seigner

CHI S’ACCONTENTA, GODARD! – EMMANUELLE SEIGNER, MOGLIE DI ROMAN POLANSKI, RICORDA QUANDO IL REGISTA LE CHIESE DI DENUDARSI: “IO LASCIAI IL SET ARRABBIATISSIMA. AVEVO SOLO 18 ANNI. QUANDO TORNAI GODARD MI DISSE: HAI GUADAGNATO IL DIRITTO DI.." – POI DIFENDE IL MARITO CONDANNATO PER STUPRO: CHE FOLLIA! PERFINO LA DONNA CON CUI HA AMMESSO DI AVER AVUTO UN RAPPORTO LO HA PERDONATO…" - VIDEO

 

 

Gloria Satta per il Messaggero

Emmanuelle Seigner

È’ passato un trentennio da quando Emmanuelle Seigner, indomabile e sensuale, veniva lanciata da Roman Polanski nel noir Frantic. Oggi che ha 51 anni, una carriera internazionale e due figli, Morgane e Elvis, nati dal matrimonio con il regista 84enne, l'attrice francese conserva il fascino un po' selvaggio degli inizi, la voglia di dire quello che pensa e il gusto di lavorare con il suo pigmalione.

 

«Continuo a girare film con Roman non perché sia mio marito, ma perché ha un enorme talento», scandisce Emmanuelle, poco trucco e anfibi ai piedi, in un hotel parigino, «e sono dalla sua parte: sia quando ha successo, sia quando viene attaccato per la presunta violenza sessuale di 40 anni fa. Che follia: perfino la donna con cui ha ammesso di aver avuto un rapporto, Samantha Geimer, lo ha perdonato e oggi è con lui in ottimi termini».

 

La nuova impresa che vede riunita la coppia Seigner-Polanski per la quinta volta s'intitola Quello che non so di lei: è un thriller (in sala con 01 il 1 marzo) in cui Emmanuelle interpreta una famosa scrittrice alle prese con una fan talmente invadente (Eva Green) da entrare nella sua vita fino a disintegrarla. Storia al femminile, colpi di scena, tensione: Madame Polanski si racconta.

 

GODARD

Cosa l'ha sedotta del film?

«Il mistero, l'ambiguità, l'incrocio continuo tra realtà e immaginazione. Il mio personaggio vive in una dimensione psicologica in cui è difficile distinguere il confine tra cosa è vero e cosa è frutto di un'allucinazione».

 

Lei ha mai sofferto le conseguenze della celebrità?

«A vent'anni non me ne importava niente, oggi so che essere famosi ti condanna a una vita infernale: ogni cosa che dici viene giudicata, rilanciata, vivisezionata».

 

Cosa pensa del movimento #Me Too contro le molestie?

«Certe rivendicazioni sono giuste, ma stiamo andando troppo lontano. La guerra contro gli uomini è inaccettabile».

 

È d'accordo con Catherine Deneuve che, con altre cento intellettuali, ha difeso il diritto maschile alle avances?

«Ammiro Catherine e ha fatto bene a dire quello che pensa. Le donne devono essere rispettate e soprattutto pagate come gli uomini, ma il tema è complesso. Bisogna distinguere tra violenza sessuale e corteggiamento. Noi donne non siamo vittime in cerca di protezione. Sappiamo difenderci benissimo».

 

Emmanuelle Seigner

A lei è mai capitato di venire importunata?

«Tutti i registi che mi hanno diretta si sono comportati in maniera ineccepibile. Unica eccezione, Jean-Luc Godard: durante le riprese di Detective mi chiese di rimanere completamente nuda».

 

E lei come reagì?

«Avevo solo 18 anni, non ero affatto d'accordo e lasciai arrabbiatissima il set. Quando tornai qualche giorno dopo, capii che avevo vinto perché il regista mi disse: hai guadagnato il diritto di tenere le mutande».

 

È soddisfatta della sua carriera?

«Non mi accontento mai, cerco continuamente di superarmi. È il motivo per cui detesto rivedere i miei film, mi troverei troppi difetti».

Eva Green e lei, due primedonne sul set: siete riuscite a non litigare?

«Ci siamo trovate, siamo diventate amiche. Amo mantenere buoni rapporti con le persone con cui ho lavorato».

 

Emmanuelle Seigner2

C'è un personaggio, tra i tanti che ha interpretato, che le somiglia particolarmente?

«Un paio in altrettanti film di Roman: la protagonista di Frantic, l'attrice spregiudicata di Venere in pelliccia».

Cosa le piace fare al di fuori dal cinema?

«Cantare in un gruppo rock: uscirà presto un mio nuovo disco. Faccio anche yoga e sport. Ma negli ultimi mesi ho lavorato come una pazza: ho interpretato la serie tv The Fall e il nuovo film di Julian Schnabel At eternity's Gate su Vincent Van Gogh. Mescolo i generi per non rischiare di annoiarmi».

 

Qual è il complimento che preferisce ricevere?

«Mi piace sentirmi dire che sono un tipo singolare. Anche se essere indefinibile rischia di diventare un handicap».

Con un maestro in casa, non ha mai la tentazione di diventare regista?

«Scherziamo? Uno in famiglia basta e avanza. Dietro la cinepresa io farei solo disastri».

 

 

Emmanuelle Seigner1emanuelle seigner c

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…