haya harareet

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – POSSIBILE COSTRUIRE UN’INTERA CARRIERA AL CINEMA CON UN SOLO FILM? SÌ, SE È UN KOLOSSAL COME “BEN –HUR”, E SE SEI STATA SCELTA FRA CENTINAIA E CENTINAIA DI ATTRICI COME PURA BELLEZZA ISRAELIANA DA IMPORRE DI FRONTE AGLI OCCHI DEL MONDO. E’ QUELLO CHE È CAPITATO A HAYA HARAREET, SCOMPARSA A 89 ANNI A MARLOW, NEL BUCKINGHAMSHIRE, DUE GIORNI FA. ANCHE SE NON HA GIRATO SOLO “BEN-HUR” E AVEVA UNA SUA PRECISA PERSONALITÀ CHE LE FECE FARE DELLE SCELTE NON ABITUALI, CERTO A QUEL FILM DEVE TUTTA LA SUA CARRIERA… – VIDEO

 

 

haya harareet in ben hur

Marco Giusti per Dagospia

 

“Meglio di Grace”, dicevano gli esperti di Hollywood lanciandola nel 1959. “Ha la stessa bellezza, ma più verve”. Possibile costruire un’intera carriera al cinema con un solo film? Sì, se è un kolossal MGM come “Ben –Hur”, e se sei stata scelta fra centinaia e centinaia di attrici come pura bellezza israeliana da imporre di fRonte agli occhi del mondo.

 

haya harareet 12

E’ un po’ quello che è capitato a Haya Harareet, scomparsa a 89 anni a Marlow, nel Buckinghamshire, due giorni fa. Anche se non ha girato solo “Ben-Hur” e aveva una sua precisa personalità che le fece fare delle scelte non abituali per una star della Metro Goldwym Mayer, certo a quel film deve tutta la sua carriera.

 

Nata a Haifa, in Palestina, nel 1931, figlia di due ebrei polacchi che si chiamavano Neuberg, soldatessa dell’esercito israeliano, dopo aver vinto un concorso di bellezza, e già con un marito, un ingegnere idrico di nome Nachman Zerwantzer, sposato e divorziato non si sa bene quando, gira un film importante nel 1955, “Collina 24 non risponde”, perché è il primo film in assoluto prodotto da Israele, anche se con un regista inglese , Thorold Dickinson, su un tema importante come la guerra d’indipendenza del 1947.

 

 

HAYA HARAREET

Presentato a Cannes e molto piaciuto a tutti, impose la sua bellissima protagonista, Haya Harareet all’attenzione generale. Una specie di Belinda Lee. I produttori italiani non se la fecero scappare. Affiancò così Virna Lisi nel film di Francesco Maselli “La donna del giorno”, dove è la moglie di Serge Reggiani.

 

Ma soprattutto venne messa sotto contratto dalla Metro Goldwyn Mayer e dal produttore Sol C.  Siegel come protagonista femminile di “Ben-Hur”, il kolossal diretto da William Wyler da girare a Roma che avrebbe dovuto raccontare a tutto il mondo, attraverso una storia biblica, il sacrificio del popolo ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale. Per questo, nel ruolo della donna da Charlton Heston Ben-Hur, al posto della solita bellona, in un primo tempo doveva essere Ava Gardner poi l’italiana Anna Maria Pier Angeli, imposero una vera bellezza israeliana, più casta e virtuosa, come quella di Haya Harereet.

 

haya harareet con charlton heston alla prima di ben hur

Con un ruolo così ingombrante, Haya Harareet si trovò  non poco in difficoltà a andare avanti nel mondo del cinema. La troviamo a fianco di Stewart Granger e Bernard Lee nel giallo inglese “Il complice segreto” di Basil Dearden nel 1961. Ma, soprattutto, diventa protagonista del peplum girato a Roma “Antinea, l’amante della città sepolta”, tratto dal romanzo di Pierre Benoit, che avrebbe dovuto consolidare il suo status di star grazie anche a “scollaturi abissali” che le impone la produzione. Sarà la mitica regina Antinea, in grado di far perdere la testa a chissà quanti uomini. Iniziato dal vecchio Frank Borzage, il film venne girato quasi interamente da Edgar G. Ulmer.

