QUASI QUASI MI FACCIO UN REMAKE - FIOCCANO RICHIESTE DA TUTTO IL MONDO, DAL QATAR ALLA SPAGNA, PER REALIZZARE IL REMAKE DI “PERFETTI SCONOSCIUTI” DI PAOLO GENOVESE - ECCO TUTTI GLI ADATTAMENTI DELLE PELLICOLE ITALIANE CHE SI SONO RIVELATI FLOP
Roberto Nepoli per “la Repubblica”
paolo genovese set di perfetti sconosciuti
Dopo gli oltre 16 milioni di euro totalizzati in casa e le nove candidature ai David di Donatello, Perfetti sconosciuti diventa un fenomeno virale. Nei prossimi giorni il film di Paolo Genovese sarà, unico italiano in selezione, al Tribeca Film Festival di New York (13-24 aprile), quindi al marché di Cannes, dove i buyers lo attendono per assicurargli una carriera internazionale.
La cosa notevole, però, è che stanno fioccando le richieste di diritti per farne remake nei Paesi più diversi: indizio certo che la storia degli amici che, una sera a cena, decidono di "decriptare" chiamate, messaggi, mail in arrivo sui rispettivi dispositivi intercetta l' aria del tempo come nessun' altra nelle ultime stagioni.
Il primo adattamento dovrebbe essere spagnolo; ma sono arrivate sollecitazioni anche dall' America (due), dalla Francia, dalla Germania, dalla Svezia, dalla Turchia e dal Qatar, per un rifacimento in lingua araba. Se il soggetto forte c' è - e "globale" abbastanza per adattarsi alle varie culture - la scelta degli attori sarà essenziale per un film così, tutto imperniato sui personaggi e la capacità degli interpreti di "metterci la faccia".
travolti da un insolito destino
Nel frattempo, augurando ai cloni di Perfetti sconosciuti la migliore delle fortune, la mente vola ai remake di film italiani realizzati in passato. Non sempre con risultati entusiasmanti; quasi sempre, anzi, inferiori agli originali.
Le ragioni? Variabili: dalla scelta di interpreti inadeguati all'"intraducibilità" dei soggetti dalla nostra cultura a un' altra; non escluse vere e proprie "missioni impossibili", così assurde da apparire destinate all' insuccesso già sulla carta.
Si può mettere tra i casi più fortunati Scient of a woman" (1992), remake di Profumo di donna di Dino Risi, dove Al Pacino prendeva il posto di Vittorio Gassman nella parte dell' ufficiale cieco protagonista, portandosi a casa un Oscar.
Fu imbarazzante, invece, Travolti dal destino di Guy Ritchie (2002), rifacimento della commedia di Lina Wertmuller Travolti da un insolito destino nell' azzurro mare d' agosto in cui Madonna era una pessima sostituta di Mariangela Melato e Adriano Giannini un pallido imitatore di papà Giancarlo.
E a chi sarà venuto in mente di rifare, oltre mezzo secolo dopo, Quattro passi tra le nuvole di Alessandro Blasetti, uno dei film precursori del neorealismo, mettendo uno spaesato Keanu Reeves nel ruolo che era stato di Gino Cervi?
Ancora più increscioso il caso di Un uomo e il suo cane di Francis Huster (2008), che fa scempio del capolavoro Umberto D. coinvolgendo nel disastro anche l' anziano Jean-Paul Belmondo. Anche senza contare il resto, lì l' errore era nel manico: pensare di sostituire lo struggente attore "preso dalla strada" di Vittorio De Sica, Carlo Battisti, con un divo francese sul viale del tramonto.
Paradossalmente, ma non troppo, le cose andarono meglio a Federico Fellini quando un suo film, Le notti di Cabiria, venne stravolto da cima a fondo (e col suo consenso), trasformando la dolente parabola umana di una prostituta nel musical Sweet Charity- Una ragazza che voleva essere amata (1969), con la frizzante Shirley MacLaine al posto di Giulietta Masina.
SWEET CHARITY SHIRLEY MACLAINE
Più tardi, però, al Maestro toccò pagare la legge del contrappasso con un' altra versione in musical di un suo film, l' intramontabile 8 1/ 2: era il tremendo Nine (2009), che osava perfino contare fino a 9 aggiungendo un indegno "mezzo" al capolavoro felliniano.
In anni più recenti altri film di registi italiani internazionalmente apprezzati furono rifatti all' estero; anche quelli, però, restando diverse lunghezze al di sotto dei modelli.
Robert DeNiro sostituì pigramente il nostro Mastroianni in Stanno tutti bene (2009) di Kirk Jones, versione americanizzata dell' omonimo film di Giuseppe Tornatore. Tre anni prima era uscito The last kiss di Tony Goldwyn, rifacimento di un altro film italiano "generazionale" come sta diventando quello di Genovese, ovvero L' ultimo bacio di Gabriele Muccino, interprete lo sbiadito Zach Braff. Un remake passato abbastanza inosservato, ma che ha spalancato a Muccino le porte di Hollywood.