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“L'OPINIONE PUBBLICA È DISTRATTA DALLA VERITÀ: GLI SCIENZIATI AVVISANO DEI RISCHI MA NON LI ASCOLTIAMO” - “DON’T LOOK UP”, IL NUOVO FILM DI ADAM MCKAY CON UN CAST STELLARE, TRA CUI MERYL STREEP, LEONARDO DICAPRIO E JENNIFER LAWRENCE, CHE PARLA DI UNA COPPIA DI SCIENZIATI (DICAPRIO E LAWRENCE) CHE CERCA DI AVVERTIRE DI UNA COMETA CHE STA PER COLPIRE LA TERRA E DISTRUGGERE OGNI FORMA DI VITA, MA LA LORO AZIONE È INDEBOLITA DA POLITICA E AFFARI CHE SOLLETICANO CREDULONI E COMPLOTTISMI – MERYL STREEP INTERPRETA UNA SORTA DI VERSIONE FEMMINILE DI TRUMP, CHE NON VUOLE ASCOLTARE GLI ALLARMI DEGLI SCIENZIATI (VI RICORDA QUALCOSA?) - VIDEO

Stefania Ulivi per il "Corriere della Sera"

 

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Una minaccia globale rischia di portare morte e distruzione nel pianeta, gli scienziati propongono soluzioni ma la loro azione è indebolita dal combinato disposto di politica e affari che solleticano creduloni e complottismi. 

 

Ogni riferimento alla pandemia è del tutto casuale, assicura Adam McKay presentando Don't Look Up, la sua commedia apocalittica (dal 24 dicembre su Netflix, domani in sala con Lucky Red) con un cast da olimpiadi della recitazione: la triade Meryl Streep, Leonardo DiCaprio e Jennifer Lawrence, Cate Blanchett, Jonah Hill, Tyler Perry, Timothée Chalamet, Mark Rylance. Anche Ariana Grande nei panni di una popstar influencer. «Un'allegoria sulla crisi ambientale. L'ho scritto prima della pandemia, ma, certo, visto adesso, sembra ancora più attuale», osserva il regista che ne La grande scommessa aveva preso di mira il mondo della finanza e in Vice la Casa Bianca. 

 

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DiCaprio rilancia: «Il Covid dimostra quanto l'opinione pubblica sia distratta dalla verità: gli scienziati avvisano dei rischi ma non li ascoltiamo». Nel film è uno di loro. Randall Mindy, anonimo professore di astronomia in Michigan, scopre grazie al talento di una dottoranda Kate Dibiasky (Lawrence), un pericolo più spaventoso e concreto di un virus: una cometa, enorme, che sta per colpire la terra e distruggere ogni forma di vita. L'umanità ha poco più di sei mesi di tempo per salvarsi. 

 

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«Era da tempo che sognavo un film così, capace di far ridere e riflettere su quello che per me è il più importante dei temi, il cambiamento climatico. Il mio personaggio è costruito solidamente su tante persone che ho incontrato della comunità scientifica, in particolare scienziati ambientali che cercano di comunicare l'urgenza dell'argomento. E su quella loro sensazione di essere relegati nell'ultima pagina del giornali». 

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Capita anche a loro di non essere ascoltati, mentre dilagano teorie negazioniste. L'imminenza della fine del mondo non sembra turbare la presidente Usa Orlean, una Streep in gara con sé stessa che assicura di non avere avuto modelli precisi in testa («Ci sono fin troppi esempi di gente interessata solo a guadagnare potere e soldi quando, invece, avremmo bisogno di persone con grande senso dello Stato») ma sembra Trump al femminile. 

 

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Non si scompone neanche il suo inetto capo di gabinetto, il figlio Jason (Hill) né la notizia arriva sulle prime pagine. Piuttosto, viene addolcita dai talk show con la anchor woman Brie Evantee, (Blanchett) in prima fila. Con gran disgusto della giovane dottoranda, e un certo compiacimento del suo capo, per la prima volta nella vita al centro della scena. 

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«Adam - continua DiCaprio - è stato bravissimo a dipingere i due diversi tipi: lei, schietta, come una Greta Thunberg e lui che cerca di venire a patti con il sistema. Spero veramente che questo film abbia l'impatto che merita. Da attivista mi batto perché l'emergenza climatica diventi la preoccupazione principale per tutti, politica e opinione pubblica». Non c'è un pianeta B ricorda McKay.

 

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 «Parlavo con un amico giornalista sulla difficoltà di fare un film sulla crisi ambientale e mi ha detto: insomma, è come se un asteroide distruggesse la Terra. Ecco la mia storia! E la chiave giusta è la commedia, la satira». Tra gli ingredienti, un imprenditore alla Musk che vende sogni e moltiplica profitti (Rylance). E un ragazzo che non si è arreso all'inevitabile, Yule (Chalamet). Potevamo stupirvi con effetti speciali. Ma la realtà lo è ancora di più.

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