''ER MUTANDA'' MAHMOOD RINGRAZIA FREDDY MERCURY: ''PRIMA DI SANREMO GIOVANI HO VISTO 'BOHEMIAN RHAPSODY' E HO PIANTO TRE VOLTE. MI HA DATO LA CARICA'' - SU ULTIMO CHE LO CHIAMA 'RAGAZZO': ''IL NERVOSISMO GIOCA BRUTTI SCHERZI. E POI MI HANNO CHIAMATO IN MODI MOLTO PEGGIORI'' - ''SONO FIDANZATO MA NON DICO ALTRO. MIO PADRE? NON SI È FATTO SENTIRE MA SE LO FACESSE…'' - INTERVISTA A 'CHI'
Gabriele Parpiglia per “CHI”
tv sorrisi con volo e mahmood senza ultimo
Non sono un rapper, non sono un trapper. Io sono un cantante e canto e scrivo le melodie che mi piacciono. Se volete etichettarmi, dite pure che suono “moroccan-pop”. Prima della vittoria al Festival di Sanremo avevo 20mila seguaci su Instagram. Oggi sono a 330mila. Pazzesco». Incontriamo Alessandro Mahmoud – italianissimo di Gratosoglio, Milano sud, ma con padre egiziano – poco prima del suo ingresso a Radio Deejay per l’ennesima intervista. Spillargli qualcosa di esclusivo non è facile, ma per “Chi” il vincitore del Festival fa un’eccezione e si racconta tra amore, progetti, sogni e… un rimpianto.
Domanda. Alessandro, ha visto che il Codacons ha presentato un esposto perché il televoto designava vincitore Ultimo?
Risposta. «Sì, ho saputo. Sinceramente? Non me ne frega niente. Non ho scritto io il regolamento. Non posso sentirmi in colpa per aver vinto. Sono un tipo pacifista, credo nella buona stella e forse la mia buona stella si chiama Freddie Mercury. Il Festival l’ho vinto, ognuno faccia i ricorsi che vuole».
D. Che cosa c’entra il cantante dei Queen?
R. «La sera prima di Sanremo giovani, la gara che mi ha permesso di volare tra i big, ho visto Bohemian Rhapsody. A parte che ho pianto tre volte per la bellezza della pellicola, mi ha trasmesso un’energia, una carica particolare. Sono convinto che mi abbia portato fortuna. E, se non fosse così, mi piace pensarlo».
D. E quando il polemico Ultimo l’ha chiamata “ragazzo”, dimenticandosi il suo nome in sala stampa?
R. «Il nervosismo gioca brutti scherzi. Siamo giovani, capita. Secondo lei mi offendo se mi chiamano “ragazzo”? Ne ho sentite di peggio. Quando facevo il cameriere, all’inizio i miei cappuccini facevano schifo: crede che non mi abbiano offeso più di una volta? Poi sono diventato “il re dei cappuccini”. Ancora oggi li faccio da dio e sorrido quando mi dicono “Bravo”. Un sorriso ammazza ogni polemica. Forse il mio è uno stile di vita, non lo so. Ma so che sto bene».
D. Provi a sognare in grande: dopo Sanremo…
R. «Voglio San Siro! Se proprio devo, la sparo grossa».
ignazio boschetto abbraccia mahmood
D. Nel mezzo c’è l’Eurovision Song Contest. Ha sciolto le riserve? Andrà?
R. «Ci stiamo pensando, ma voglio farlo. è esploso un mondo incredibile tra le mie mani, ora mi devo saper gestire. Ma lo voglio fare: sì, andrò».
D. Sette anni fa ha partecipato a X- Factor: eliminato alla terza puntata. Non l’hanno capita…
R. «No. Non ci siamo capiti. All’epoca non scrivevo canzoni, non avevo la “mia” musica tra le mani; diciamo che io non sono servito a loro, né loro a me».
D. Lo rifarebbe?
R. «D’istinto direi no. Però se è servito per portarmi qui, allora devo accettarlo come un passaggio che c’è stato nella mia vita».
D. Chi ha vinto Sanremo?
R. «Claudietto Baglioni, un grande! Non l’ho ancora ringraziato. Lo faccio attraverso “Chi”. Tra i sogni, aggiungo un duetto con lui: sarebbe il massimo».
D. Ha visto il video in cui la sala stampa insulta il Volo?.
R. «Mi dispiace da morire per i ragazzi: non se lo meritano. Né loro, né nessun altro artista. Poi scattano meccanismi di nervosismo e non va bene. Grande dispiacere, grande rammarico. Lo stesso discorso vale per Ultimo».
D. Lei ha dedicato la vittoria a sua madre e sua zia. Di suo padre dice che i rapporti sono fermi…
R. «Fermi da tempo immemorabile. Non si è fatto vivo ancora. Ma se non dovesse succedere, non fa nulla. E poi, oggi con lui parlerei di musica. Stop».
D. E la sua vita privata?
R. «So che cosa vuole chiedermi: sono fidanzato? La risposta è sempre sì, lo sono. Ma non aggiungo altro».
D. Nemmeno una dedica al suo amore?
R. «Quelle si fanno in privato».
D. Quanti tatuaggi ha?
R. «Quattro, ma nascosti. Voglio che restino qualcosa di mio. Se stendo le braccia, nessuno li vede, nemmeno io. Sono geloso di questa mia parte di privato, fisico e mentale».
D. Il messaggio che l’ha colpita di più dopo la vittoria?
R. «Quello del regista Ferzan Ozpetek, uno dei giudici di qualità: è stato molto carino, davvero. Inaspettato».
D. Si apre un futuro da attore?
R. «La musica è il centro della mia vita, ma chi lo sa: mai dire mai. Ancora devo svegliarmi da questo sogno. Senza polemiche, senza politica, senza temi che allontanino dalla musica».
D. Se chiude gli occhi, che cosa pensa?
R. «Al cappuccino. Mi fa tenere i piedi saldi a terra, mi riporta a quando facevo il cameriere e segnavo le canzoni sul taccuino. Quella parte di me non mi abbandonerà mai».
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