FERMI TUTTI, DAGOSPIA ELEGGE “L’UOMO DELL’ANNO 2017”: E' “EL NEGRO DE WHATSAPP” - IL MISTERIOSO UOMO CON CAPPELLINO, ASCIUGAMANO VERDE E ABBONDANTE RANDELLO CHE HA MESSO IN FALLO LE CHAT DI WHATSAPP CON 'MEME' DI OGNI ORDINE, GRADO E DIMENSIONE - IL SUO SUCCESSO E’ IL RITORNO ALLA CENTRALITA’ DEL PENE, CHE SI FA RIGIDO MA NON IRRIGIDISCE E HA FATTO CADERE IL TABU' DEL...
VIDEO INTERVISTA DI UN BLOGGER SPAGNOLO AL PRESUNTO NEGRO DI WHATSAPP
EL NEGRO DEL WHATSAPP - JOHN JAIRO PEREZ - DISCOS FUENTES
DAGOREPORT
Mi confida Fabrizio: “Io l’ho visto crescere (senza doppio senso) su Whatsapp: lentamente, però, sono cominciate ad arrivare cose da Miami (in occasione del tifone), dal Brasile, dal Portogallo, dalla Gran Bretagna. Ed è un fenomeno così forte che ho l’impressione cominci a condizionare, in qualche modo, anche l’apertura delle foto: tutti, oramai, s’aspettano sempre sempre la spada nera”.
Essì, il virus del cosiddetto “Nero di Whatsapp” ormai è dilagante, oggetto di meme ossessivi e di inchieste pruriginose sulla “impossibile dimensione”, dove il membro smisurato del nero con cappellino e asciugamano troneggia minaccioso, photoshoppati in qualsiasi contesto, dalla scrivania della Regina Elisabetta fino alle terga del tecnico della Nazionale Ventura nel giorno della disfatta, da video celestiali che zummano infine sul “coso” nero a Belen la cui farfallino inguinale riproduce ora “El Negro de Whatsapp”. Fino all’estremo atto di Dagospia di eleggerlo ‘’l’uomo dell’anno”. Una piccola Età del Cazz per noi che non abbiamo avuto l'Età del Jazz?
Su Vice.com si sottolinea che “il primo risultato in italiano è una pagina di Facciabucco—una specie di social network—che si intitola "tutti i meme sul nero di WhatsApp" e il cui counter che segna 200mila visite. Ma ci sono anche oltre 1500 macro diverse sul tema su MemeGenerator, siti che vendono magliette con la sua foto a 16,99 euro, persino un articolo su uno di quei siti "satirici" pieni di bufale, intitolato "Esclusiva: svelata l'identità del nero di WhatsApp”.
DE BELLO FALLICO
Si spiega? E come si spiega? Anzitutto è necessario congratularsi con gli internauti. Perché si dà facilmente per scontato che il membro maschile non faccia più paura o trasgressione. Dritto o a penzoloni, lo troviamo dappertutto, no?. In barba all’”origine del mondo”, sempre meno gettonata, sorpassata dalla culonia babilonia delle Kardashian, il Santo Membro del “Nero” domina l’immaginario ricreativo, come sberleffo, come gioco, come sorpresa, come goliardata.
Ecco. La centralità del fallo, come portatore sano di conoscenza di sé, perché si muove e agisce ben prima del cervello, così assolutamente straordinario da diventare analogia di qualsiasi vittoria del piacere sul dolore, amministra e sbriga nei modi più espliciti, magari scherzosi, anche l'immaginario femminile. Essere o Penessere?, rimuginava tra sé e sé la donna di ieri, sfibrata sotto i colpi dell'isteria catto-fobica.
Oggi, sempre più vispo e numeroso, il mondo femminile ha cominciato a consumare i Rocco Siffredi digitali. Così, il cazzo non è uno strumento "vizioso", da nascondere nelle pieghe di ciacole e pettegolezzi e "mammamia che impressione", ma soggetto della realtà, paracarro dell'immaginazione, misura di tutto.
PIÙ LO BUTTI GIÙ E PIÙ SI TIRA SU
Però. Colpisce ancora oggi perché siamo abituati a vedere esporre come "bello" soltanto il corpo femminile. Ma i tempi cambiano. Le donne mutano. E anche il cazzo-tabù del porno è saltato: piccolo dittatore che impone consumi femminili di video a luci rosse, detta gusti, condiziona rapporti, e il pene ritrova la collocazione deputata.
FALLO IN FOLLA
Anche per i maschietti il Pisello non è più una rimozione da nascondere un po' vergognosamente nell'inconscio (“fossi frocio?”) ma un fatto di vita, erogatore di benessere fisico e stimolatore del comico. Quindi niente camuffamenti metaforici, niente messaggi da ammazza-cazzi. Il pene è.
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