william wyler haya harareet ben hur

 

Nei ricordi dell’aiuto regista del tempo, Mario Caiano, Ulmer era stato chiamato dal produttore e suo amico Nat Waschberger, ufficialmente per curare le scenografie e le miniature, ma immediatamente cercò di far fuori Borzage ritenendo che “fosse un uomo finito e che il film dovesse farlo lui. Violento, aggressivo, affabulatore affascinante, Ulmer convinse in men che non si dica il produttore che Borzage con quella storia non c’entrava per nulla, mentre lui, Ulmer, ne avrebbe fatto un capolavoro.

 

Cosa che non avvenne, ma non tanto per colpa del regista, quanto per la piattezza della sceneggiatura e le non eccelse qualità della protagonista che era un’avvenente israeliana di nome Haya Harareet”. Accanto a lei troviamo Amedeo Nazzari come consigliere e innamorato della regina, Gian Maria Volonté come suo servitore, e un giovanissimo Jean-Louis Trintignant degli anni de Il sorpasso.

 

haya harareet 1

Tutti innamorati di Haya nel film. Sul set, sempre dai ricordi di Caiano, Ulmer “dava indicazioni vaghe su quello che intendeva fare, limitandosi a spiegare agli attori il contesto psicologico ed emotivo della scena e lasciando al mio mestiere la realizzazione pratica delle singole inquadrature. Raccontava gustosi aneddoti su Chaplin, con il quale aveva lavorato e il resto del tempo sul set lo impiegava per inveire contro il direttore di produzione.

 

Era questi un certo Nannerini, detto il marchese Nannerini sebbene di nobile non avesse nemmeno il portamento che era piuttosto da gerarca fascista. Anima nera di Wachsberger, era un uomo di un’ignoranza totale, mai più eguagliata da un qualsiasi collega”. Ulmer fa costruire così una miniera sul terreno della Titanus Farnesina e la riempie dei minatori schiavi della regina Antinea.

 

la donna del giorno

 Caiano ricorda anche una situazione incresciosa con un leopardo, imbottita di tranquillanti, sempre a fianco della regina che un giorno si sveglia e semina il panico sul set. Apparteneva a un napoletano, leggo, ma al posto di Haya se la vedeva con una domatrice esperta, tale Wanda Brizio. Sui flani del tempo si segnala per la sua protagonista, Il film fu un disastro e la carriera di Haya Harareet, presentata come “la bella interprete di Ben Hur”, compromessa.

 

La sostituiranno con Fay Spain per il ruolo della regina in “Ercole alla conquista di Atlantide” di Vittorio Cottafavi col forzuto Reg Park, ahimé. Girerà ancora il dramma ospedaliero americano “La pelle che scotta” di David Swift con Cliff Robertson, e ben due film avventurosi in Italia diretti da Leopoldo Savona con Tony Russell protagonista che non lasciarono alcun segno, “La leggenda di Fra Diavolo” e “L’ultima carica”.

 

 

charlton heston haya harareet

Quando incontra il grande regista inglese Jack Clayton a metà degli anni ’60, lascia il cinema come attrice. Va a vivere con lui in Inghilterra, lo sposa e scrive per lui da sceneggiatrice nel 1966 un piccolo horror familiare giustamente celebre, “Tutte le sere alle nove” con un immenso Dirk Bogarde che se la vede brutta con sette orfanelli. Visconti ne rimase così improssionato, sembra, da chiamare Bogarde sia per “La caduta degli Dei” che per “Morte a Venezia”. Haya Harareet rimarrà sposata con Clayton fino alla morte del regista nel 1995, ma non si occuperà mai più di cinema.

Haya Harareet haya harareet 2haya harareet haya harareet haya harareetcollina 24 non risponde antinea, l’amante della citta' sepoltacollina 24 non risponde 1haya harareet charlton heston haya harareet ben hur haya harareet william wyler audrey hepburn –hata harereet sul set di antinea, l’amante della citta' sepolta haya harareet 2

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…