gabriele d'annunzio

IL FIGLIO DI DIO DEFINITO “IL BELLISSIMO NEMICO”, IL FIGLIOL PRODIGO CHE SEMBRA UN TRONISTA E LA BELLA VITA DELLE VERGINI STOLTE: IL VANGELO SECONDO IL "BLASFEMO" D'ANNUNZIO - ESCE UNA RACCOLTA DI SCRITTI POCO ORTODOSSI DEDICATA AL NAZARENO. UN'IDEA AUDACE, PER UNO I CUI LIBRI SONO STATI MESSI ALL'INDICE DALLA CHIESA FINO AL 1966 - GIORDANO BRUNO GUERRI: "D’ANNUNZIO E’ TUTT'ALTRO CHE UN SUPERFICIALE CANTORE DEL VITALISMO SENZA RAGIONE..."

Caterina Maniaci per “Libero quotidiano”

 

gabriele d'annunzio

Un Gesù bambino a cui piace operare miracoli eclatanti, ma che è pure crudelmente vendicativo; un figliol prodigo ammirato come un vip ante litteram perché non ha esitato a vivere tra lussi, agiatezze e raffinatezze, lasciando che il fratello e il padre conducessero una vita rozza e sacrificata.

 

Il ricco Epulone che convince il povero Lazzaro ad abbandonare il paradiso e a scendere fino all' inferno per stare ad ascoltare le mirabolanti avventure di dissolutezza e sperpero del riccastro condannato alla pena eterna; le vergini stolte, sempre nella visione dannunziana, hanno fatto bene a preferire la gioia del canto e della danza anziché controllare l' olio nelle lampade come invece virtuosamente hanno fatto le vergini savie. E il Figlio di Dio viene definito «il bellissimo Nemico».

 

gabriele d'annunzio cover

Certo il Cristo raccontato e raffigurato da uno come Gabriele D' Annunzio non può essere fedele al dettato evangelico e alla tradizione cristiana. Confina sempre pericolosamente con la blasfemia, ma rende testimonianza di un interesse sincero, profondo, lirico e poetico.

 

La questione torna alla ribalta grazie all' interessante operazione editoriale messa in campo dalla Ianieri Edizioni, da lungo tempo impegnata nell' approfondimento dell' opera di D' Annunzio che ha appena mandato in libreria il volume Studi su Gesù.

Appunti, Taccuini, Parabole, (168 pagine, 16 euro).

 

d'annunzio

la prefazione «Le pagine che seguono, con il loro profilo antologico, dimostrano quanto profonda e perseverata fu, nella mente di Gabriele d' Annunzio, l' idea di uno studio in forma artistica sulla vita meravigliosa del Galileo»: nell' acuta prefazione Giordano Bruno Guerri descrive la straordinaria importanza del lavoro di curatela svolto da Angelo Piero Cappello, uno studioso con oltre trent' anni di studi dannunziani sulle spalle, che qui raccoglie le pagine di D' Annunzio dedicate al tema cristologico: frammenti di scritture, parabole, articoli, appunti, riflessioni, che nei progetti dello scrittore avrebbero dovuto essere ordinati, lavorati, composti fino a diventare un vero e proprio racconto della vita di Gesù, che l' autore stesso, molto anni più tardi, definisce, nei suoi intenti, come «sacro e sacrilego».

 

gabriele d'annunzio posa senza veli

Questi scritti fino ad oggi non erano mai stati presentati e ordinati secondo un criterio di continuità tematica e sviluppo cronologico e stanno a testimoniare, dunque, questa seria determinazione a comporre un' opera tutta dedicata a Gesù. Un' idea audace, per uno i cui libri sono stati messi nell' Indice delle pubblicazioni proibite dalla Chiesa fino al 1966. Il progetto non arrivò mai a concretizzarsi, ma esisteva, cosa non conosciuta dai più comuni lettori, seppure appassionati. Questo volume, dunque, aggiunge un tassello al mosaico della multiforme personalità dannunziana.

 

Ecco allora profilarsi l' immagine di uno scrittore tutt' altro che dedito al compiacimento estetizzante, piuttosto lontano dagli stilemi eroico-erotici.

 

Vi si rivela invece un d' Annunzio attratto dalla duplice natura di Cristo, Dio e uomo, profondo conoscitore del racconto biblico, dei vangeli apocrifi e copti. Viene testimoniato il suo grande lavoro sulla parola, sull' essenza lirica e misterica, in un certo senso, della parola stessa.

d'annunzio fiume

 

Spiega ancora Guerri nella prefazione, che lo scrittore «è tutto compreso nella sua opera: un puntiglioso e profondo lavoratore della parola, dotato di una "etica" del lavoro profonda, seria, e rigorosa. E insieme, tutt' altro che un superficiale cantore del vitalismo senza ragione, di un umanesimo integrale e senza dio, di un panteismo o di un panismo senza fede e senza credo: la profondità della parola, nella sua opera, è inscindibilmente legata alla profondità della ricerca».

d'annunzio

 

Una "tentazione", quella per il cristianesimo, comunque disseminata lungo la sua strada. Grazie alla figura di Gesù, appunto, e a quella di San Francesco. L' incontro di D' Annunzio con il grande santo avviene, in un certo senso quasi fisicamente, nel settembre 1897, quando il poeta si reca in visita ad Assisi e dintorni in compagnia di Eleonora Duse. «La preghiera», annoterà poi nei Taccuini, «riempie i chiostri... L' anima del serafico si diffonde per tutta la valle, benedice tutte le soglie, conforta tutti i focolari...». Ma nessuna reale conversione: molta ammirazione e afflato lirico.

giordano bruno guerri

 

san francesco Nel 1898 rivela che vorrebbe scrivere una tragedia francescana nei modi della poesia popolare umbra e delle antichissime laudi drammatiche, intitolata Frate Sole. Nello stesso periodo comincia a concepire il progetto di scrivere una biografia di Gesù Cristo, non solo sul piano storico, ma anche su quello della conoscenza e dell' indagine filosofica, nonché su quello più prettamente religioso, perché sostiene di sentire «continua sopra il mondo» la presenza del sacrificio di Cristo. Fino al sentimento doloroso del mistero della morte, di cui sono intessute così intensamente le bellissime pagine del Notturno.

 

san francesco caravaggio

In una foto presentata nel volume D' Annunzio è ritratto nel meraviglioso monastero di Maguzzano (località del Garda) con due padri trappisti. Un sorriso sereno aleggia sui volti dei religiosi, su quello del poeta il sorriso è meno accennato, più enigmatico. Forse lo sguardo di chi non ha trovato quello che cercava, tuttavia ancora lo ricerca, in preda ad una grande sete, «ho sete, ho sete e non so di che».

d'annunziod'annunziod'annunzio

Ultimi Dagoreport

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME