simona ercolani stefano coletta

CI SCRIVE SIMONA ERCOLANI: ‘CARO DAGO, STAND BY ME PURTROPPO NON È IL PRODUTTORE INDIPENDENTE CHE FATTURA DI PIÙ ALLA RAI. PER IL MOMENTO ABBIAMO SOLO LA “COLPA” DI SOTTRARRE QUALCHE FRAZIONE DI PALINSESTO AI FORNITORI GIGANTI DELLA RAI, DI SVILUPPARE PROGETTI ITALIANI IN UN MONDO SOMMERSO DI FORMAT STRANIERI. DI DARE LAVORO A 400 FRA DIPENDENTI E COLLABORATORI. DI PAGARE LE TASSE ALLO STATO ITALIANO. SONO COLPE CHE MI ASSUMO CON GIOIA’

 

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Caro Dago,

non sai quanto mi dispiace dover smentire il vostro articolo ma, mio malgrado, la Stand By me non è il produttore indipendente che fattura di più alla Rai. Diciamo che è un obiettivo che ci piacerebbe molto raggiungere, ma i dati raccontano un’altra storia.

ezio mauro simona ercolani foto di bacco

 

Nonostante gli sforzi e l’impegno, noi siamo solo dei lillipuziani, visto che ben l’80% delle ore prodotte esternamente dalla Rai è nelle mani di pochi giganti! Purtroppo, tra le decine di società che lavorano per la Rai, la Stand By Me è tra quelle che fatturano e guadagnano di meno. Ci sono altri produttori indipendenti che fatturano 10 volte tanto. Quindi, ahimé, siamo molto lontani dall’obiettivo.

 

La tua informatissima fonte, alla quale non devo proprio stare simpatica, evidentemente ha scopi diversi da quelli di denunciare lo strapotere di alcuni fornitori, altrimenti avrebbe pescato tra contratti molto ma molto ma molto più interessanti dei nostri.

simona ercolani stefano coletta foto di bacco (2)

 

La Stand by me è una società che lavora da molti anni e produce per Sky, Discovery, Mediaset, Disney, Fox, History Channel, Crime&Investigation, Laeffe tv, Tv2000, National Geographic, Gruppo GEDI e molti altri. Nell’ambito di tutto questo, la Rai rappresenta meno di un terzo del nostro fatturato. Quindi speriamo che il tuo auspicio possa trasformarsi in realtà in un futuro prossimo. Come recitava un noto spot, mi auguro vivamente che “Siamo piccoli, ma cresceremo! ”

 

Per il momento abbiamo solo la “colpa” di sottrarre qualche frazione di palinsesto ai fornitori giganti della Rai, di sviluppare progetti italiani in un mondo televisivo sommerso di format stranieri. Di dare lavoro a 400 fra dipendenti e collaboratori. Di pagare le tasse allo Stato italiano. Sono colpe che mi assumo con gioia: credo nel mio Paese, nella sua cultura, nell’ingegno dei suoi cittadini. Sono un’italiana orgogliosa di fare tv italiana.

 

fabrizio rondolino e simona ercolani al gay pride

Simona Ercolani

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