AGGIORNATE LA LISTA DEI MILITARI CAZZUTI: FINITA L’EPOCA DEI MARINES, I VERI DURI ORA SONO I NAVY SEALS, INVENTATI PER COMBATTERE LE GUERRE NON CONVENZIONALI, ANTI-TERRORISMO, MISSIONI SPECIALI E PROTEZIONE DELLE FORZE ARMATE
Ferdinando Camon per “la Stampa”
I NAVY SEALS INDIANI DURANTE UNA FESTA DELLE FORZE ARMATE A MUMBAI
Comincia l’epopea dei Seals, finisce l’epopea dei marines. Il nuovo inizio è segnato dalla scelta dei Seals per catturare Bin Laden, dal film di Clint Eastwood «American sniper», dal libro da cui questo film è tratto, e dal diario «Io sono un’arma», arrivato in Italia da qualche giorno. L’apice dei marines era segnato dal film di Kubrick «Full Metal Jacket», e dal libro da cui era tratto, «Nato per uccidere». Che si debba avvertire il lettore che sono libri «veritieri», la dice lunga sulla loro testimonianza, così super-eroica da scavalcare i limiti della credibilità.
L’istruttore dei marines, il sergente maggiore Hartman, protagonista della prima parte del film di Kubrick, era fino a oggi il simbolo dell’autorità militare indiscutibile, che ordina e va eseguita, insulta e va rispettata, senza riserve, obiezioni o ricorsi: il pubblico si divertiva a far punire dal sergente maggiore tutti gl’impuniti della storia, fino al comandante Schettino. I marines di Kubrick erano ragazzotti borghesi rinati come killers.
Per rinascere come killers devono morire come borghesi, seppellire la morale ricevuta da padre madre educazione cristiana (guai se sono atei o comunisti), e sentirsi in armonia con la nuova morale dell’uccidere uccidere uccidere. Non sono i soliti soldati che difendono la patria: questo è un concetto vetero-europeo, sconfitto e scaduto.
Chi uccide per difendersi è un uomo morto. Solo chi uccide per uccidere si salva. «Soldato, perché ti sei arruolato nel mio beneamato corpo?» chiede Hartman. La risposta è: «Signore, per uccidere, signore».
L ELICOTTERO chinook DELL ESERCITO USA CON I NAVY SEALS
Uccidendo sempre di più, entri in armonia con la nuova morale del super-uomo, padrone delle vite altrui, ed essere in armonia con la nuova morale ti fa sentire innocente e ti mette voglia di cantare: appena uccisa la cecchina, i marines di Kubrick cantano la canzone dell’innocenza assoluta, quella di Topolino, la canzone dei bambini. Il problema è: diventati super-uomini, col diritto di uccidere, come potranno ridiventare uomini, e tornare a casa? La risposta è: a casa continueranno a fare i marines, secondo il motto «una volta marine, per sempre marine».
È come nel passaggio da Jekyll a Hyde: a un certo punto il passaggio a ritroso non funziona più, sei diventato l’altro e resti per sempre l’altro. Il mondo civile ti appare assurdo. Padre, madre e fratelli ti sembrano ridicoli. Devi scegliere tra i due mondi. E scegli l’altro. I marines erano la punta di lancia della storia americana fino a ieri. Oggi lo sono i Seals.
I NAVY SEALS IN AZIONE NOTTURNA
I Seals sono inventati per combattere le nuove guerre, non convenzionali, anti-terrorismo, missioni speciali di ricognizione e protezione delle forze armate. Come la guerra che racconta Eastwood. Non è mai una vera guerra, è sempre una guerra speciale, una guerra di polizia, quella che si chiama «rastrellamento».
Nelle città, casa per casa. Devi uccidere il nemico ma non sai chi è e dov’è. Se aspetti di saperlo, è troppo tardi. Nella fretta di uccidere, può succedere che uccidi chi non c’entra niente. Allora c’è un problema: sei un eroe o un assassino? È un problema sempre immanente nella storia dei marines e soprattutto dei Seals.
Nell’addestramento dei Seals non c’è differenza tra i due termini, il Seal uccide perché è il suo dovere, e chi fa il suo dovere è sempre nel bene. Quando torna a casa, dovrà mantenere questa morale. Se ci riesce è salvo, se no è perduto. Se il motto dei marines era: «Una volta marine, per sempre marine», il motto dei Seals è: «Una volta Seal, mai più uomo».