vauro

“FAI SCHIFO, FATTI CURARE” – VAURO NELLA BUFERA SOCIAL PER LA VIGNETTA CON LA FIGLIA DI GIORGIA MELONI – IL RITRATTO AL FIELE BY "IL GIORNALE" - "MATITA CAROGNA E ARMATA ROSSA, IL VIGNETTISTA È L’ULTIMO TRUCIOLO DEL SOVIETISMO, MA SERVE A SODDISFARE LA SINISTRA RADICAL CON LA BAVA ALLA BOCCA, GLI ANTIBERLUSCONIANI DI RISULTA E I BERIZZI IN ASTINENZA DA NEOFASCISMO. NIENTE DI PIÙ. E COME HA CONFESSATO IL COLLEGA MAKKOX: “DICIAMO CHE VAURO MI FA LIEVEMENTE CAGARE”

Estratto dell'articolo di Luigi Mascheroni per “il Giornale”

 

VAURO

Matita carogna e vignette bastarde, Vauro Senesi, da Pistoia, terra di bestemmie musicali, lampredotto e uomini discordevoli, crudeli e salvatichi, odia tutti e da tutti è odiato. «Ibboia!». Vauro fa tana a sé, è insofferente del mondo e ringhia - graffi e grafite - contro chiunque. Per lui tutti gli uomini pari sono. Homo homini lapis.

 

Forte della massima «La satira deve avere limiti per superarli continuamente», ma anche del detto «Né per scherzo né per burla, intorno al culo un ci vó nulla!», Vauro Senesi – occhialino alla Trotskij e pizzetto alla Lenin, perché la rivoluzione è anche una sfilata di gala – ha infilato il suo matitone in ’ulo a ministri, giornalisti, prelati, capi di Stato, presidenti, Papi e rabbini. Tiè!

 

Sempre pericolosamente in bilico fra satira e cattivo gusto, più sbilanciato verso il secondo che la prima, è stato condannato per vilipendio a causa di una vignetta su Gesù. È stato sospeso dalla Rai per un’altra sui terremotati dell’Aquila. Ha attaccato Mattarella. Ha fatto della sua Papeide su Wojtyla un business. Ha ritratto Zelensky col nasone adunco – l’antisemitismo senza limitismo – ma soprattutto ci ha lasciato un monumentale Codice Atlantico con disegni, caricature e vignette di Matteo Salvini, il suo soggetto preferito, declinato in tutti i fascismi possibili; di Silvio Berlusconi, al quale però in fondo ha voluto bene, tanto da volergli dare un bacio in bocca per ragioni di geopolitica ucraina; e con particolare fantasia anche della Meloni: l’Ur-fascismo in matita nera.

(...)

vauro vignetta meloni

 

Uomo di parte, fazioso, toscanaccio di fiche e Vanni Fucci, falce, martello e ribollita, Vladimir Il’ic «Vaurianov» ha vissuto tutte le sfumature del peggior sovietismo all’aglione, sempre schifando il Pd. Ha fatto parte del comitato centrale del Partito dei Comunisti italiani di Cossutta e Diliberto, poi ha sostenuto la Rivoluzione civile di Ingroia, quindi ha fatto fronte con Potere al Popolo!, ha flirtato con la Lista Tsipras e infine votato De Magistris...

 

Uno il cui amore per il comunismo è inversamente proporzionale al disgusto per il renzismo.

 

Carboncino nero e bandiera rossa, Vauro vive fuori dal tempo – da cui il soprannome «TirannoVauro» - in un eterno ritornello del vecchio inno sovietico, gira solo in motorino e con i mezzi pubblici nel mito del sottoproletariato urbano, cita Majakovskij, di solito a cazzo, veste con abiti comprati a Porta Portese, al banco del russo Stanislao, cinturone da truppa dell’Armata rossa, maglietta a righe bianche e blu, non la tropézienne di Picasso, ma la Tel’njaska della Marina dell’Unione sovietica, Stella Rossa al collo, e nel suo attico immigrazionista al Viminale accumula cimeli e memorabilia sovietiche (alla fine tutti abbiamo il nostro busto di Mussolini in casa), divise originali dell’Armata rossa, tute dei cosmonauti sovietici, i ritratti di Gagarin e di Valentina Tereškova, prima donna nello spazio, epica Cccp e oggi fedelissima putiniana.

vauro l aria che tira

 

Vauro è così: sopravvive nel crepuscolo della Grande Rivoluzione di Ottobre, venera il despota venezuelano Nicolás Maduro, rimpiange la Cuba castrista, segue con ottimismo la parabola della Corea del Nord. Vauro sembra uscito dalla Casa del Popolo di Quarrata nel film Berlinguer ti voglio bene, e siamo nel 2023... Se la satira dev’essere partigiana, lui lo è di più.

 

Settario molto più del necessario, agent provocateur del peggior buonismo d’accatto, moralista che rasenta l’integralismo, consonanti aspirate e spara cazzate, Vauro Senesi nel mazzo del mercante in fiera del grande talk show televisivo è una carta fondamentale, che va bene per qualsiasi rete perché copre in modo straordinario quella fascia lì, quella dei tweet di Rula Jebreal, i commenti queer della Murgi*, le teleprediche piagnucolose di Saviano, le lectio extra lege del professor Montanari, le freddure riscaldate di Bottura, le ripassate antisemite di chef Rubio, i pipponi arcobaleno della Cuzzocrea...

 

(...)

GIOVANNI MINNIE DONZELLI - VIGNETTA DI VAURO SUL FATTO QUOTIDIANO

Sì, va bene «Cuba, qué linda es Cuba!» ma poi le vacanze nostalgiche le lascia ai vecchi militanti e lui va con la famiglia a New York. Bello l’anticapitalismo, discriminante minima per chi si dice comunista, però le tue vignette, caro Vauro-«No big tech»-Senesi, le vendi a 130 euro a botta su Etsy.com. Fare il socio con le multinazionali degli altri.

 

Le vignette a volte scalfiscono il potere di coloro cui sono destinate, altre rafforzano l’imbecillità di chi le disegna. Domanda: ma da dove viene, ultimamente, il gusto perverso di Vauro per i bambini e i defunti?

Vauro: c’è chi non lo sopporta e chi non può farne a meno.

 

(...)

vauro

D’accordo, Vauro non è Vincino (era un’altra cosa: radicale, uomo di mondo, poca ideologia e molta verve), e non è neppure Riccardo Mannelli, altro pistoiese, al confronto un George Grosz della vignetta. Vauro, vignettaro più che vignettista (gli manca l’esprit de finesse) va bene per la sinistra con la bava alla bocca, gli antiberlusconiani di risulta e i berizzi in astinenza da neofascismo. Niente di più. E come ha confessato una volta il collega Makkox, «Diciamo che Vauro mi fa lievemente cagare».

la vignetta di vauro su volodymir zelsnkyLA VIGNETTA DI VAURO SULLA VITTORIA DI GIORGIA MELONI ALLE ELEZIONI POLITICHEVIGNETTA VAURO - DRAGHI E MATTARELLAvauro e la manifestanteTWEET SUL NASO DA EBREO DI ZELENSKY NELLA VIGNETTA DI VAUROvignetta di vauro su gino strada vauro salviniVIGNETTA DI VAURO SU FEDERICO RAMPINIvauro non è l'arenaLA VIGNETTA DI VAURO SU ZELENSKY E PUTINVIGNETTA DI VAURO SU FIAMMA NIRENSTEIN vauro vignetta zelensky

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…