FOLLYWOOD PARTY – DOPO REAGAN E SCHWARZY, ANCHE STEVEN SEAGAL SI BUTTA IN POLITICA: ‘FARÒ IL GOVERNATORE DELL’ARIZONA’! – ‘L’EMERGENZA NUMERO 1 IN AMERICA? LE FRONTIERE APERTE…’

Federico Rampini per ‘La Repubblica'

Nel fisico può rivaleggiare con Arnold Schwarzenegger. Ma Steven Seagal non ha l'astuzia dell'ex governatore della California, né tantomeno il carisma di Ronald Reagan. Ben presto tuttavia potrebbe aggiungersi alla lista delle star hollywoodiane prestate alla politica. Con una sorpresa, per chi è rimasto fermo al Seagal di qualche anno fa: il difensore dei tibetani e della non violenza buddista, riappare oggi nelle vesti di un giustiziere xenofobo.

L'attore reso celebre da Trappola in alto mare (1992) ha annunciato che potrebbe candidarsi come governatore dell'Arizona. Con uno sponsor particolare: lo sceriffo di estrema destra Joe Arpaio, famoso per le ronde di vigilantes armati contro gli immigrati.

L'annuncio di Seagal è avvenuto sul set di un nuovo realityshow, che vede Segal e Arpaio alleati nel pattugliare il confine poroso tra l'Arizona e il Messico, un'area desertica che è spesso il teatro di fughe di disperati verso la terra promessa del Nord. Nel reality- show Seagal, ormai 61enne, mette al servizio dei vigilantes la sua antica maestria nelle arti marziali. La prima carriera dell'attore, nato in California ma emigrato in Giappone da ragazzo, fu proprio come cultore e poi maestro di aikido.

Cintura nera settimo dan, Seagal fu il primo straniero ad aprire e dirigere un dojo di aikido a Osaka. Anche nella sua carriera cinematografica, ha fatto esibizione della sua padronanza delle arti marziali. Il successo a Hollywood è stato di breve durata. Solo una manciata di film con Seagal protagonista hanno avuto incassi ragguardevoli, poi è iniziato un lento declino punteggiato da miriadi di produzioni low-cost.

Seagal ha fatto parlare di sé come pacifista, sostenitore attivo del Dalai Lama (alla pari di Richard Gere), ambientalista e salutista. È incappato in una seria disavventura finanziaria, gran parte dei suoi risparmi sono stati perduti da un consigliere-predatore. Non è questa la sola differenza rispetto a Schwarzenegger, abile investitore e oculato gestore. Il repubblicano Schwarzenegger riuscì a farsi eleggere due volte governatore della California sposando le posizioni dei democratici in molti campi (aborto, ambiente, matrimoni gay).

Seagal fa una scelta diversa, in un tentativo estremo di reinventare la propria immagine, l'eroe-macho di film di guerra corteggia l'elettorato di destra. Il suo reality-show mette in scena 3.000 vigilantes impegnati in vere e proprie operazioni di "rastrellamento" per individuare clandestini che tentano di varcare la frontiera.

L'alleanza con Arpaio è significativa: lo sceriffo di Mariposa County oltre a farsi paladino della caccia all'immigrato, durante la campagna elettorale 2012 organizzò una sua inchiesta personale per "dimostrare" che Barack Obama non sarebbe nato negli Stati Uniti e quindi risulterebbe ineleggibile.

Seagal, interrogato su quale sia oggi l'emergenza numero uno in America, ha risposto senza esitare: «Le frontiere aperte, attraverso queste frontiere entrano terroristi, per colpa dell'Amministrazione Obama» (una curiosa interpretazione: dall'11 settembre fino alla maratona di Boston, nessun terrorista straniero è mai entrato negli Usa dal confine con il Messico).

In Arizona si vota per il governatore a novembre, in coincidenza con le legislative di midterm.

 

 

STEVEN SEAGAL VERSIONE SCERIFFO jpegRONALD REAGAN MARGARETH THATCHER E RONALD REAGAN SCHWARZY SCHWARZY IERI OGGI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...) 

francesco milleri andrea orcel goldman sachs

"DELFIN” CURIOSO – DA DOVE ARRIVA LA NOTIZIA CHE LA HOLDING DEI DEL VECCHIO POTREBBERO LIQUIDARE IL LORO 2,7% DI UNICREDIT? I BENINFORMATI PUNTANO IL DITO SU GOLDMAN SACHS: LA BANCA AMERICANA E' ADVISOR DI COMMERZBANK, CHE TRA DUE GIORNI TERRÀ IL SUO “INVESTOR DAY”, E HA TUTTO L’INTERESSE A VEDER SVALUTARE IL TITOLO DELLA BANCA ITALIANA, CHE VUOLE PAPPARSELA – ORCEL TIRA DRITTO E ANNUNCIA CHE UNICREDIT "HA SUPERATO LA SOGLIA DEL 5% IN GENERALI”. E NON ESCLUDE UN RILANCIO SU BPM"