po’ fotocopia del nuovo fidanzato della Ramazzotti.

 

Devo dire che la plateale litigata al ristorante tra Virzì, la moglie e il fidanzato della moglie avrà sicuramente un peso nella diffusione del suo nuovo film. Quando l’ho visto, trovai divertente il monologo della Fanelli che piange al film sfigato da cineclub  (“Sto a di’ che ‘sto film è bello perché dice la verità, finalmente: la gente fa schifo, apposta c’arriva addosso solo la merda… Dovemo morì tutti, se lo meritamo. Dovemo morì tutti, e pure male”).

 

 

under paris 3

E anche l’idea di mettere assieme nella scena la campionessa del cinema morettiano, Laura Morante con lo scialletto, e il campione del cinepanettone, Christian De Sica, mi piace. Ma molti, troppi personaggi, penso a quello di Ema Stokolma, vengono buttati lì, dicono due cose e scompaiono, altri non vengono sviluppati quando vorremmo saperne di più, Silvio Orlando, che riprende il ruolo dell’intellettuale Sandro Molino, passa dalla macchietta del vecchio comunista un po’ rimbambito a quello che sogna l’Italia della resistenza entrando in un bianco e nero con tanto di Pertini (troppo alto) col mitra in mano.

 

un altro ferragosto 8

Per non parlare dell’effetto cringe che ci danno i due personaggi gay, il figlio riccio di Orlando, il pur ottimo Andrea Carpenzano, e il marito Noah, interpretato da Lorenzo Saugo, della pochezza che dimostrano sia la famiglia di sinistra che quella di destra, dove, morti davvero i fondamentali Ennio Fantastichini e Piero Natoli, che interpretavano i mariti della Marisa di Sabrina Ferilli e della Luciana di Paola Tiziana Cruciani, si inseriscono il fascistoide personaggio di Vinicio Marchioni, pronto a sposare in diretta social la ricca figlia influencer di Luciana, Anna Ferraioli Ravel, e Christian, che fa il solito Christian alla Sordi, nuovo uomo di Marisa.

 

Alla fine, però, non so se sia voluto, ma stai dalla parte dei fascio-coatti. Perché questi post-comunisti di Virzì sono macchiettacce impossibili.

 

 

un altro ferragosto 9

Occhio che su Amazon trovate “Back to Black”, il biopic su Amy Winehouse. E trovate anche “Caracas” di Marco D’amore con Toni Servillo e Marco D’Amore, tratto dal romanzone “Napoli ferrovia” di Ermanno Rea, tomo di 700 pagine che descrive la coesistenza nel quartiere più degradato di Napoli di estremismi e reietti di ogni tipo. Al grido di “A me sta democrazia ha rotto il cazzo”,  benvenuti nel mondo fascio/islamico già descritto da Rea e ora da D’Amore col personaggio di Caracas, sciagurato fascista violento che, malgrado il nome, non si è mai mosso da Napoli, diventato musulmano dopo l’invasione americana dell’Iraq, alla ricerca della luce di Dio.

 

un altro ferragosto 6

Divide la scena con la sua fidanzata tossica Yasmina, la strepitosa e bellissima giovane attrice francese Lina Camélia Lumbroso, due disperati prodotti dal quartiere e che il quartiere ha unito per sempre, a farsi letteratura, a imporsi agli occhi dello scrittore, il Giordano di Toni Servillo, anche lui cresciuto, in altri anni, ma certo non in un minor degrado, a Napoli Ferrovia.

 

Il film merita di essere visto con più attenzione di quanta ne abbia avuta al cinema. Ma non è un film facile, perché osa uscire dalla narrazione lineare della storia e punta a qualcosa di più complesso, come a andare alle radici di una costruzione letteraria. Eppure il film non perde mai il suo fascino, grazie anche a una fotografia, a una musica, a una ricerca scenografica di grande ricchezza.

un altro ferragosto 5under paris 2un altro ferragosto 15un altro ferragosto 16un altro ferragosto 3un altro ferragosto 4un altro ferragosto 7under paris 1Trigger Warning - jessica albaTrigger Warning - jessica alba

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI