tv millenial

IL MEZZO È IL MESSAGGIO? NO, IL MEZZO È IL MESSAGGINO! - ADDIO GIORNALI, IL FUTURO DELLE NOTIZIE È MOBILE: SUI SOCIAL NETWORK, SULLE APP, E PURE SU SNAPCHAT: MICRO-VIDEO E CONTENUTI CHE SPARISCONO DOPO AVERLI CONSUMATI

Maria Teresa Cometto per “CorrierEconomia - Corriere della Sera

 

Guerra aperta sul futuro delle news. Le informazioni fanno gola a tutti: ai Social network come Facebook e Twitter, ai marchi più famosi di Internet come Google e Yahoo!, e anche ai grandi gruppi telecom come Verizon.

barack obama voxbarack obama vox

 

Per questo nelle ultime settimane negli Stati Uniti si è intensificata la caccia ai contenuti, da acquisire o da sviluppare in casa. Verizon ha comprato per 4,4 miliardi di dollari Aol, che controlla fra l’altro i siti di notizie Huffington Post e TechCrunch ; l’editore digitale Vox Media ha comprato (per una cifra non dichiarata) il sito di notizie tech e organizzatore di conferenze Re/Code; mentre Google, Yahoo! e Twitter fanno la corte alla app Flipboard che permette di creare una rivista digitale personalizzata, e Facebook e Snapchat cercano alleanze con i vecchi media per distribuire le loro storie nel format ormai più popolare, quello mobile.

 

MOTIVI

EZRA  KLEIN  EZRA KLEIN

La convergenza fra le piattaforme tecnologiche e quelle multimediali è spinta da almeno tre motivazioni, spiega il seguitissimo sito di news Business insider , di cui è azionista il fondatore di Amazon.com Jeff Bezos. La prima è il bisogno di trattenere gli utenti il più a lungo possibile sul proprio sito per aumentarne il valore commerciale per gli inserzionisti pubblicitari, e il consumo di notizie — articoli, foto o video, condivisi e commentati — è una delle attività che la gente ama fare di più online.

VerizonVerizon

 

In secondo luogo, c’è la tendenza a consumare questi contenuti sempre più su apparecchi mobili, smartphone e tablet, dove i social network sanno offrire una miglior esperienza rispetto ai media tradizionali. Infine c’è l’emergenza dei video digitali come format preferito dal pubblico e quindi anche dagli inserzionisti pubblicitari.

 

Arianna Huffington e il Ceo di Aol Tim ArmstrongArianna Huffington e il Ceo di Aol Tim Armstrong

Così si spiega la decisione di Verizon, l’operatore americano più grande di telefonia cellulare, di comprare Aol, che sotto la guida di Tim Armstrong ha investito molto nello sviluppo di tecnologia per la pubblicità e in particolare nella creazione di video. È un modo per Verizon di sfuggire al destino di funzionare solo come uno «stupido tubo», cioè l’infrastruttura – costosissima e poco redditizia — necessaria per connettere via Internet gli utenti alle varie dot.com, che ne sono poi le maggiori beneficiarie in termini di profitti.

 

dick costolo dick costolo

Con Aol Verizon spera di far soldi vendendo nuovi prodotti – per esempio il servizio video focalizzato sugli apparecchi mobili su cui sta lavorando Armstrong — ai clienti giovani, che già rappresentano una buona fetta dell’audience dell’Huffington Post e di TechCrunch.

 

Puntando sulle news di qualità e sui video, l’editore solo digitale Vox media dice di aver raggiunto il pareggio nel 2014 e di realizzare utili quest’anno. Nato nel 2003, il gruppo comprende sette siti specializzati su tecnologia, sport, giochi, cibo, moda, mercato immobiliare e politica. Per gestire quest’ultimo, vox.com, un anno fa aveva «rubato» al Washington Post il blogger Ezra Klein, un campione del data journalism , il giornalismo basato sui dati spiegati in modo colloquiale ai lettori.

 

Ora ha arruolato due guru del giornalismo tecnologico, Walt Mossberg e Kara Swisher, che solo 18 mesi fa avevano lasciato il Wall Street Journal per fondare la propria startup, Re/Code. Ha inoltre appena aperto a Los Angeles un proprio studio di produzione di video, convinto che la domanda per questo tipo di comunicazione sia molto superiore all’offerta di buona qualità.

Marissa Mayer Marissa Mayer

 

NUOVE IDEE

Un’altra startup, Flipboard, è invece nel mirino di ben tre Internet company Google, Yahoo! e Twitter. Quest’ultima, secondo indiscrezioni trapelate sul mercato, avrebbe offerto un miliardo di dollari per comprarla, ma le trattative per ora sono ferme. Fondata alla fine del 2010 dall’attuale ceo Mike McCue, un imprenditore seriale e da un ex ingegnere di Apple, Evan Doll, Flipboard dichiara 65 milioni di utenti unici al mese a cui offre l’accesso a storie prese da vari editori e la possibilità di organizzarle secondo i propri gusti. La sua acquisizione rientrerebbe nei piani della ceo di Yahoo!, Marissa Mayer, che vuole rilanciare i propri siti di notizie e contenuti con un nuovo design chiamato digital magazine .

E infine c’è il fenomeno Snapchat, la app inventata quattro anni fa dal ventenne Evan Spiegel alla Stanford university insieme al compagno di confraternita Bobby Murphy. È stata pioniere di un nuovo modo di condividere foto (snaps), video, disegni e storie che scompaiono dopo pochi secondi o poche ore. Facebook ha cercato, senza riuscirci, di comprarla nel 2013 per 3 miliardi, e ora è valutata cinque volte tanto.

“snapchat stories” 140116114927 t snapchat sexbot 00001302 620x348“snapchat stories” 140116114927 t snapchat sexbot 00001302 620x348

 

Spiegel vanta 100 milioni di utenti, soprattutto Millennial come lui (al massimo trentenni), che guardano oltre 2 miliardi di video al giorno su Snapchat, la metà di quelli guardati su Facebook, il cui numero di utenti è però 15 volte superiore. I video di Snapchat occupano tutto lo schermo dello smartphone e possono essere guardati in verticale: una caratteristica importante secondo Spiegel, perché non costringe l’utente a girare l’apparecchio.

 

snapchat22snapchat22

Nello stesso formato Snapchat sta proponendo campagne pubblicitarie da 10 secondi a spot a grandi aziende come Coca-Cola e McDonald’s, mentre rafforza la qualità dei suoi contenuti alleandosi con media affermati come Cnn e Cosmopolitan , a cui ha chiesto di fornire video e contenuti ad hoc, che scompaiono ogni notte a mezzanotte.

 

La direttrice di Cosmopolitan Joanna Coles dice che la formula funziona e le sue storie su Snapchat hanno molta visibilità (2 milioni di lettori al giorno). È l’era post traffico in cui – secondo Jonah Peretti, ceo di BuzzFeed – non importa dove i contenuti sono visti, se sul sito originale o sulle piattaforme social, ma importa saperli monetizzare insieme a quelle piattaforme.

rich kids instagram snapchat 10rich kids instagram snapchat 10

 

@mtcometto

 

SNAPCHAT SNAPCHAT

 

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…