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FECI GOL! - RIO DE JANEIRO ACCOGLIERA’ I TIFOSI IN UN PARADISO ESCREMENTIZIO: IL SISTEMA FOGNARIO E’ QUASI INESISTENTE, TONNELLATE DI SPAZZATURA E LIQUAMI FINISCONO IN MARE, LE ZONE TURISTICHE NON SONO BALNEABILI (E IL GOVERNO HA PURE TAGLIATO I FONDI PER RIPULIRE LA BAIA)
da www.businessinsider.com
Il prossimo mese almeno 400.000 turisti visiteranno Rio De Janeiro in occasione dei mondiali di calcio. Una cosa noteranno nel tragitto dall'aeroporto alla spiaggia: feci umane.
A Rio solo il 40% dei liquami vengono trattati, il resto finisce in fiumi, lagune, spiagge e baie. Tra le 80 e le 100 tonnellate di spazzatura al giorno finiscono nella pittoresca
"Canberra Bay". Il governo intende pulire entro il 2016, soprattutto per agevolare gli sport acquatici delle Olimpiadi Estive.
Mario Moscatelli, biologo che monitora da anni i corsi d'acqua di Rio, definisce la baia "una vera latrina". ha visto galleggiare di tutto: divani, pneumatici, pesci deformati e tartarughe morte. Secondo i dati della INEA (Instituto Estadual do Ambiente) dodici zone del tratto Zona Sul (frequentata da ricconi locali e turisti) non sono balneabili. Non si può nuotare nemmeno alla spiaggia di Leblon, il quartiere in assoluto più costoso.
Mezza popolazione brasiliana non ha accesso a servizi igienici. Le favelas sono fogne a cielo aperto, con escrementi che vanno direttamente in strada. Chiunque vinca le elezioni a ottobre prossimo, dovrebbe investire nel sistema fognario e nei servizi sanitari, invece di costruire la promessa funivia da 723 milioni di dollari.
Tutti nelle favelas, ma anche in spiaggia, sono esposti al problema. E' facile prendersi epatite A, parassiti, diarrea, malattie della pelle o intestinali, leptospirosi. Per le autorità non è una priorità . Già hanno tagliato del 95% il budget destinato alla pulizia della baia: da un miliardo di dollari a 51 milioni di dollari.
Le battaglie, dichiara Moscatelli, sono due: assicurarsi che il governo faccia quanto promesso e far sì che i progressi fatti non vengano poi abbandonati. Non è un problema di mancanza di soldi, ma di mancanza di volontà .
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