FAZIO IN CAMPO PER L’ANTI-ANTIPOLITICA - CON I GRILLINOS INCAZZADOS ALLE PORTE, IL FAZIO-SO PRESENTATORE CHIAMA LO SMONTEZEMOLATO MIELI IN DIFESA DELLA FACCIA DA ONESTO CONTABILE DI COOPERATIVA EMILIANA DI BERSANI: “PREFERISCO I POLITICI DI PROFESSIONE” - FULVIO ABBATE: “LA SENSAZIONE CHE I COMPAGNI DI FRITTURA DI PARANZA DI VELTRONI (O DI RISOTTO CON D’ALEMA), SI SIANO GUARDARTI NEGLI OCCHI PER SALVARE IL PAESE DALL’ORDA OTTUSA DELL’ANTIPOLITICA, C’È”…

Fulvio Abbate per il "Fatto quotidiano"

L'altra sera Fabio Fazio, a "Che tempo che fa", suo feudo in appalto alle anime belle di Rai3, intanto che ragionava quieto con un Paolo Mieli meno conciliante del solito rispetto all'esistente che sempre più traballa, ha detto assai convinto di "preferire" i "politici di professione" a chiunque altro, cioè, così immaginiamo, agli arruffapopolo, ai demagoghi narcisisti senza titoli morali di cui l'Italia nostra può storicamente vantare un'ampia selezione, un "pout pourri" direbbero altri - da Masaniello a Guglielmo Giannini con il suo Fronte dell'Uomo Qualunque, dall'inurbano Umberto Bossi all'ultimo arrivato, l'ex comico televisivo Beppe Grillo, senza dimenticare, perché no, il centauro Agostino ‘O Pazzo, che nei primi anni Settanta fu bandiera di antistato anch'egli, ergo eroe dell'antipolitica selvaggia, brada, di strada.

I più crudeli amici di Facebook e di Twitter, sentendo la frase pronunciata da un convintissimo Fazio in difesa (provo solo a immaginare) della faccia da onesto contabile di cooperativa emiliana di Pierluigi Bersani, mi hanno detto che potrebbe avergliela suggerita Michele Serra ("via auricolare!"), uno degli autori nobili del programma.

Perché al momento dell'antipolitica, come insegnava il probiviro munito di pipa e tabacco marca "Clan" sempre presente in prima fila nelle sezioni di un certo partito di sinistra, occorre rimettere la barra al centro dello spirito di responsabilità, e soprattutto vigilare e ancora darsi alla paranoia. Perché non sia mai che di questo passo, a colpi di antipolitica, ci si ritrovi nuovamente con il fascismo davanti ai citofoni di casa, eh?

Effettivamente, la sensazione che i Migliori, i Più Responsabili, i Tenutari del Doveroso Sentire Civile, i Compagni di Frittura di Paranza di Walter Veltroni a Sabaudia (o anche di Risotto con Massimo D'Alema), si siano guardarti negli occhi per altruisticamente - ripeto per l'altrui bene - salvare il paese dall'orda ottusa e ignorante dell'antipolitica che monta come un bisonte qualunquista, c'è, si avverte. Insieme al fantasma di Beppe Grillo, il Convitato di Pietra, anzi, il fantasma di Re Duncan del Macbeth, l'ombra di Grillo che Fazio crede di potere opportunamente esorcizzare attraverso il galateo democratico in uso del proprio salotto selezionato.

Intanto che guardavo Fazio e Mieli a discutere fra loro, mi sono allora provato a immaginare lo svolgimento della riunione-tipo di redazione di "Che tempo che fa". Dunque, gli autori giungono nella stanza e con aria grave si mettono seduti, sentono in petto gli è fiorito il timore della già ampiamente citata antipolitica, non resta loro dunque che trovare una risposta, di più, un antidoto alla deriva, mi sembra quasi di vedere i volti, preoccupati, simili all'Urlo di Munch, forse, il tempo di spartirsi i compiti - "dai, invitiamo Paolo Mieli così avremo una speranza di continuità del bene civile" - e poi come le vergini minacciate dai garibaldini di cui narra Tomasi di Lampedusa nel suo romanzo, si segnano. Il bene è infine così salvo.

 

BEPPE GRILLOfabio fazio1UMBERTO BOSSI IN CANOTTIERA jpegPAOLO MIELI PIERLUIGI BERSANIWALTER VELTRONI

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…