2023pulci0702

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – “IL MESSAGGERO” PUBBLICA UNA FOTO DEI FAMILIARI DI HASIB OMEROVIC. LA DIDASCALIA RECITA: “LA FAMIGLIA DEL 36ENNE IN CAMPIDOGLIO IL 22 SETTEMBRE SCORSO CON LE T-SHIRT CON SCRITTO ‘GIUSTIZIA PER HASIB’”. NELL’IMMAGINE CONGIUNTI INDOSSANO MAGLIETTE CON LA SCRITTA “VERITÀ PER HASIB!”. A CHE SERVONO LE DIDASCALIE SE AL “MESSAGGERO” NON SANNO LEGGERE?

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

ezio mauro

«Il fronte della giustizia, scelto come simbolico da tutte le destre che si sono avvicendate al governo, moderate o radicali, rischia così di diventare la prima vera pietra d’inciampo di Giorgia Meloni», scrive Ezio Mauro sulla Repubblica, quotidiano che ha diretto dal 1996 al 2016.

 

Esemplificazione davvero infelice, oltreché errata. Pietra d’inciampo, secondo Lo Zingarelli 2023, è la «targa commemorativa in ottone incorporata nella pavimentazione stradale di una città, posta davanti all’abitazione di una vittima delle deportazioni nei campi di concentramento nazisti per rinnovarne la memoria».

 

giorgia meloni 5

Le pietre d’inciampo, dal tedesco Stolpersteine, sono state inventate nel 1996 dall’artista berlinese Gunter Demnig. Sono piccoli blocchi piantati nel selciato, ricoperti sulla faccia superiore dalla piastra di ottone che reca le generalità delle vittime del Terzo Reich.

 

Sono state collocate finora in una trentina di Paesi. Fra l’altro, la denominazione Stolpersteine è stata registrata da Demnig presso l’Ufficio tedesco brevetti e marchi dal 2006 e a livello europeo dal 2013. Pertanto Mauro ha usato impropriamente un marchio protetto.

angelo panebianco foto di bacco (3)

 

***

Angelo Panebianco nell’editoriale di prima pagina sul Corriere della Sera: «Proprio pensando ai cittadini ucraini, combattenti e non». Tu quoque, professore! No e non sono avverbi di negazione che hanno usi nettamente distinti.

 

L’avverbio negativo olofrastico (detto così perché, da solo, costituisce un’intera frase) in italiano è soltanto no, come si evince anche dal titolo del romanzo Uomini e no di Elio Vittorini.

 

matteo messina denaro meme 6

Ecco che cosa scriveva in proposito Aldo Gabrielli nel suo Dizionario linguistico moderno (Edizioni Scolastiche Mondadori), pubblicato nel 1956: «Sbagliano perciò quelli (e non son pochi) i quali dicono, per esempio: “Che tu mi creda o non, poco mi interessa”, “Torni a casa o non?”, “Verrai o non a teatro?”, “Usato o non, il libro bisogna pagarlo”, e simili. In tutti questi casi si deve usare la forma tonica o no: “Che tu mi creda o no...”, “Torni a casa o no?”, “Sai dirmi quando si deve usare o no l’articolo determinativo?”, eccetera».

 

***

Riferendosi al boss mafioso Matteo Messina Denaro nella rubrica Parliamone con... sul settimanale Chi, Maurizio Costanzo osserva: «Mi ha stupito non vederlo con le manette ai polsi, sono sincero».

 

L’illustre collega è un po’ in arretrato con l’aggiornamento professionale, obbligatorio per gli iscritti all’Ordine dei giornalisti. Infatti le «Regole deontologiche relative al trattamento di dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica» (Gazzetta Ufficiale, 4 gennaio 2019) al comma 3 dell’articolo 8, «Tutela della dignità delle persone», stabiliscono che le persone medesime «non possono essere presentate con ferri o manette ai polsi».

