zuckerberg facebook boomer

FACEBOOK ORMAI È DIVENTATO IL SALOTTO DI BOOMER, BUONGIORNISTI E CREDULONI DI FAKE NEWS - FINE DI UN'EPOCA, PER LA PRIMA VOLTA IN 18 ANNI CALANO GLI UTENTI GIORNALIERI DEL SOCIAL DI ZUCKERBERG: E TE CREDO, I GIOVANI HANNO TRASLOCATO SU TIKTOK, LASCIANDO LA PIATTAFORMA NATA NEL 2004 AI 50-60ENNI CHE NON DISTINGUONO UNA BUFALA DA UNA FOTO DI GATTINI - L'ANAGRAFE, NEL MERCATO DELLA RIVOLUZIONE DIGITALE, CONTA: IN NEGATIVO...

1 - SOCIAL NETWORK PER BOOMER, IL FUTURO PRESENTA IL CONTO

Massimiliano Panarari per “La Stampa

 

FACEBOOK PER BOOMER

(Social) Game Over. E anche molto altro. La diminuzione, per la prima volta in 18 anni, del numero di utenti attivi giornalieri di Facebook segna la fine di una stagione. E di un'epoca, quella in cui Mark Zuckerberg era uno degli indiscussi Dominatori dell'Universo (tecnofinanziario), per dirla con un riferimento a quella cultura geek - e nerd - da cui proviene.

 

Proprio per reagire alle difficoltà in corso da tempo (anche sul piano politico, giudiziario e delle critiche dell'opinione pubblica) si è inventato la corsa al Metaverso, mentre altri Sultani del Silicone lanciavano quella allo spazio.

 

mark zuckerberg

Così le Borse, sismografi precisi di ciò che si muove fuori dalle loro stanze, hanno presentato un conto salatissimo. Nessun pasto è gratis; e questo è un saldo da annuncio di finale di partita.

 

E da sunset boulevard, come ci insegna l'inesorabile legge storica dell'ascesa e caduta degli imperi. La soluzione prospettata da Zuck è spingere su video e realtà virtuale, però c'è ancora poco (e quel che c'è sta perdendo denaro).

 

E, soprattutto, il core business rimane un social network, e annessi, per boomers. E l'anagrafe, nel mercato governato senza pietà dalla digital disruption, conta. In negativo.

 

2 - IL COMPLEANNO NERO DI FACEBOOK

Francesco Semprini per “La Stampa

 

BOOMER SU FACEBOOK

«Una disfatta epica». Così i mercati hanno archiviato il giorno più buio della storia di Facebook, un giovedì nero che coincide con la vigilia del suo diciottesimo compleanno.

 

La "maturità" amara del re dei social (vide la luce il 4 febbraio 2004 a Cambridge in Massachusetts, per migrare poi a Menlo Park, California) è stata segnata da un calo del 26% della società madre, Meta Platforms.

 

Una debacle finanziaria che per è stata definita unica rispetto a qualsiasi altro episodio che Wall Street o Silicon Valley ricordino. Il patron Mark Zuckerberg non nega che la sua creatura sta affrontando gli effetti di una spietata concorrenza, in particolare dall'app di condivisione di video virali TikTok.

 

Il catalizzatore al ribasso è stata infatti la notizia che, per la prima volta, la crescita degli utenti di Facebook sembra aver raggiunto un tetto massimo, segnale che il mercato di "user" sia saturo.

 

mark zuckerberg

Il crollo di giovedì ha spazzato via oltre 200 miliardi di dollari di valore di mercato, una cifra senza precedenti nella storia del comparto azionario, e gli investitori si sono posti una domanda che una volta sembrava impensabile: sono finiti i giorni migliori per Facebook, uno dei titoli tecnologici maggiormente detenuti nei portafogli?

 

Interrogativo che ha pesato sul Nasdaq (-2,7%) già penalizzato dal momento di debolezza del comparto tecnologico, e sugli altri listini azionari. A pagare è anche Mark Zuckerberg che ha visto il patrimonio personale, stimato in 113 miliardi di dollari, precipitare virtualmente di circa 24 miliardi.

mark zuckerberg meta

 

Guardando i numeri, Meta ha fatto i conti col calo dei profitti nella quarta trimestrale del 2021 e con la perdita di un milione di utenti del suo social (la prima in 18 anni), sommati alle deludenti previsioni per l'anno in corso.

 

Il colosso digitale ha chiuso gli ultimi tre mesi dell'anno scorso con ricavi per 33,67 miliardi di dollari (contro i 28,07 miliardi di un anno prima e in linea con le sue previsioni) ma ha registrato un utile netto di 10,29 miliardi di dollari (-8%), sotto le attese degli analisti.

 

mark zuckerberg

Per il trimestre in corso Meta prevede invece ricavi tra i 27 e i 29 miliardi di dollari, mentre gli analisti si attendevano una cifra intorno ai 34-35 miliardi: si tratterebbe della crescita più debole della sua storia.

 

Risultati che avevano già fatto perdere al titolo oltre il 20% nelle contrattazioni after-hours, segnando una svolta drammatica per un'azienda che ha registrato guadagni di azioni ogni anno tranne in quello della sua offerta pubblica iniziale del 2012 (come era prevedibile).

 

MARK ZUCKERBERG METAVERSE

Tanto da alimentare la preoccupazione che il prodotto di punta di Meta Platforms e il principale produttore di denaro pubblicitario si siano assestati dopo anni di guadagni costanti.

 

«È l'inizio della fine?», è la domanda che pone l'analista Michael Nathanson sentito da Bloomberg. Re Zuck riconosce che la risposta di Meta a TikTok, ovvero Reels, sta crescendo rapidamente, ma con un processo di monetizzazione lento, pertanto ha chiesto agli investitori pazienza assicurando loro che il prodotto acquisterà in valore.

 

facebook

I vertici del gruppo ritengono tuttavia che la causa principale della brusca frenata sia la nuova policy inaugurata lo scorso aprile da Apple, che ha modificato il software degli iPhone per chiedere agli utenti se vogliono essere tracciati.

 

Gran parte risponde no, impedendo a Meta la vendita di pubblicità personalizzata in funzione dei gusti e delle abitudini dei consumatori, che finora aveva fatto la fortuna della società.

MARK ZUCKERBERG

 

Il cambio di procedure costerà più di 10 miliardi di dollari in mancate vendite nel 2022, pari a circa l'8% del totale dei ricavi dello scorso anno.

 

Zuckerberg ora spera nel metaverso, considerato il futuro del web, un'ambizione che fin qui gli è costata decine di miliardi di investimenti in Facebook Reality Labs. Ma i risultati sono ancora da vedere.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO