CALCIO MARCIO - DONI CONFESSA LE SCOMMESSE (MA LASCIANDO PERÒ FUORI DA TUTTO L'ATALANTA) E PASSA IL NATALE AGLI ARRESTI DOMICLIARI - GRAN PARTE DELL'INTERROGATORIO SI È INCENTRATO SULLA PARTITA TRA ATALANTA E PIACENZA E SONO STATE CONFERMATE LE IPOTESI ACCUSATORIE, MENTRE SULLE ALTRE PARTITE CI SONO DEI PASSAGGI CHE GLI INQUIRENTI DEVONO ANCORA EFFETTUARE…
Il gip di Cremona, Guido Salvini, ha concesso gli arresti domiciliari al giocatore dell'Atalanta Cristiano Doni, arrestato lunedì scorso per la vicenda del calcioscommesse. Disposti i domiciliari anche per l'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, Nicola Santoni, e per l'amico di Doni, Antonio Benfenati.
Alla concessione dei domiciliari si è arrivati dopo l'interrogatorio di garanzia di venerdì: l'ex capitano dell'Atalanta, personaggio principale di questa nuova ondata dello scandalo scommesse, è stato sentito per circa un'ora e quaranta davanti al gip di Cremona, Guido Salvini e ha parlato, facendo ammissioni ma lasciando però fuori da tutto l'Atalanta.
Cristiano Doni alle 14.30 è uscito dal carcere di Cremona, dopo che nei suoi confronti il gip ha disposto gli arresti domiciliari. Doni è salito a bordo di un fuoristrada su cui si trovava la moglie Ingrid. Nessuna dichiarazione ai cronisti. Trascorrerà gli arresti domiciliari in Alto Adige, nella residenza della moglie Ingrid.
E' stato l'ex preparatore atletico dei portieri del Ravenna, Nicola Santoni, il primo a lasciare il carcere di Cremona dopo che il gip Guido Salvini ha disposto nei suoi confronti e di altri due indagati gli arresti domiciliari. Santoni ha stretto la mano agli agenti di polizia penitenziaria e alla direttrice del carcere, Ornella Bellezza, per poi salire a bordo di un'auto guidata dal suo avvocato, Lorenzo Tomassini. L'ex preparatore atletico non ha risposto alle domande dei giornalisti.
CONFERMATE LE ACCUSE - Secondo quanto dichiarato dal legale di Doni, Salvatore Pino, la posizione del suo assistito "si è notevolmente ridimensionata. Ci sono dei fatti di cui sono state fornite delle spiegazioni e dalle quali si evince il ridotto apporto che il mio assistito ha avuto nella vicenda. Gran parte dell'interrogatorio si è incentrato sulla partita tra Atalanta e Piacenza e sono state confermate le ipotesi accusatorie, mentre sulle altre partite ci sono dei passaggi che gli inquirenti devono ancora effettuare".
Chiariti altri due aspetti: "Il pc in cassaforte non è di Doni ma della sua compagna, il suo computer è stato sequestrato e le informazioni al suo interno confermeranno l'attendibilità dei contenuti offerti oggi agli inquirenti. La sim rumena? Era una sim italiana ricaricabile, intestata a un dipendente del bagno di Cervia che è di cittadinanza rumena".
"PROVATO E DISPIACIUTO" - "Doni è molto provato, molto dispiaciuto. Ovviamente si è resto conto della situazione in questi giorni amarissimi di riflessione nel penitenziario di Cremona. In cima ai suoi pensieri restano la famiglia, la sua bimba di 8 anni e l'Atalanta".
SALVINI SODDISFATTO - Positivo il commento del Gip Salvini: "Abbiamo avuto conferme di quasi tutti gli episodi contenuti nell'ordinanza di custodia cautelare", con la precisazione che il commento si riferiva agli interrogatori dell'insieme delle persone indagate. E' comunque emerso un insieme di "risultati positivi" non solo per chi segue le indagini "ma anche per chi segue il calcio e spera che questo non sia più protagonista della cronaca giudiziaria".
Cristiano DoniVIGNETTA BENNY - DONI E CALCIO SCOMMESSENicola Santoni