ahmad jamal

È MORTO A 92 ANNI, DOPO UNA LUNGA MALATTIA, IL PIANISTA JAZZ STATUNITENSE, AHMAD JAMAL – MARCO MOLENDINI: “HA ATTRAVERSATO ANNI TRAVOLGENTI NELLA STORIA DEL JAZZ AFFERMANDO UNA PERSONALITÀ SOLIDA CHE HA AFFASCINATO MAESTRI COME MILES DAVIS, UN SUO TIFOSO” – “AHMAD JAMAL RACCONTAVA UNA STORIA CHE SPIEGA L'ARTE DI IMPROVVISARE NEL JAZZ: ‘UNA VOLTA BEN WEBSTER STAVA SUONANDO UNA BALLAD IN MODO ASSOLUTAMENTE ISPIRATO. POI, A UN CERTO PUNTO, SI FERMA DI BOTTO. PERCHÉ TI SEI FERMATO, BEN? LA RISPOSTA: HO DIMENTICATO IL TESTO…” - VIDEO

 

 

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1. MUSICA: MORTO A 92 ANNI IL PIANISTA JAZZ AHMAD JAMAL

(ANSA-AFP) - Dopo una lunga malattia è morto il pianista jazz statunitense Ahmad Jamal, compositore e leader di band la cui carriera ha attraversato più di sette decenni. Aveva 92 anni.

 

La morte è stata confermata dalla moglie, Laura Hess-Hey, secondo quanto riferisce il Washington Post. Jamal era amico di grandi della musica come Miles Davis. Nato come Frederick Russell Jones a Pittsburgh, si è convertito all'Islam nel 1950.

 

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Ha vinto una miriade di premi nel corso della sua carriera, tra cui il prestigioso Ordre des Arts and des Lettres francese nel 2007 e un Grammy Lifetime Achievement Award nel 2017. La svolta per Jamal fu un album del 1958 intitolato "Ahmad Jamal at the Pershing: But Not for Me" che rimase nelle classifiche della rivista Billboard per più di 100 settimane.

 

2. AHMAD JAMAL, IL PREFERITO DI MILES

Dal profilo Facebook di Marco Molendini

 

Ahamd Jamal raccontava una storia che spiega l'arte di improvvisare nel jazz. La storia è questa: "Una volta Ben Webster stava suonando una ballad in modo assolutamente ispirato. Poi, a un certo punto, si ferma di botto. Perché ti sei fermato, Ben? La risposta: Ho dimenticato il testo».

 

marco molendini foto di bacco

 

Suonare come cantare. Jamal, conosciuto per il suo stile pianistico estremamente percussivo, adorava le ballads e imparava a memoria tutti i testi dei pezzi che ha suonato. Vecchia scuola, certo. Ma era la scuola che metteva in mostra ogni volta che saliva sul palco. Lo abbiamo visto decine di volte in azione, era uno dei beniamini di Umbria jazz: la sua musica era sempre formalmente rigorosa, scarna, ineccepibile, nervosa, piena di cambi ritmici, fatta di riff, di frasi brevi, di accordi densi, i celebri block chords, esaltata da un suono spettacolare, nitido, cristallino, piena di silenzi eloquenti.

 

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Con il classico Poinciana, il suo cavallo di battaglia, a esaltare le sue galoppate. A volte poteva essere ripetitivo, come se fosse imprigionato nel suo schema musicale, ma il segno dell'originalità è sempre stato un innegabile condimento.

 

Se ne è andato a 92 anni, per un cancro alla prostata, Ahamd Jamal, nato Frederick Russell Jones e diventato mussulmano all'inizio degli anni 50, quando l'islamismo era il rifugio di molti afroamericani, segno di rifiuto verso una società che negava loro i più elementari diritti civili.

 

Ha attraversato anni travolgenti nella storia del jazz affermando una personalità solida che ha affascinato maestri come Miles Davis, un suo tifoso che portava i suoi musicisti a vedere i concerti di Jamal (e in uno dei suoi dischi capolavoro con Gil Evans, Miles Ahead, ha inciso un pezzo di Ahmad, New Rhumba). Fra i solisti che hanno guardato al suo pianismo ci sono McCoy Tyner, Herbie Hancock, Keith Jarrett.

 

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Nel sua carriera ha avuto successi, riconoscimenti compresi un Grammy alla carriera e l'inserimento nell'Ordine delle Arti e delle Lettere della Francia. Ha svolto un gran ruolo come educatore e il mondo dell'hip hop ha campionato le sue frasi più volte (per esempio De La Soul in Stakes Is High dove viene campionata la frase di Swahililand).

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