dogman

GARRONE DA IMPALMARE: 10 MINUTI DI APPLAUSI A CANNES – ‘’CHI SI ASPETTA DI TROVARE CON IL "CANARO", LA DESCRIZIONE MORBOSA DI SCENE DI TORTURA RESTERÀ DELUSO. LA VIOLENZA È PSICOLOGICA - "DOGMAN" INCARNA IL VOLTO DI UN'ITALIA CHE STA SCOMPARENDO, MODERNO NEL CONFRONTARSI CON LA VIOLENZA E LA PREPOTENZA CHE RESPIRIAMO IN QUESTA SOCIETÀ’’ - TRAILER

 

Ansa - Dieci minuti di applausi hanno accolto la proiezione ufficiale al Gran Theatre Lumiere di Dogman film di Matteo Garrone in corsa per questa 71/a edizione del Festival di Cannes che si chiude sabato. Presenti in sala i due attori protagonisti, Marcello Fonte e Edoardo Pesce. Il film sarà in sala da oggi in 370 copie distribuite da 01.

 

Arianna Finos per “la Repubblica”

MATTEO GARRONE 1

 

Matteo Garrone porta al Festival di Cannes e al pubblico il suo Dogman (in sala da oggi) con un' avvertenza: «Chi si aspetta di trovare con il "canaro", la descrizione morbosa di scene di tortura resterà deluso». Sottolinea che «la storia parte dal fatto di cronaca ma poi se ne libera».

 

L' idea del film è nata dieci anni fa: «Dopo Gomorra stavo per cominciare le riprese, ma per fortuna le ho interrotte subito. La sceneggiatura era meno efficace, gli attori e i luoghi sbagliati. Sarebbe stato un disastro. Non ero ancora diventato padre e non avrei saputo raccontare così bene il rapporto del protagonista con la figlia, che è uno dei cuori pulsanti del film».

 

DOGMAN

E in questo Dogman - storia di un mite toelettatore di cani (Marcello Fonte) soggiogato dalla prepotenza di un ex pugile tossico e animalesco (Edoardo Pesce) - i due protagonisti sono semplicemente perfetti.

 

«L' incontro con Marcello ha addolcito il personaggio. Ho capito lavorando con lui che il blocco creativo era dovuto al fatto che non m' interessava la parte splatter: c' erano già altri film, Cane di paglia, Un borghese piccolo piccolo, che avevano raccontato il mite che diventa mostro».

 

DOGMAN

L' incontro con Marcello Fonte è stato casuale, al centro sociale del Cinema Palazzo, dove lavora anche come custode. «Ho iniziato a recitare sul palco con la compagnia di ex detenuti - dice l' attore - ho sostituito un tizio. Aveva poche battute che sbagliava, io ho continuato a fare quello che faceva lui».

 

Mostra una foto di sé con Martin Scorsese sul set di Gangs of New York, e Garrone ride: «Si è fatto fare la foto con "Scozzese", lui lo chiama così, da Daniel Day-Lewis». «Non l' avevo riconosciuto tra tutta quella gente in costume. Quando sono arrivato a Roma dalla Calabria non lo conoscevo, il cinema».

DOGMAN

 

 «In nove film, è la prima volta che la preparazione degli attori è così importante - aggiunge il regista - Edoardo Pesce è andato in palestra, ha fatto pugilato, Marcello ha fatto il toelettore di cani in un negozio della Magliana». Stavolta ride Pesce: «A un certo punto ho rischiato di essere sostituto, ero troppo grosso». «Per forza - ribatte Garrone - sembravi Renato Pozzetto. Così crollava il film, non facevi più paura».

 

Pesce descrive il suo Simoncino come «un essere animalesco che ragiona solo sui successivi dieci minuti di vita». Garrone non si preoccupa di eventuali problemi legali legati ai veri protagonisti, né del divieto ai 14 anni del film.

 

matteo garrone 4

«La violenza, uno dei temi centrali del film, è psicologica. Marcello per me è un personaggio alla Buster Keaton. Trasmette momenti di comicità e dolcezza, ma ha anche un lato oscuro. È antico, perché incarna il volto di un' Italia che sta scomparendo, moderno nel confrontarsi con la violenza e la prepotenza che respiriamo in questa società. Cerchiamo di sopravvivere, di accontentare tutti, come fa Marcello. Spesso, come lui, sbagliamo».

dogman

 

Alla Croisette è già tormentone la parola "ammore" con cui il toelettatore si rivolge agli amati cani che accudisce. Ed è probabile che uno di loro si aggiudichi la Palme dog, dedicata al migliore interprete canino.

dogmandogman

 

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?