houellebecq depardieu

DOMANI ESCE IN FRANCIA “THALASSO” CHE HA COME PROTAGONISTI

MICHEL HOUELLEBECQ E GERARD DEPARDIEU: PIÙ CHE UN FILM, UNA TERAPIA -  I DUE SI INFILANO NELLE RISPETTIVE STANZE PER FUMARE E BERE DI NASCOSTO, SFUGGENDO AI CONTROLLI DEL PERSONALE; E CHIACCHIERANO DI POLITICA, DI VITA, DI MORTE, DEL PRESIDENTE MACRON, DELLE POSIZIONI NEL SESSO, DEI POSSIBILI PERICOLI DELLA CRIOTERAPIA PER LA VIRILITÀ…

Eleonora Barbieri per “il Giornale”

 

Uno è quasi obeso, l' altro è scheletrico. Uno beve come una spugna, l' altro fuma una sigaretta dietro l' altra. Uno ha fatto di sé l' incarnazione del godimento terreno, ama ostentare il suo essere povero di nascita, volgare di formazione, prosaico nei desideri; l'altro è quasi effimero, impalpabile, intellettuale ma assolutamente non chic, intellettuale nel senso di intelletto puro, razionalità che invade ogni ambito (politica, sesso, scienza, tecnologia, arte, religione). Uno è cinema, l'altro è letteratura.

Houellebecq Depardieu

 

Entrambi, Gérard Depardieu e Michel Houellebecq, sono anime di Francia: icone, iconoclasti, simboli, ribelli, reietti, celebrati, adorati, criticati. Ora, insieme, recitano nei panni di sé stessi: un attore che deve perdere peso e smettere con vini e cibi grassi, uno scrittore che deve rigenerare fegato e polmoni e smettere con alcol e tabacco.

 

Insieme si ritrovano a tentare la cura della talassoterapia, da cui il titolo, Thalasso, del film di Guillaume Nicloux, che esce domani in Francia, annunciato da tempo come un evento perché, in effetti, è un evento riunire, per un' ora e mezza, due mostri sacri della cultura e dell' immaginario francese.

 

Houellebecq Depardieu

Depardieu e Houellebecq recitano in accappatoio bianco, la «divisa» dell' albergo-clinica in cui sono rinchiusi, per seguire un programma di risanamento imposto dal sistema sanitario. Il centro per la terapia si trova a Cabourg, la cittadina del Calvados, in Normandia, frequentata da Proust in gioventù (e diventata Balbec nella Recherche), tanto da sfoggiare, oggi, una lunghissima Promenade Marcel Proust.

 

Ma i due viziosi, alle prese con l' imperativo categorico del salutismo, più che discutere di letteratura cercano di sopravvivere al rigore della dieta: Depardieu arriva con una scorta di salsicce in valigia, Houellebecq tenta un assalto al frigorifero prima, e alle amate sigarette poi. Si infilano nelle rispettive stanze per fumare e bere di nascosto, sfuggendo ai controlli del personale; e, fra un bicchiere e una tirata, chiacchierano di politica, di vita, di morte, del presidente Macron, delle posizioni nel sesso, dei possibili pericoli della crioterapia per la virilità. Fra ossessioni, attualità e ironia, il regista Nicloux, l' attore e lo scrittore mettono in scena una commedia sulla realtà contemporanea, i suoi conformismi, i suoi ideali politicamente corretti e i suoi idoli talvolta imprevedibili, come sono proprio gli stessi Depardieu e Houellebecq.

 

Houellebecq Depardieu

Non per tutti, ovviamente. A un certo punto, uno degli ospiti del centro di talassoterapia si avvicina alla coppia di pazienti celebri e dice la sua: «Trovo che voi siate la vergogna della Francia». Sulla questione, lo stesso regista ha chiesto un parere ai suoi due protagonisti. «Ti riconosci nel fatto di essere la vergogna della Francia?» ha chiesto Nicloux in una intervista. Houellebecq: «Sì. C' è del vero in questa affermazione». Depardieu: «Mi piace, questo non è falso. È la verità della gente, non per forza la nostra, ma è la verità di quel che rappresentiamo talvolta per certe persone».

 

Per entrambi, essere la «vergogna» del Paese fa parte del gioco, e del personaggio. Ma c' è dell' autenticità in questa vergogna, motivo per cui (seppure per motivi molto diversi) entrambi, l' attore e lo scrittore, hanno una schiera molto grande e varia di sostenitori, i quali li amano anche per quella «vergogna», ma non solo.

Houellebecq Depardieu

 

Fa parte del personaggio Houellebecq presentarsi con una certa aria dimessa e sporca, da clochard, anche se poi, fra gli invitati al suo ultimo matrimonio (il terzo), c' erano l' ex presidente Sarkozy e la moglie Carla Bruni, oltre al suo testimone di nozze, l' amico scrittore Frédéric Beigbeder, il quale, guarda caso, nel suo nuovo libro, Una vita senza fine (Bompiani) racconta proprio di certe cliniche salutiste in cui si inseguono, vanamente e inquietantemente, la perfezione e la longevità del corpo (è scontato dire che per tutti e tre, Houellebecq, Depardieu e Beigbeder, è una battaglia persa in partenza: nessuno di loro ha intenzione di rinunciare a un bicchiere di champagne, a una fumata, al burro o al foie gras).

 

Fa parte del personaggio Depardieu sbandierare la sua ascendenza «popolana» (era così povero e abbandonato a sé stesso, da ragazzo, da prostituirsi per pochi soldi con i camionisti, ha raccontato nell' autobiografia), salvo poi farsi donare la cittadinanza russa dall' amico Putin per non pagare le tasse in Francia.

 

«Satelliti un po' folli, incontrollabili, con una grande libertà di espressione» li ha definiti Nicloux (che ha già diretto altre tre volte Depardieu, e altre due Houellebecq): ed è vero, perché pochi si arrischiano a dire ciò che dice Houellebecq sul sonno dell' Europa e sul suo futuro di rassegnazione al potere dell' islam, e pochi si arrischiano ad alzare le spalle di fronte alle accuse dei benpensanti sui suoi rapporti con le donne, l' alcol e il cibo, come Depardieu. I francesi hanno due «vergogne» così e ora, beati loro, possono gustarsele anche al cinema.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…