FEMMINE CONTRO - BARBARA STEFANELLI, VICEDIRETTRICE FEMMINISTA CON VISTA SU VIA BRERA E BORSETTA PRADA, LANCIA ALLE COLLEGHE IL PROGETTO DI UNA DIRETTA TELEVISIVA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE - MARIA LAURA RODOTÀ RISPONDE: “MI TOGLIETE DAL THREAD? SONO DIMISSIONARIA E AVREI UN SACCO DI COSE DA RACCONTARE MA NON FAREBBERO PIACERE”
maria laura rodota tonia mastrobuoni spose
DAGONOTA
Nella torre d’avorio e pure con il soffitto di cristallo infranto del “Corriere della Sera” le cose continuano come se niente stesse succedendo del mondo. Stamattina solita preoccupazione femministo-politically correct, condita con un po’ di enfasi di sentirsi i migliori.
Ore 10:50, mail della Segreteria Direzione Corsera:
“Qualche volta vale la pena provare. Così Nicola Saldutti scriveva la scorsa estate invitandoci a fare una diretta televisiva che affrontasse la violenza sulle donne. Progetto che avevamo sospeso. E che ora stiamo realizzando per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza. Eccoci qui a provare a dire e a esserci. Stiamo preparando la struttura della scaletta. Contiamo davvero su tutto il Corriere. Su tutti quelli di noi che vorranno esserci negli studi di Milano e di Roma. Sarà un format particolare ispirato al nostro modello di spotlight. Barbara Stefanelli…”
Alla mail della vicedirettrice femminista con vista su via Brera e borsetta Prada, l’esercito ancillare si precipita a lingua fuori. Partono una raffica di mail per contarsi: “Io ci sono”, “Io ci sono”, “Anch’io ci sono”, “pure io dall’esterno”, “io solo in spirito”…
Dopo una ventina di mail del genere (la categoria!) ne arriva una diversa:
Da: Rodota' Maria
079 barbara stefanelli;maria luisa agnese trv 0325 copia
Inviato: mercoledì 16 novembre 2016 11:59
A: Redazione Completa
Oggetto: Re: 25 novembre -diretta video Corriere della Sera
“Mi togliete dal thread? Sono dimissionaria e avrei un sacco di cose da raccontare ma non farebbero piacere”
maria laura rodota tonia mastrobuoni a berlino
Morale: per poter raccontare cose vere che non fanno piacere (ovvero quello che dovrebbero fare i giornali), i giornalisti se ne devono prima andare dal “Corriere della Sera”.