
FINISCE SEMPRE IN TELE-RISSA - NON È LA FEROCIA DEL WEB IL PROBLEMA, MA L’ITALIA) - SGARBI VS. DAGO (1991): IL VIDEO INTEGRALE MAI ANDATO IN ONDA
SGARBI VS. D'AGOSTINO (1991) - IL VIDEO INTEGRALE MAI ANDATO IN ONDA
http://www.youtube.com/watch?v=q-e1lOXCW8Y
Jacopo Iacoboni per "La Stampa
Nella serata tv dedicata da Mentana al personaggio Bisignani, Giuliano Ferrara - lo sapete - s'è innervosito col conduttore, all'inizio perché secondo lui lo faceva parlare troppo poco, poi via via salendo di tono, «no, c..., se mi interpellano devo rispondere, ma che fai? Come Santoro? io piglio e me ne vado», e «volete trasformare questa riunione in un cesso», e «ipocrita! no, non voglio andare via, sto qui e rompo i c...» (era accaduto per la prima volta a memoria che l'ospite infuriato, sfidato dal conduttore ad andarsene, restasse inchiodato alla sedia).
Fino al conclusivo «è l'ultima volta che metto piede in questo cesso, dove si fanno pettegolezzi del c...». Vero o finto che fosse il tutto, è parsa comunque una nemesi, davanti c'era Mentana che un mese fa se n'era andato da twitter stufo, lamentò, della cultura dell'insulto. S'era rifugiato in tv.
Se ora siamo arrivati a una totale disintermediazione anche delle liti e delle offese, guardate come e dove si sono instancabilmente allenati: per vent'anni un pezzo d'Italia s'è rappresentata nelle risse più sbrindellate, accettandole o meno, chi divertendosi chi no, ma sempre potendo fare poco - se non spegnere la tv.
Nella notte dei tempi si ricorda uno Sgarbi che insulta a raffica D'Agostino, gli versa una bottiglia d'acqua in faccia finché l'altro - con Ferrara nelle singolari vesti di paciere, «ma no no no nooo, non si deve trascendere, buoni, buoni» - gli molla un montante sinistro e gli fa volar via gli occhiali. Parve legittima difesa, era solo un avvio.
Lo stesso Ferrara che nel '93 da Santoro voleva assestare un pugno a Pansa che l'accusava senza prove di essersi pagato la campagna elettorale delle europee dell'89 con la tangenti del Psi. «Ti do un cazzotto», disse Ferrara; ma poi «non voglio prenderti a schiaffi perché hai i capelli bianchi e mi fai pena». Se si ricordano questi due episodi è perché sono originari, è impossibile fissare un inizio: serve solo a ricordare che l'Italia trolleggia e s'insulta da una vita, da molto prima di tutto «l'ambaradan di Internet», direbbe Bersani. Improbabile che le tv berlusconiane siano state la causa; più semplicemente, lo specchio della mutazione antropologica.
La politica su questo s'è data assai da fare. In tv abbiamo visto i leader più significativi del ventennio, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, darsi l'un l'altro dell'«utile idiota» e «dell'ubriaco che si aggrappa alle cifre come ai lampioni» (da Vespa nel duello per le elezioni 2006). Il Cavaliere ha pigliato a parolacce gli elettori di sinistra; ma è anche scivolato via che D'Alema sfottesse Brunetta per le sue fattezze fisiche («energumeno tascabile»). Maurizio Costanzo una volta sostenne «inventai io le risse in tv, ma poi ho capito l'errore». Forse però risse e insulti s'erano autoimposti e basta.
Non tutto s'equivale, anzi. Alcuni ne sono specialisti, manganellatori mediatici, teppisti minori, signore rifatte. Scenate o scenette, beh, basta fare una ricerca su youtube per personaggi chiave, sceglieteli voi. Alla Mussolini fu consentito di dire a Luxuria «meglio fascisti che froci» (su Raiuno). Gente s'è picchiata in diretta (Adel Smith e Pelanda), altri peggio (Zequila e Pappalardo da Mara Venier, programma per mamme e bambini).
Già , pensate a ciò che accade da un pezzo nell'immenso buco nero dei pomeriggi o dei reality. Scene che parvero notevoli nel genere - la Elia e la Yespica che si picchiano all'Isola dei famosi - sarebbero ora considerate momenti di tenerezza. Nell'ultimo anno la mamma di Fiorito - sentendo il figlio irriso in tv - ha chiamato Barbara D'Urso e per vendicarsi le ha urlato in ciociaro «lei è una donna che ha amato tanti uomini»... Il «Ciroo» di Sandra Milo è sfumato nella levità del ricordo.
Poi si scrivono articolesse su twitter e si stigmatizza la ferocia «der web». Si ricorda persino Mike - così old fashioned - spazientirsi e quasi dare una spintarella assai leggera a uno Sgarbi degli esordi già tracimante. Oggi è normale che onorevoli moderate (la Carlucci, allora nell'Udc) infieriscano a capelli su un inviato delle Iene già quasi piegato a terra sul pianerottolo. Ma il problema è twitter, è un blog. Il problema è l'Italia.