 

***

La Stampa, il tappo non e stato ingerito

Incipit dell’editoriale di Pietro Senaldi, condirettore di Libero, in prima pagina: «Sottosegretario Durigon, domenica e lunedì prossimi si vota in Lazio per eleggere il successore del presidente della Regione, il piddino Zingaretti e lei, in piena campagna elettorale, è finito nel mirino per l’acquisto della sua abitazione».

 

Quindi il presidente della Regione Lazio sono due, Nicola Zingaretti e Claudio Durigon? No? Allora occorreva una virgola dopo «Zingaretti», magari un punto e virgola. Inoltre, messa così, sembra che Durigon abbia acquistato la casa di Zingaretti.

 

***

Il Messaggero, la verita? diventa giustizia

Il Messaggero pubblica una foto dei familiari di Hasib Omerovic, precipitato il 25 luglio scorso da una finestra a Primavalle, dopo un blitz della polizia. La didascalia recita: «La famiglia del 36enne in Campidoglio il 22 settembre scorso con le t-shirt con scritto “Giustizia per Hasib”». Nell’immagine i quattro congiunti indossano magliette con la scritta «Verità per Hasib!». A che servono le didascalie se al Messaggero non sanno leggere?

 

***

Sul Corriere della Sera, Monica Colombo intervista Martina Colombari e Alessandro Costacurta, insieme da 27 anni. Domanda: «La più bella d’Italia ha un difetto?». Risposta di Costacurta: «Ha la mania di voler avere sotto controllo tutto ciò che gli gravita attorno». Il gender dilaga.

 

***

Gazzetta di Parma, guida sulle strisce pedonali

Dall’Osservatore Romano: «Con l’arrivo, nel pomeriggio di ieri, venerdì 3 febbraio, all’aeroporto di Giuba, ha avuto inizio la seconda tappa del viaggio di Papa Francesco in Africa.

 

Dallo scalo internazionale il Pontefice si è recato in automobile al Palazzo presidenziale nella capitale del Sud Sudan, per la visita di cortesia al capo dello Stato». Il cronista informa che alla visita hanno partecipato «l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, e il moderatore dell’Assemblea generale della Chiesa di Scozia, il pastore Iain Greenshields».

 

E specifica: «Dopo aver incontrato in privato nel suo studio il presidente della Repubblica, il vescovo di Roma ha raggiunto la “Board Room” per salutare i cinque vice presidenti Riek Machar Teny Dhurgo, James Wani Igga, Taban Deng Gai, Rebecca Nyandeng Garang De Mabior e Hussein Abdelbagi».

 

Infine rileva che «il primo appuntamento pubblico nel Paese» è stato «scandito dai discorsi del capo dello Stato, dell’arcivescovo Welby, del pastore Greenshields e di Francesco».

Fatto Quotidiano, ucciso a morte

 

Sì, vabbè, ma come si chiamerà il presidente della Repubblica del Sud Sudan? L’Osservatore Romano non lo dice. «Visita di cortesia» mica tanto. *** «Brindisi: bimbo di un anno e mezzo ingerisce un tappo e muore soffocato», titola il sito della Stampa. Impossibile.

 

Ingerire significa mandare giù nello stomaco. Se il tappo fosse finito nello stomaco (altamente improbabile), il piccino non sarebbe morto soffocato. Il testo conferma: «L’oggetto si sarebbe incastrato nella trachea, ostruendo le vie respiratorie».

 

***

Dal sito del Fatto Quotidiano: «Ha tirato un pugno sul muso di un cammello e l’animale, che non aveva fatto nulla per meritarselo, ha reagito e l’ha ucciso a morte». Cronista bollato a vita.

ANDREA PELLEGRINI

 

***

Dalla pagina Facebook della Gazzetta di Parma: «Modena, è morta la ragazza di 17 anni investita da un calciatore alla guida di un Suv sulle strisce pedonali». Quindi il calciatore faceva avanti e indré con l’auto sulle zebrature stradali?

 

***

Stando al Clamoroso che apre Anteprima, «Il Principe di Machiavelli è composto di 28.500 parole». Per l’esattezza sono 27.885, cioè 615 in meno.

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…