curon

''FAREMO DIECI SERIE ITALIANE ALL'ANNO ENTRO IL 2022'' - DEI PIANI DI CONQUISTA DI NETFLIX PARLA ILARIA CASTIGLIONI: ''QUANDO HO VISTO L'IMMAGINE DEL CAMPANILE SOMMERSO DI CURON, E HO LETTO IL SOGGETTO, HO CAPITO CHE…'' - IL SERVIZIO HA IMBROCCATO UN FILONE CHE GLI ALTRI QUASI IGNORAVANO: LE FICTION PER RAGAZZI - MISSIROLI, ELENA FERRANTE, E I NUOVI PROGETTI

Gianmaria Tammaro per ''La Stampa''

 

ilaria castiglioni

Quando ha visto l' immagine del campanile sommerso, e ha letto il soggetto e ha ascoltato gli sceneggiatori di Curon, Ilaria Castiglioni ha immediatamente capito di trovarsi davanti a una storia che meritava di diventare una serie tv. «L' ho seguita per quasi un anno, quando lavoravo ancora a Indiana. Poi, lo stesso giorno in cui sono iniziate le riprese, sono passata a Netflix».

 

Oggi Castiglioni è la manager delle serie originali italiane del servizio streaming, e Curon, disponibile dal 10 giugno, è la sua prima creatura: un mistery ambientato in un paesino del Nord Italia, dove una madre scompare e i suoi due figli cominciano una ricerca senza fine, tesa e surreale. «Più una storia riesce a essere radicata nel territorio - dice - e più risulta vera nelle intenzioni e nella narrazione».

 

Come si trova il giusto equilibrio tra aspirazioni internazionali e visione locale?

«È importante lavorare sulla qualità, e anche sull' ecosistema che ci circonda. Noi vogliamo parlare ai nostri spettatori, aiutarli a crescere e a scoprire nuove cose. E questo si fa innovando e scommettendo su idee e talenti».

 

Perché in questi anni Netflix sta producendo così tante serie per ragazzi?

«Perché non c' erano contenuti simili. Le nostre serie hanno protagonisti adolescenti, ma non si rivolgono solo agli adolescenti. Spesso ci sono delle mode, e quindi per mesi interi riceviamo proposte che si assomigliano. Curon, in un certo senso, rappresenta un' eccezione: apre a un discorso più ampio, multigenerazionale».

 

State lavorando per diversificare ulteriormente la vostra offerta?

curon

«Con Fedeltà e La vita bugiarda degli adulti, andiamo in una direzione differente. Quella, cioè, del dramma puro. A volte si tratta solo di questioni di opportunità».

 

Parliamo di Fedeltà, dal romanzo di Marco Missiroli (Einaudi). A che punto siete?

«La stiamo scrivendo. Sono contenta del lavoro che stanno facendo gli sceneggiatori, Elisa Amoruso, Alessandro Fabbri e Laura Colella. La storia è ambientata a Milano e, come diceva anche lei, parte da un libro. È necessario riuscire a tradurre i monologhi interiori dei protagonisti nel linguaggio televisivo».

 

Che ruolo ha Missiroli?

«In realtà non ha voluto essere coinvolto. Si è fidato di Angelo Barbagallo e di Bibi Film, che producono la serie».

 

Di La vita bugiarda degli adulti, basata sul romanzo di Elena Ferrante (E/O), che cosa può dire?

«Stiamo lavorando con Domenico Procacci e con Fandango.

curon

Siamo ancora in una fase esplorativa, ma stiamo collaborando anche con Elena Ferrante. È un' autrice molto affezionata alle sue opere, e quindi vogliamo che si senta la sua voce».

 

Che obiettivi vi siete dati per i prossimi anni?

«Abbiamo l' intenzione, entro il 2022, di raddoppiare il numero delle nostre serie italiane.

Siamo passati da due a cinque titoli all' anno, e ora ci prepariamo a lanciarne almeno dieci».

Nel vostro archivio, mancano i grandi autori.

«Vengo dal mondo del cinema e ho lavorato con molti di loro.

Da Gabriele Salvatores a Paolo Virzì, da Francesca Archibugi a Sergio Castellitto. Il linguaggio seriale è diverso da quello dei film, richiede un altro tipo di impegno. Per noi è fondamentale puntare sui nuovi talenti, e crescere insieme. Se vuole, facciamo un po' il percorso contrario: vogliamo trovare i futuri grandi autori, sostenerli».

 

curon

Com' è cambiato il nostro mercato in questi anni?

«La velocità è uno degli aspetti che, da produttrice, ho apprezzato di più quando in Italia sono arrivati i nuovi player come Netflix. Entrare in un meccanismo del genere, con la certezza di essere distribuiti, è un grande aiuto per un creativo».

Velocità e qualità, però, non vanno sempre d' accordo.

«Avere una serie ferma per due anni rischia di farti perdere passione e convinzione. In Italia, il ruolo degli scrittori sta crescendo. Così come sta crescendo il peso del produttore creativo: meno manager e più coinvolto nella lavorazione. Ci sono più possibilità per tutti».

 

Che cosa conta?

curon

«La storia. Prima, quando facevo la produttrice, dovevo vendere un progetto ai distributori e un nome importante poteva fare la differenza. Adesso posso permettermi il lusso di lavorare prima di tutto al racconto».

ilaria castiglioni

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…